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Verso Cagliari-Atalanta, Rastelli: «Atalanta squadra ostica, ma vogliamo una grande prestazione»

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Dopo la sconfitta di Bologna, il Cagliari è chiamato all’immediato riscatto nella sfida in programma domani pomeriggio al Sant’Elia con l’Atalanta. Con un solo punto conquistato nelle prime tre giornate di campionato, la classifica impone ai rossoblu di conquistare una vittoria casalinga in quello che è già un vero e proprio scontro salvezza. Come di consueto, il tecnico rossoblu Massimo Rastelli presenta la sfida con i nerazzurri tra poco nella conferenza stampa della vigilia ad Asseminello. 

 

JOAO C’E’ – La conferenza stampa si apre con una buona notizia. Il tecnico annuncia infatti il ritorno di Joao Pedro tra i convocati: «Joao Pedro è convocato, si è allenato regolarmente tutta la settimana e dunque è disponibile. E’ normale che chi sta fuori un mese ha bisogno di tempo, ma non ha avuto problemi particolari in settimana. Le assenze importanti e lunghe come quelle di Farias e Ionita sono pesanti, è difficile sostituire giocatori con quelle caratteristiche. Ognuno ha le sue. Gli allenatori però sono abituati a questo, bisogna subito trovare nuovi equilibri».

 

I SINGOLI – Rastelli svela poi di aver trovato la soluzione all’assenza di Ionita escludendo così un ritorno sul mercato. «La soluzione per sostituire Ionita l’ho pensata appena ho saputo la notizia, credo di aver individuato la soluzione giusta. Isla? E’ arrivato all’ultimo momento, è alla ricerca della condizione e della mentalità di squadra. é giocatore superiore alla media, dobbiamo saperlo sfruttare. Sa fare tante cose, dimostrerà. Barella può fare anche il centrocampista interno o il mediano, ma in questo inizio l’ho utilizzato da trequartista per l’assenza di Joao Pedro. Ora con l’assenza di Ionita si candida per rafforzarci in quella zona. La fascia da capitano? Il vice è Sau, se gioca la indossa lui. Oggi Melchiorri ha giocato e segnato in Primavera, è sulla via del recupero completo. Mercato? Con il rientro di Joao Pedro abbiamo Barella, Munari e Tachtsidis per il ruolo che era di Ionita: siamo a posto, poi fra qualche settimana tornerà anche Dessena».

 

LA PARTITA – L’allenatore è consapevole delle insidie che nasconde la sfida ai nerazzurri, ma il Cagliari vuole la prima vittoria in campionato: «Mente e tecnica non possono prescindere l’una dall’altra. La mente fa sempre la differenza, la tecnica è l’attrezzo di questo sport. Ogni partita ha la sua storia. L’Atalanta è una signora squadra, con giocatori fisici ed esperti. Sappiamo di incontrare una delle squadre più ostiche. Vorrei archiviare Bologna, abbiamo analizzato la gara nello spogliatoio e ora guardo solo a domani. Il vero Cagliari è quello che ha affrontato la Roma, voglio rivedere quello. Mi aspetto uno stadio strapieno, che ribollisca di passione. Sta a noi farci trascinare dal nostro grande pubblico, non sarà una gara di cartello ma per il Cagliari è importantissima: vogliamo una grande prestazione in una grande cornice. Domani sarebbe bello vincere, poi è chiaro che siamo alla quarta giornata e non ci sono ultimatum. Abbiamo il tempo per afre punti sapendo che alcune squadre fanno un tipo di campionato e poi otto o nove se la giocano con noi».

 

L’AVVIO – Infine, il tecnico commenta lo stentato avvio di campionato, con un solo punto conquistato in tre partite: «Non mi aspettavo un inizio di campionato più facile, sapevamo di dover pagare lo scotto del noviziato in questa categoria. Tutta la squadra deve crescere, abbiamo avuto troppi contrattempi rispetto all’anno scorso e assemblare la squadra un po’ per volta non è facile. Sicuramente mi aspettavo queste difficoltà, l’importante per noi è rimanere equilibrati. Sappiamo che una vittoria cancella le amarezze, come aveva fatto il pareggio con la Roma: teniamo i piedi per terra, c’è tanto da migliorare ma sono fiducioso. Le prime due partite hanno dimostrato che il Cagliari ha cattiveria e grinta, pur in gare diverse. Quella di Bologna è stata particolare, con tanti nazionali e con un orario caldo. Non siamo riusciti a dare i ritmi che avremmo voluto, quindi forse abbiamo dato la sensazione di essere poco cattivi. Mi preme migliorare l’equilibrio che ci possa far sviluppare i nostri aspetti tattici. Abbiamo avuto tanti contrattempi che ci hanno fatto interrompere il discorso, forse abbiamo perso un po’ di solidità. Sette gol in tre partite sono troppi, mi auguro di trovare gli equilibri di squadra che permettano di sigillare la difesa».

 

Dichiarazioni riportate dal nostro inviato ad Assemini Sergio Cadeddu.

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