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Pavoletti e la testa: «Fondamentale l’aspetto mentale, e poi i gol…»

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Nel calcio, a questi livelli, ci vuole testa: Leonardo Pavoletti ne parla a DAZN. Dall’importanza dell’aspetto mentale alle zuccate vincenti

Contro il Chievo ha messo a segno il terzo gol consecutivo in campionato toccando quota cinque, ora Leonardo Pavoletti mette nel mirino la Juventus (qui le sue parole in vista del match di sabato sera). Intervistato da DAZN, l’attaccante rossoblù ha parlato del periodo positivo che sta vivendo e dei gol di testa, suo marchio di fabbrica: «A Cagliari mi trovo molto bene, vivere il mare significa tanto. Io penso che la testa sia il 99% di un giocatore, perchè quando arrivi a certi livelli sei per forza di cose allenato fisicamente: la differenza la fanno la concentrazione, la lettura sul campo, la preparazione in settimana e la voglia di far bene. Credo che prepararsi mentalmente sia forse più importante che allenarsi sul campo».

TESTA, MA NON SOLO – Decisivo l’aspetto mentale, dunque, ma quando si parla di Pavoletti è inevitabile che il discorso prenda una piega più letterale: «La mia testa ultimamente la sto usando molto bene (ride, ndr), sono contento di questo ma spero di far gol anche in altri modi. Ultimamente faccio molti meno gol di piede, ma in carriera ne ho fatti diversi sia di destro che di sinistro, anche se non si direbbe. Sono sicuro che piano piano, col gioco che stiamo facendo, arriveranno anche i gol di piede. I miei soprannomi? Sicuramente il più usato è Pavoloso, nato a Genova. Mi piace tanto, rispecchia i momenti positivi della mia carriera».

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