Sponsor e calcio italiano - Nuove modifiche al Decreto Dignità
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L’influenza dei casinò italiani sulle sponsorizzazioni calcistiche

Cagliari news 24

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Il calcio, in Italia, è uno sport che unisce diverse generazioni e tifosi di ogni tipologia. Il fenomeno calcistico, tra i più seguiti in assoluto, si mantiene sempre al passo con i tempi e, recentemente, ha ampliato la sua sfera d’influenza anche al settore delle scommesse online. Le dinamiche finanziarie dei vari club, si sa, sono spesso influenzate da fattori come sponsorizzazioni e partnership commerciali: tra queste, si nota, che opzioni più interessanti ed efficaci è quella con le piattaforme di gioco d’azzardo e, in particolare, i casinò europei che accettano italiani

Le normative italiane, tuttavia, hanno nel 2019 dato una stretta importante a queste collaborazioni. Il Decreto Dignità ha infatti abbattuto pesantemente il flusso economico generato da queste collaborazioni, lasciando un vuoto complesso da colmare nelle strategie economiche delle società calcistiche. Gli equilibri, ad oggi, sembrano aver raggiunto una nuova fase di definizione. 

L’evoluzione delle sponsorizzazioni nel calcio italiano

Come accennato, il Decreto Dignità ha ridimensionato notevolmente la compagine delle pubblicità che legavano il calcio alle scommesse e al gioco d’azzardo italiano. L’aver posto un veto totale su questa tipologia di sponsorizzazioni ha, di conseguenza, influito notevolmente sulle tattiche finanziarie delle aziende e dei club sportivi che operano nel settore. 

La pubblicità costituisce, infatti, una delle fonti primarie di reddito di un gran numero di squadre di Serie A, nonché dei club di Serie B. Sono stati eliminati i loghi degli sponsor sulle maglie, sulle borse e su ogni elemento facente parte del kit degli atleti. Allo stesso modo è stato necessario vietare l’utilizzo di cartelloni da stadio, togliere qualsiasi brand dagli spot in Tv e rimodellare su misura qualsiasi campagna digitale coordinata. 

Simili misure sono state adottate avendo come obiettivo principale quello di limitare l’accanimento dei tifosi nel gioco d’azzardo. Un contrasto in piena regola al rischio di dipendenza patologica che, però, ha danneggiato notevolmente l’economia del sistema. Tra il 2019 e il 2024, infatti, il calcio italiano ha perso più di 250 milioni di Euro a causa di questa rivoluzione. Le strategie di ripiego adottate, come sponsor alternativi, non si sono rivelate sufficientemente remunerative. 

Il calcio italiano, attualmente, rischia di diventare decisamente meno competitivo rispetto ad altri club europei che possono, pur con le dovute restrizioni, ancora sfruttare opzioni come sponsorizzazioni legate alle piattaforme di scommesse online. La seguente tabella riporta, a tal proposito, alcuni dati salienti. 

Area colpita dal Decreto DignitàValori
Club Serie A con sponsor di betting (2024/25)0 ufficiali (3 con sponsor “ibridi”)
Perdite economiche dirette Serie A35 milioni in sponsorizzazioni + €150/200 milioni media
Contratti interrotti in Serie AAS Roma (4,5 mln – Betway), Lazio (5 mln – MarathonBet)
Club italiani fortemente colpitiTorino FC, Lazio, Roma, Juventus, Bologna

Tali dati sono solo alcune delle informazioni che denotano come le squadre calcistiche italiane abbiano perso terreno nel campo della pubblicità in Europa.

Una possibile revoca del Decreto Dignità

Dal momento che il Decreto Dignità ha influenzato pesantemente l’economia del calcio, non riuscendo tuttavia a raggiungere un freno importante sulla dipendenza patologica, attualmente il suo valore è stato messo in discussione. Si sta valutando, infatti, una reintroduzione parziale delle sponsorizzazioni calcistiche da parte dei casinò, in modo da attutire i danni causati ad aziende e club sportivi.

Le possibili implicazioni sociali di una simile decisione, tuttavia, sembrano ancora in grado di bloccare il processo. Altre formazioni calcistiche, come ad esempio quella del Regno Unito, opteranno per soluzioni alternative. Per la stagione 2026/2027 saranno infatti permesse solo alcune forme di pubblicità, benché sarà vietato stampare sulle maglie delle squadre i loghi degli operatori di betting.

La Commissione Cultura del Senato Italiano, inoltre, sta valutando positivamente l’idea di destinare parte dei proventi derivanti dalle pubblicità su sport e giochi a fondi che verranno sfruttati per manutenzione e modernizzazione delle strutture sportive, tra cui gli stadi. Gli incentivi per rivedere le imposizioni della normativa attuale sembrano, dunque, incoraggianti e basati su obiettivi nobili. Il mantenimento del maggior numero di tutele possibili per i giocatori, tra l’altro, rimane un punto fermo.

Un confronto con le altre leghe calcistiche europee

Osservando i dati del panorama sportivo presente in Europa si nota che, ad ogni, molte squadre sfruttano ancora le pubblicità offerte da siti come quelli presenti nella pagina https://casino-stranieri.com/. Tali partnership dimostrano di essere vitali per il flusso economico dei team. Tra le tendenze più significative emergono:

  • Sponsorizzazioni dal betting diffuse uniformemente, poiché oltre la metà dei club sportivi europei ne fanno uso;
  • Presenta delle partnership anche in campionati minori, come le competizioni che si svolgono in Romania, Ungheria e Bulgaria;
  • Sponsor delle Leghe, dal momento che le aziende di scommesse figurano in moltissimi casi come partner ufficiali principali dei club;
  • Collaborazioni con aziende asiatiche, sempre più diffuse anche nella compagine europea.

Simili dinamiche certificano come il calcio non solo italiano, ma anche europeo, conta moltissimo sull’intreccio con il betting mondiale, dunque le sfide etiche ed economiche sono presenti in tutto il mondo.

Ultime considerazioni

Dopo il flop economico degli ultimi anni, la riapertura delle sponsorizzazioni potrebbe realmente rappresentare un punto di svolta nel calcio nostrano. Per la buona salute delle finanze del settore, infatti, mantenersi competitivi a livello europeo è imprescindibile. 

Il legislatore è dunque al lavoro per trovare nuove soluzioni che riescano a far coincidere le nuove opportunità di partnership con la tutela di chi frequenta il mercato scommesse. Una riorganizzazione strutturale delle entrate volte a stimolare gli investimenti nelle infrastrutture sportive, dopotutto, mostra lati di questa realtà che sin ora erano rimasti in sordina, sottovalutati. 

Si guarda in positivo al prossimo futuro, dunque, benché il gioco responsabile rimanga fulcro imprescindibile dell’intera operazione.

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