Rastelli: «Vedo un Cagliari che lotta! Alcuni giocatori mi hanno dato ottime sensazioni. Su Pisacane...» - ESCLUSIVA
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Rastelli: «Vedo un Cagliari che lotta! Alcuni giocatori mi hanno dato ottime sensazioni. Su Pisacane…» – ESCLUSIVA

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Massimo Rastelli, ex tecnico del Cagliari, è intervenuto ai nostri microfoni in merito al momento attuale della formazione isolana! Le dichiarazioni

Massimo Rastelli, ex attaccante e oggi allenatore, è ricordato in Sardegna per aver riportato il Cagliari in Serie A nella stagione 2015/2016. Dopo una carriera da giocatore con Piacenza, Avellino e Reggina, ha intrapreso la strada della panchina ottenendo nell’immediato risultati significativi!

Il successo con i rossoblù e l’eredità lasciata

Arrivato nell’estate del 2015, Rastelli costruì una squadra offensiva e competitiva che dominò il campionato cadetto, conquistando la promozione con largo anticipo. Nella stagione successiva guidò i sardi a una salvezza tranquilla in Serie A, consolidando l’identità del gruppo. Il suo esonero nell’ottobre 2017 non ha cancellato il ricordo del tecnico che riportò entusiasmo e gioco moderno tra i tifosi isolani. Nel presente momento storico, invece, il Cagliari sta percorrendo un nuovo cammino. Il classe ’68 è intervenuto ai microfoni di CagliariNews24 per analizzare differenti aspetti. Le sue dichiarazioni:

Il Cagliari sta attraversando un periodo particolare. Viene da una serie di risultati altalenanti, qual è il suo pensiero in merito? E’ convinto della qualità della squadra?

«Il Cagliari è partito benissimo a inizio stagione! Ha fatto delle prestazioni importanti conseguendo vittorie come quella di Lecce, contro il Parma. In tutte le altre gare (anche se non ha fatto punti) ha disputato, appunto, delle prestazioni molto positive. Solo due sfide sono state al di sotto degli standard delle precedenti ed è stata quella di Verona, però la squadra negli ultimi quindici minuti era riuscita a recuperare due gol di svantaggio, quindi a portare a casa un risultato positivo e quella col Sassuolo giocata tre giorni dopo. Con la Lazio si è rivisto il Cagliari di inizio stagione, sbarazzino, convinto!

Sinceramente non meritava la sconfitta per quello che si è visto in campo. Non si aveva la sensazione che la Lazio potesse vincere la partita. Nella squadra ci sono tanti ragazzi giovani, ma ci sono state anche delle assenze importanti per qualche settimana. Il Cagliari ha perso Belotti, quindi un po’ di attenuanti ci sono. Fa parte del percorso di una squadra avere questi momenti un po’ non positivissimi, ma credo ci siano tutti i presupposti perché vedo una squadra che lotta, dove tutti si sacrificano, corrono, non ci sono prime donne. Si conosce bene qual è l’obiettivo e si farà di tutto per raggiungerlo nel miglior modo possibile».

Come pensa possa affrontare Fabio Pisacane, tecnico giovane, il primo momento difficile nella sua parentesi in rossoblù?

«Io credo che abbia l’esperienza da tanti anni da calciatore di capire cosa può servire in qualsiasi momento, nonché situazione! Conosce bene la piazza e l’ambiente. E’ affiancato da uno staff di prim’ordine: uno su tutti Murelli che è un collaboratore, un secondo di alto profilo. Sicuramente cercherà di trovare il modo per uscire da questa situazione e far rivedere la squadra che si è vista nelle prime giornate».

In quanto al reparto offensivo, Esposito, Pavoletti, Kılıçsoy e Borrelli sono dei profili che possono bastare nella formazione sarda? Ritiene sia necessario ricorrere a un’altra punta centrale in sede di mercato per sopperire l’assenza di Belotti?

«Chiaro che con l’assenza di Belotti si è perso un punto di riferimento importante là davanti. Tranne Pavoletti, non ci sono attaccanti che abbiano nella loro storia come score tantissimi gol. Il Cagliari dovrà cercare di trovarli questi gol non solo da loro, ma anche dagli inserimenti dei centrocampisti, dai difensori su qualche palla inattiva sperando ci sia una crescita veloce degli altri che magari riescono a trovare più continuità alla via del gol».

Attualmente c’è qualche giocatore che la sta sorprendendo in particolar modo?

«Obert mi sta piacendo tantissimo per la personalità e crescita che ha fatto in questi anni! Anche Idrissi è un profilo molto interessante, pure Zappa è cresciuto molto. Adesso è un giocatore completo nelle due fasi e riesce sempre a dare la solita spinta in avanti, ma la sua crescita è avvenuta sotto l’aspetto dell’attenzione della fase di non possesso. Persino Palestra è un ragazzo alquanto interessante, bravissimo in tutte e due le fasi. Questi quattro ragazzi mi hanno dato ottime sensazioni».

Fronte mercato! Elia Caprile sta esternando il suo prezioso talento. Il ragazzo potrebbe essere pronto per fare il salto in una big considerando l’interesse dell’Inter? Se sì, quanto dovrebbe chiedere il club per la sua eventuale cessione?

«Lui ha sempre fatto bene dagli anni della B! E’ un giocatore di grandissima affidabilità. Sono quei classici portieri che alla fine di un campionato ti portano a casa 7/8 punti. Come normale che sia nel nostro mondo, quando fai benissimo è chiaro che mettono gli occhi su di te anche club di un certo livello. Sicuramente avrà delle richieste, poi dipenderà dalla società fare il prezzo del cartellino».

Sguardo alla Serie B. La cadetteria è un campionato colmo di ostacoli e la Sampdoria lo sa perfettamente. Come giudica l’andamento dei blucerchiati?

«E’ un andamento inspiegabile dall’esterno perché ha comunque un organico non da ultimo posto, ma importante! I giocatori sono abituati alla Serie B, alcuni hanno giocato anche in Serie A. Lì ci deve essere qualche altra problematica che faccio fatica a capire perché in questi ultimi 2/3 anni sono cambiati tantissimi allenatori, calciatori, ma la situazione è più o meno sempre la stessa. E’ una squadra molto molto fragile che alle prime difficoltà naturalmente si scioglie come neve al sole. Non credo che tutti gli allenatori che siano andati erano “non capaci” di risolvere la situazione. Si vede che ci sono ulteriori problematiche che da fuori non si riesce a capire. La piazza sampdoriana è di grandissima tradizione ed è un vero dispiacere vederla navigare nei bassifondi della classifica di Serie B».

Focalizzandoci sulla lotta scudetto, diverse compagini stanno nella parte più privilegiata della classifica. Quali vede favorite tra il Napoli, l’Inter, il Milan e la Roma?

«Sicuramente il Napoli e l’Inter! La prima perché è la detentrice del titolo, la seconda perché la reputo come organico sempre una delle squadre più attrezzate. La Roma sulla falsariga della grande rimonta che ha fatto nel girone di ritorno, soprattutto con l’avvento di Ranieri l’anno scorso, poi con l’arrivo di Gasperini! Quest’ultimo è un allenatore bravissimo, navigato, di grande personalità che saprà gestire la piazza: è partita veramente a mille. Poi questo Milan, che potrà fare quello che un po’ ha fatto il Napoli la scorsa stagione. E’ una squadra costruita bene, se riuscirà a recuperare e non avere grandi altri infortuni da qua a fine stagione, col fatto che non ha le Coppe, poter preparare ogni settimana al meglio le gare, possa essere alla lunga un fattore che può fare la differenza! Se rimarrà sempre e comunque in scia e gestendo al meglio i momenti di difficoltà che inevitabilmente, per un motivo o per un altro, ci saranno sempre, può dire la sua per la vittoria finale!».

Si ringrazia Massimo Rastelli per la gentilezza e disponibilità mostrate nel corso di questa intervista

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