Radunovic: «Guardiamo Ranieri con ammirazione. Calcio? È iniziato tutto a scuola»

Radunovic, portiere del Cagliari, ha parlato per Terzo Tempo, il podcast ufficiale del Cagliari Calcio: ecco le parole dell’estremo difensore rossoblù

Radunovic, portiere del Cagliari, ha parlato per Terzo Tempo, il podcast ufficiale del Cagliari Calcio. Ecco le parole dell’estremo difensore rossoblù:

PASSIONE – «È nato tutto a scuola. Mio padre voleva che io e mio fratello facessimo tutti gli sport tranne calcio, ma noi giocavamo a calcio. Un giorno un allenatore di una squadra serba mi ha visto giocare, e mi ha chiesto se volessi andare ad allenarmi»

FRATELLO GEMELLO – «Con mio fratello gemello vado molto d’accordo. Da piccoli litigavamo, adesso non passa un giorno senza sentirci. Lui gioca attaccante, prima punta. Nostro padre voleva che ci spostassimo insieme per giocare. L’Atalanta mi ha comprato ed è venuto pure lui, secondo me avrebbe fatto meglio a rimanere in B e dimostrare. Dobbiamo fare strade diverse»

SERBIA – «Una caratteristica del nostro Paese è quella di avere persone forti, che vanno più forte, in tutto. Mi dispiace per tutto quello che è successo a Belgrado durante le guerre in Jugoslavia, ma adesso è una città aperta, non si vedono più certe cose. Molte persone pensano che ci sia ancora la guerra, è tutto passato, siamo andati avanti. Per i cori contro i serbi cerco di non sentire. Non mi faccio vedere arrabbiato»

RANIERI E TIFOSI – «In spogliatoio guardiamo tutti Ranieri con ammirazione. È esperto, se lui dice uno allora è uno. Nei periodi di difficoltà magari inizio a ragionare su cosa è meglio fare. Lui invece sa già tutto. È super educato, è particolare, pensa a tutto. Voglio rendere felice ogni tifoso, io so quanto è per loro portare a casa un autografo o una foto. Per loro è tanto, per noi è niente. Lo faccio con tutto il cuore».