Piras: «L’esperienza di Mancosu farà la differenza. I tifosi fin qui sono stati eccezionali»

Gigi Piras, ex giocatore del Cagliari, ha rilasciato una lunga intervista per l’ultimo numero della rivista “Domus Rossoblù”

“Dal 1971 al 1987 ha indossato la maglia del Cagliari per un totale di 320 presenze e 87 reti” è così che l’ultimo numero di “Domus Rossoblù” presenta Gigi Piras. L’ex giocatore dei sardi ha parlato la rivista del club, come riportato dai canali ufficiali della società isolana. Le sue parole:

FEDELTA’ AL CAGLIARI – «Prima il cartellino apparteneva alle società. Era difficile spostarsi senza la volontà del club. Anche se ho rischiato due volte di essere ceduto. La prima volta al Napoli col presidente Amarugi che aveva già definito tutto, ma per motivi familiari rifiutai il trasferimento, la seconda al Genoa, ma non trovai l’accordo. Rimasi sei mesi fuori, poi al Cagliari arrivò in panchina Giagnoni e fui richiamato. Ora, rispetto ai miei tempi, girano più soldi. Ecco perché cambiano squadra».

ASSENZA DI LAPADULA – «Tantissimo. Lo dimostrano i pochi gol fatti fino ad ora. Prima di Salerno avevamo fatto tre gol in otto giornate. Sono mancati tanto anche Mancosu e Rog, due pilastri. L’elenco è lungo».

CRESCITA DI LUVUMBO – «Il calcio moderno è fatto di studio continuo. Pian piano gli avversari studieranno i suoi movimenti e quindi dovrà essere bravo a non adagiarsi su quanto fatto fino ad ora e a migliorarsi sempre. È giovane, ha un margine di crescita enorme e quindi dovrà diventare più completo».

MANCOSU – «La sua esperienza farà la differenza. È sardo e come tale ci tiene più degli altri a questa maglia. Non dimentichiamo che noi tifosi a volte siamo troppo critici con i giocatori sardi, anche ai miei tempi era così. Ma è normale, perché a loro si chiede di dare sempre più degli altri».

FROSINONE E GENOA – «In queste due partite in casa serviranno 6 punti per rimettere a posto la classifica».

TIFOSERIA – «I tifosi fin qui sono stati eccezionali. Lo ha dimostrato l’applauso finale dopo il ko con la Roma. Loro amano questi colori e ora bisogna ricompensarli con una vittoria».