Ex Rossoblù
Melis: «Vi racconto il mio gol in Cagliari-Salernitana»
Emiliano Melis, ex giocatore del Cagliari, ha rilasciato una lunga intervista per la rivisita del club sardo “Domus rossoblù”
Nella giornata di ieri sono state pubblicate le dichiarazioni rilasciate dal sardo Emiliano Melis. L’ex giocatore del Cagliari ha rilasciato una lunga intervista per la rivisita del club sardo “Domus rossoblù”. Le sue parole:
CAGLIARI-SALERNITANA A TEMPIO – «Si giocava a Tempio, perché il Sant’Elia non era agibile. C’era il tutto esaurito. Avevamo avuto modo di sentire il calore dei tifosi già dal giorno prima, al nostro arrivo in città. Non potevamo perdere e giocammo una delle nostre migliori partite di quella stagione. A un quarto d’ora dalla fine firmai il 2-0 e fu l’apoteosi. Sugli spalti impazzirono tutti».
PARTITA A RISCHIO – «Sì, era una situazione surreale con Zeman e i dirigenti granata che non volevano giocare, perché il campo era piccolo. La decisione venne presa mentre ci stavamo riscaldando, creandoci un disagio importante. Ci fu una lunga attesa negli spogliatoi. Nessuno di noi l’aveva mai vissuta. Iniziammo la partita con un’ora di ritardo poi fortunatamente si giocò e vincemmo con una grande prestazione».
APPRODO IN PRIMA SQUADRA – «È il coronamento di un sogno. Potevano essere magari più partite, avrei voluto giocarci di più. Ma le cose non sono andate come avrei voluto».
INFORTUNI – «Il calvario è arrivato presto. A 25 anni, 3 operazioni alla caviglia e due anni lontano dai campi. Sono infortuni che segnano la carriera. Potessi tornare indietro non rifarrei la scelya di andare a giocate in serie C. Giocatori tecnici come me all’epoca non venivano tutelati e la C era un campionato molto agonistico, dove si giocava poco a calcio».
OGGI – «Non tutti arrivano a giocare in Serie A, ma tutti possiamo diventare uomini migliori. È ciò che insegniamo, ma se uno dei miei ragazzi andasse in Serie A sarei molto orgoglioso».