Il "Pagellone" di Cagliari-Parma - Cagliari News 24
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2013

Il “Pagellone” di Cagliari-Parma

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Grande delusione tra i tifosi, o per lo meno tra quelli che si aspettavano il decimo posto. Raggiunta la quota 40, il nostro Cagliari non ha più messo in campo la grinta e la determinazione che aveva consentito di dominare e vincere contro squadre ben più blasonate, come Fiorentina Inter. C’è chi accusa i rossoblù di terminare i campionati sempre allo stesso modo, ma quest’anno cerchiamo di essere più clementi. Questa squadra ha ottenuto una salvezza miracolosa, forse ai livelli di quella con Ballardini, e dobbiamo dargliene merito, a tutta la squadra.

Andiamo, però, nel dettaglio, andiamo ad analizzare la scialba prova contro il Parma, nel nostro speciale “Pagellone” da zero a dieci.

Voto 0 agli spalti vuoti. Dopo tutto chi è che un mercoledì sera può permettersi di andare dall’altra parte dell’Italia per vedere una partita in casa, per altro inutile ai fini del campionato? Nessuno, o quasi. Qualche tifoso rossoblù, per fortuna c’è stato, ma siamo sicuri che fossero più di 200? Già, quei 200 che da “invitati del Cagliari Calcio” potevano accedere nell’Is Arenas a porte chiuse. Forse dovremo rispolverare i tifosi di cartone, messi dalla Triestina proprio negli spalti vuoti del Rocco.

Voto 1 al solito finale di campionato. Come già detto nella premessa, questo finale di campionato sta annoiando i tifosi, che dopo aver raggiunto quota 40, perdono quasi la voglia di guardare le ultime partite. Forse con uno stadio, la squadra non si fermerebbe così di colpo. Ma sono solo supposizioni.

Voto 2 alla pozzanghera. Quanto manca il prato perfetto di Is Arenas, anche sotto la pioggia? A Trieste bastano due gocce di Maggio per creare un’enorme pozzanghera, capace di stoppare, comunque, più palloni dei nostri attaccanti.

Voto 3 al gol su calcio d’angolo. Quello di Rosi è l’ennesimo gol subito su palla inattiva in questa stagione. Calo psicologico di fine stagione o no, quest’estate c’è da rivedere assolutamente la fase difensiva sui calci d’angolo.

Voto 4 alla seconda punizone di Nenè. Ne calcia una molto bene, anche se da distanza proibitiva e prende fiducia. Forse troppa, visto che ci riprova, tirando alle stelle, da distanza ancora maggiore, da dove persino Roberto Carlos avrebbe fatto fatica a tirare.

Voto 5 alla sfortuna di Agazzi. Il numero 1 rossoblù, nonostante nell’ultimo periodo stia mettendo su grandi prestazioni, tanto da attirarne l’attenzione di Inter e Fiorentina, è stato accusato a volte di sbagliare la respinta. Oggi è stato protagonista di un intervento prodigioso su Amauri, con tanto di respinta al lato. Peccato che la difesa si dimentichi di Rosi.

Voto 6 al sinistro di Thiago Ribeiro. Quante volte in ogni partita fa sempre la stessa azione? Si accentra dalla sinistra e tira. “Un Robben destro” lo definirebbe Pistocchi. I suoi tiri sono sempre inconcludenti, spesso deboli e imprecisi. Il sinistro da posizione defilata, però, era tutt’altro che debole. Che abbia sbagliato piede?

Voto 7 al dribbling con scavetto di Conti. A volte pensi come faccia un trentaquattrenne ad essere ancora l’elemento fondamentale di questa squadra, inamovibile e insostituibile. Poi vedi la partita di oggi e capisci perché. Smista palla come pochi al mondo, perfetto in fase di copertura e pesca a memoria i compagni, intuendo la giocata dell’avversario. Il dribbling sul Valdes è la ciliegina sulla torta alla prestazione di oggi, nonostante la sconfitta.

Voto 8 ai movimenti di Ibarbo. Lì davanti era l’unico che faceva movimento, senza dare punti di riferimento agli avversari. Ha mostrato tutte le sue doti migliori, dimostrando ancora una volta di avere enormi potenzialità. Sbaglia però, troppo spesso, l’ultimo tocco. Se riesce a migliorarsi sul cross e sul tiro, diventerebbe davvero uno dei migliori in circolazione.

Voto 9 ai tifosi in curva. Sì, ho detto prima che tra le tribune deserte del Rocco, c’erano pochi tifosi ed è, quindi, doveroso omaggiarli. Onore a chi ha cantato e tifato anche quando, forse, non andava fatto (vedi minuti di silenzio), ma forse meglio un “Forza Cagliari” rispetto ai tanti fischi che ci sono stati nel resto degli stadi italiani.

Voto 10 come il decimo posto. C’è chi ci credeva, c’è chi ci sperava e chi, forse, non ne ha capito l’importanza. Dopo la sconfitta di oggi il Cagliari può dire addio alla parte sinistra della classifica, ma viste le vicissitudini extra-calcistiche, è da considerarsi un miracolo essersi anche solo salvati. E non dobbiamo dimenticarlo.

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