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Joao Pedro: «Voglio portare il Cagliari in alto»

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Joao Pedro, ospite ad una trasmissione televisiva, commenta la vittoria dei rossoblù contro il Crotone e festeggia i suoi successi personali

Joao Pedro è ufficialmente entrato nella storia del Cagliari, raggiungendo con il gol numero 45 il secondo posto dei migliori marcatori rossoblù insieme a Lulù Oliveira. Joao Meravigliao: ha guadagnato la punizione che ha portato al pareggio con la rete di Lykogiannis, suo l’assist per coronamento dell’azione di Simeone, sua la firma sul quarto gol. Il capitano rossoblù è intervenuto alla trasmissione Videolina Sport commentando la prestazione di oggi della squadra e parlando dei suoi successi personali. Ecco le sue parole.

JP NELLA STORIA DEL CAGLIARI – «Sono numeri importanti che mi mettono accanto a degli idoli, dei riferimenti della storia del Cagliari. Sono giovane ma nonostante i vari ruoli e le tante difficoltà sono riuscito ad arrivare lì senza alcun pensiero, facendo semplicemente il mio lavoro. Per me è un onore».

INCUBO MERCATO – «Il mercato diceva altro ma la mia testa è sempre stata qui. Due anni fa qui non mi volevano, dicevano che la mia stagione era stata deludente. Dentro di me ho sempre saputo che sarei rimasto qui, che avrei fatto del mio meglio. E ora eccomi, ci sono sempre».

L’EVOLUZIONE DELLA SQUADRA – «Le prime tre squadre che abbiamo affrontato erano già molto in forma dalla scorsa stagione. Il mister chiede tanto tatticamente, non è semplice ma la squadra è sulla strada giusta. A livello difensivo dobbiamo migliorare tanto ma il concetto c’è. Nelle ultime due partite abbiamo fatto vedere cosa vogliamo, quanto siamo forti. Non possiamo concedere nulla, sappiamo quanto c’è da soffrire e da lavorare. Niente viene in automatico ma la nostra mentalità è cambiata».

IL NUOVO MODULO – «Il nuovo modulo solo per me? Magari! Il mister ci ha visto non benissimo. Eravamo abituati a giocare con un centrocampo più di riferimento, ora riusciamo a fare migliori prestazioni. Con il nuovo modulo siamo più a nostro agio, io sono nel posto in cui posso dare di più. Stiamo vincendo, è quello che conta. Non importa dove sta Joao, l’importante è che la squadra faccia punti».

DI FRANCESCO – «Mi sta aiutando tantissimo. Ci siamo capiti da subito. Mi chiede tanto ma io sono contento perché così posso migliorare, posso dare di più. È intelligente, capisce benissimo il gioco e sa come farci trovare lo spazio giusto».

OBBIETTIVI – «Ripetere ciò che ho fatto l’anno scorso? Perché no? Ho fatto una stagione meravigliosa. Quando il mister è arrivato, la prima cosa che mi ha chiesto è fare più di 20 gol. Tutto può succedere, basta volerlo. Vado dietro a questo traguardo anche se non sarà facile».

EUROPA? – «Non sarà facile, bisognerà arrivare tra le prime sette squadre del campionato, lasciandone fuori altre più importanti a livello di rosa rispetto a noi. Tutto è possibile, dipende da noi. Non credo sia giusto partire con questo pensiero così come non dobbiamo pensare solo alla salvezza. Dobbiamo trovare l’equilibrio giusto per poter fare bene, poi si vedrà».

JP, SIMEONE E PAVOLETTI – «Simeone sta facendo benissimo. Pavoletti sa quanto è fondamentale, si sta riprendendo piano piano. Sarebbe bello giocare di nuovo tutti e tre insieme dal primo minuto. Tra di noi c’è tanta intesa».

JOAO E CAGLIARI – «Sarò ripetitivo ma non posso non dire quanto mi trovo bene, quanto Cagliari è stata speciale per me. Nei momenti più difficili mi siete stati sempre vicino, posso solo ringraziare e dare tutto il meglio di me stesso dentro il campo. Ho sbagliato in tante occasioni ma ho sempre fatto tutto per la squadra. Durante questo mercato sono state dette tante cose non vere ma come ho detto a inizio stagione io sono un giocatore del Cagliari. Questo è il mio settimo anno in rossoblù, ci sono stati momenti bellissimi, altri molto meno ma io sono contentissimo, tra tre partite arriverò a 200 presenze. Diventare capitano di una squadra così importante è un onore, a volte non ci credo ma il pensiero mi carica a ogni partita. Continuerò a fare il mio lavoro: l’anno scorso ho assaggiato una parte del bello del calcio e voglio continuare a fare la differenza, a portare il Cagliari sempre più in alto».

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