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Flop Serie A, il pensiero di Zaccheroni: «Dobbiamo trovare strade nuove»

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Intervistato da Tuttomercatoweb, Alberto Zaccheroni commenta la situazione del calcio italiano e il suo flop nelle competizioni europee

Il calcio italiano sta pagando anni di illusioni, di delusioni. Anni in cui si è fatto tanto per poter risaltare a livello di competizioni europee senza però arrivare ai risultati sperati. La qualità non viene messa in discussione ma, come rivela Alberto Zaccheroni in un’intervista rilasciata a Tuttomercatoweb.com, la soluzione a questo problema starebbe nell’andare alla ricerca di nuove strade, senza abbandonare le specificità di ogni singola squadra ma arricchendole con un tocco di innovazione.

IL CALCIO DI OGGI – «Il calcio italiano è competitivo, è sempre stato più tattico rispetto alle altre big ma ora sta cercando anche nuove strade. Ci si è sempre concentrati sul curare maggiormente la fase difensiva mentre ora si prova a giocare da dietro e a recuperar palla più avanti. Siamo in una fase di cambiamento che ancora non è stato completato. Una volta avevamo un eccessivo tatticismo ma oggi non mi pare sia così. Io peraltro ho sempre detto che al di là della tattica ci voleva più strategia. Questi due elementi devono andare di pari passo. Noi siamo sempre stati più tattici che strategici».

INNOVAZIONE – «Noi siamo molto conservatori ma che non ci sia innovazione non sono d’accordo. Rispetto al passato c’è ricerca, le variazioni che stiamo apportando dobbiamo metterle a fuoco». 

TECNICA E QUALITÀ – «Siamo sempre stati bravi a giocare lentamente, stiamo ora giocando non come la Premier però siamo migliorati. Facciamo un calcio qualitativo, con discreta intensità. Da noi poi c’è una bella pressione, questo non va dimenticato: i giocatori li vediamo come ricchi e famosi ma sono ragazzi che hanno sempre giocato a calcio. Ancora molti non sanno gestire al meglio la popolarità. A tratti subiscono le pressioni. Il campionato italiano comunque è di livello, poi per quanto riguarda le coppe non abbiamo investito tantissimo, bisogna migliorare in qualità e personalità».

IL CALCIO È DEI GIOCATORI – «Bisogna scrollarsi di dosso quella frase che si sente fin troppe volte: “Il mio calcio…”. No, il calcio è dei giocatori migliori. Le partite le vincono loro. Il punto non è il 4-3-3 o 4-4-2, alla fine sono i giocatori migliori che determinano».

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