Pavoletti: «Spero di giocare qualche minuto prima della fine»
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Pavoletti: «Sogno un Cagliari ultraoffensivo con me, Simeone e Joao»

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Pavoletti viaggia a vele spiegate verso il recupero dall’infortunio: «Procede tutto nel migliore dei modi, non affretto i tempi»

Leonardo Pavoletti, attaccante del Cagliari, è intervenuto durante la trasmissione Videolina Sport. Ecco le parole del giocatore.

RECUPERO«Inizio a stare davvero bene, sono passati 5 mesi dall’operazione e c’è molta fiducia. Ora ho un appuntamento con il chirurgo che mi ha operato per un controllo. L’ultima parola prima di scendere in campo è la sua. Mi sono posto l’obiettivo di scendere in campo prima della fine del campionato. L’hanno presa di buon occhio anche la società e l’allenatore. Io sto facendo di tutto per esserci nell’ultima gara. All’inizio speravo di poter fare qualcosa in più. Sarebbe irresponsabile però forzare e rischiare proprio nelle ultime partite. Voglio fare giusto qualche minuto, così riparto motivato per la preparazione così dalla prossima giornata ci sarà in campo il vero Pavoletti».

SASSUOLO«È stata una partita difficile. Loro sono molto bravi nel possesso ed è difficile andargli a rubare il pallone. Nella difficoltà siamo riusciti a restare compatti e alla prima occasione vera per fortuna ha segnato Joao. Abbiamo preso un punto che sembrava impossibile. Per me è un punto guadagnato. Le statistiche del possesso palla? Questo è il bello del calcio. Il Cagliari con un uomo in meno e in difficoltà è uscito, mentre il Sassuolo non ha approfittato della superiorità numerica».

JOAO PEDRO «Già dal ritiro dissi che avevo visto Joao Pedro in forma e mi auguravo che restasse, lo volevano diverse squadre. 18 gol sono tantissimi. Beato e bravo lui. Spero ne segni ancora».

OBIETTIVI «Questo è un campionato strano e particolare. Giochi tante partite ogni tre giorni in un periodo in cui non dovresti giocare. Non è la cosa più dura e difficile di questo mondo, ma ne risenti. Dobbiamo fissarci degli obiettivi. Le squadre che stanno facendo bene sono quelle che hanno un obiettivo forte in testa. Se non ce l’hai rischi di fare un campionato meno brillante di quello che aspettavi».

ROG«Bisogna puntare su un giocatore che quest’anno ha fatto la differenza e passa inosservato: è Marko Rog. Lo conoscevo già dal Napoli, sapevo della sua qualità. Quando il direttore mi disse che lo stava prendendo ero stracontento. In questo momento di difficoltà sta tirando il carro. Contro il Sassuolo ha fatto l’assist, ma è un giocatore completo. Sarebbe da blindare e coccolare per lungo tempo. Mi dispiace che venga poco sottolineato perché è un ragazzo che passa inosservato».

SIMEONE«Con Simeone ci ho giocato a Genova, conoscevo le sue qualità. Per noi è indispensabile. Ha una lettura della palla incredibile, soprattutto sulla profondità. Allunga le difese e crea gli spazi per il tuo gioco. Combatte, lavora. Io in campo contemporaneamente con Joao Pedro e Simeone? Io la vedo bene. Dobbiamo sentire il mister cosa ne pensa. Siamo tre giocatori diversi e possiamo giocare insieme. A certi livelli devi essere bravo ad adattarti al tuo compagno. Sarebbe un bel Cagliari ultraoffensivo, piacerebbe anche a me».

CAMPIONATO «I ragazzi hanno fatto un girone d’andata eccezionale, poi c’è stato un momento di calo. È stato un campionato in cui ci hanno fatto divertire. Lo dico da tifoso perché ho visto tutte le partite da fuori. Il calo? Ne so quanto voi. Ho vissuto poco lo spogliatoio quest’anno. Non saprei se ci sono stati problemi, ma non credo. In tante partite abbiamo raccolto più di quanto meritavamo e nel periodo buio abbiamo perso quei punti. Lotta Europa? C’è dispiacere. Proveremo fino alla fine a raggiungere il decimo posto. Sapevamo che quest’anno potevamo fare un grande campionato».

ZENGA «Il futuro di Zenga? Sarebbe irresponsabile da parte mia rispondere positivamente o negativamente. A fine stagione la società tirerà le somme. Con lui ho un ottimo rapporto, ma non sono nemmeno mai stato allenato. Giocando ogni tre giorni non ha potuto lavorare veramente sulla squadra, non si può fare una vera valutazione. Per un allenatore nuovo non è facile essere valutato oggettivamente. Un allenatore bravo vede i giocatori che ha a disposizione e adatta le sue idee. Non può pensare solo ai suoi schemi. Un conto è adattare un Primavera, ha quando un giocatore ha 30 anni conosci le sue caratteristiche e non puoi metterlo sulla fascia perché è bravo a fare il cross ma corre».

ANDATA LAZIO«Sicuramente è stata una grande batosta. Si fece una grande partita e la potevamo chiudere. Sappiamo com’è andata con quel recupero spropositato. Perdere una partita così con una squadra che stava benissimo ci avrebbe dato tanta benzina. Magari le partite successive le avremmo affrontate con un altro piglio».

IL CAGLIARI DEL FUTURO «Ripetere il girone d’andata fatto sarebbe un sogno e mi piacerebbe viverlo da protagonista. Non sarà facilissimo ripetersi. Quest’anno ci deve insegnare che il calcio come ti porta alle stelle ti porta alle stalle. Bisogna essere determinati. I periodi bui ci saranno in ogni stagione. Il prossimo anno speriamo di essere più costanti. I ragazzi della Primavera sono davvero bravi, ma a parte qualche partite nel loro campionato ma li conosco poco. Non mi posso sbilanciare. Non dimentichiamoci che le prossime 4 partite le giochiamo contro squadre come Lazio, Juve e Milan. Con l’Udinese in casa ce la possiamo giocare. Vogliamo che la squadra sia come con il Sassuolo, anche in difficoltà senza mollare fino all’ultimo minuto. Se arrivano punti bene, altrimenti ce ne faremo una ragione. Non deve mancare la forza di squadra. Quest’anno sapevamo di essere una squadra forte e di poter avere molti più punti. Non ci nascondiamo. Il bello del calcio è anche questo. Con un anno in più però sai già cosa ti aspetti da un compagno, molti quest’anno sono arrivati poco prima dell’inizio del campionato. Se tutti gli anni invece provi a ricostruire cambiando cinque giocatori sei sempre punto e a capo. Una squadra che fa bene nel futuro è una squadra che cambia poco. Ci dev’essere un progetto solido e duraturo».

NAZIONALE «Degli Europei ne possiamo parlare l’anno prossimo. Non voglio sbilanciarmi. La Nazionale me la guarderò comunque vada, spero di farcelo da vicino e di viverla, altrimenti la vedrò con gli amici di sempre. Lo slittamento dell’Europeo mi pone un obiettivo ancora più grande. Mi dà ancora una chance e dovrò essere bravo per giocarmela al meglio».

PRONOSTICO «Credo che la Juve sia la più forte e vincerà questo campionato. Tra le sorprese metto il Verona, ha giocato un ottimo calcio. L’Atalanta non è nemmeno più una sorpresa. Mi hanno impressionato alla Sardegna Arena, anche se siamo stati bravi a contenerli».

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