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Di Francesco: «Sarà una partita difficilissima»

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Alla vigilia della partita contro il Bologna, il tecnico dei sardi Di Francesco risponde alle domande dei media per presentare la gara valida per la sesta giornata di Serie A

Il sesto turno del campionato di Serie A mette di fronte i rossoblù del Cagliari guidati da Eusebio Di Francesco e il Bologna di Sinisa Mihajlovic. Il tecnico dei sardi ha risposto alle domande dei giornalisti prima della partenza alla volta dell’Emilia. Ecco le dichiarazioni di Eusebio Di Francesco.

SPUNTI DALLA COPPA ITALIA – «Ho avuto indicazioni positive, ho osato un pochino anche rischiando. Il primo tempo mi è piaciuto tanto anche se abbiamo creato solo una palla gol. Abbiamo lavorato sui punti di forza e sulle debolezze degli avversari».

CRESCITA DI MENTALITÀ – «Noi soffriamo di più quando torniamo nella nostra ,metà campo. Sarà importante l’apporto di tutti nella fase difensiva per essere più aggressivi e non far arrivare al tiro gli avversari».

PEREIRO – «Potrà essere l’alternativa dietro la punta a Joao Pedro, ma sa giocare anche sull’esterno. In questo momento Sottil, Ounas e Nandez stanno lavorando e rendendo benissimo, e Gastón per caratteristiche è un buonissimo trequartista, ma per prima cosa bisogna dargli modo di recuperare al 100% dall’infortunio».

GODÍN – «A parte il fastidio che aveva, Diego aveva bisogno di fare una settimana di allenamento pieno con la squadra. Partita e allenamento sono due mondi totalmente diversi, e un giocatore trovare la condizione facendo entrambe le cose. Questa settimana ha avuto modo di lavorare di più con la linea difensiva per crescere anche nell’intesa coi compagni di reparto. Continuando a lavorare così troverà sicuramente maggiore continuità di rendimento».

SUL BOLOGNA – «Hanno cambiato atteggiamento. Vanno a prendere l’avversario sull’uno contro uno, in questo si possono paragonare all’Atalanta. Davanti hanno grande qualità: Palacio è un eterno giovane, Soriano per capacità d’inserimento e di rifinitura è uno dei migliori trequartisti in Italia, e sulle fasce hanno Orsolini e Sansone che conosco molto bene. Essendo forti davanti potrebbero concedere qualcosa in difesa. Noi dovremo essere bravi ad alzare l’attenzione specialmente in fase di non possesso».

CAGLIARI CONTRO UNA SQUADRA BEN RODATA – «Le prime tre di campionato erano totalmente diverse, noi stavamo iniziando a conoscerci e dovevamo trovare l’equilibrio giusto».

LYKOGIANNIS – «Il gol di domenica gli è servito tanto. Gli ha dato una grande iniezione di fiducia ma non deve mollare la presa, continuando a lavorare come sta facendo. Ha buoni piedi, ma deve ancora lavorare sull’aspetto difensivo».

IL RUOLO DI NANDEZ – «Come diceva Jovanotti “Io penso positivo”. In questo momento con questo sistema di gioco e questi interpreti abbiamo trovato una buona quadratura, e quindi è giusto che se stiamo bene con questo modo di giocare si porti avanti. Nahitan ha più fase difensiva perché corre tanto ma è meno attaccante di altri elementi. Nández sulla fascia non riporta la fase difensiva ad un 4-3-3, ma più ad un 4-3-1-2 per la posizione di Joao Pedro».

GLI ERRORI DA EVITARE DOMENICA – «Bisogna dimenticarsi la parola “perfezione”, purtroppo non esiste. Possiamo solo lavorare per migliorarci il più possibile. Nel calcio vince chi sbaglia meno, e noi dovremo essere bravi a sbagliare di meno in fase difensiva. Ognuno ha una capacità di adattamento diversa, e questo vale anche nel calcio. C’è chi impara prima e chi dopo: starà a me fare di tutto per riportare in pari chi in questo momento è un po’ dietro nella condizione».

DIMENTICATO IL 4-3-3? – «Non me lo sono scordato assolutamente, è un sistema di gioco in cui credo fortemente così come quello che stiamo usando ora, altrimenti non lo avrei proposto. Se dovesse mancare qualcuno potrei tornare al 4-3-3 per sopperire alle mancanze. Ieri Caligara ha giocato sulla trequarti proprio per imparare meglio che questo ruolo, ma può fare benissimo la mezzala».

WALUKIEWICZ – «Ha dimostrato di essere di categoria e di meritarsi di stare in Serie A. È giovane, ha grandi margini di miglioramento ma sta lavorando con grande umiltà per crescere. Deve affinare il gioco con i compagni, specialmente con Godín: in particolare sarà importante la comunicazione tra di loro anche se hanno due lingue diverse».

IL CAPITANO – «La fascia di capitano si da in base alle presenze. In questo momento il capitano è Joao Pedro, il vice è Godín. Il terzo è in base all’atteggiamento: ieri è andata a Klavan ma poteva andare a Pisacane. Ragnar si è sempre allenato benissimo e con grande voglia, ha grande esperienza ma nonostante questo si è sempre fatto trovare disponibile anche a giocare terzino quando gliel’ho chiesto. Le valutazioni su questo si basano su dinamiche interne che sia io che la società possiamo vedere da vicino e valutare attentamente».

COMPLEANNO DI MARADONA – «Avevo 18 anni e giocavo nella Primavera dell’Empoli. Mi convocarono per la trasferta di Napoli, e quando arrivammo Maradona ci accolse salutandoci e stringendo la mano a tutti con un’umiltà spaventosa. Stiamo parlando di un campione, un fenomeno. La seconda cosa che mi scosse fu entrare allo stadio: tutti cantavano “Diego, Diego!” così forte che le panchine tremavano. A Natale aveva l’abitudine di mandare una cartolina di auguri a tutti i calciatori, io la conservo ancora gelosamente. Gli faccio i miei più grossi auguri sperando che gli arrivino».

LISTA DEI CONVOCATI – «Non si può mandare prima, porta male! (scherza, ndr). Comunque noi facciamo i tamponi all’una e comunicare qualcosa di sbagliato sarebbe scorretto, meglio aspettare per avere certezze. Unica anticipazione è che Tripaldelli non sarà disponibile per una botta subita contro la Cremonese in coppa».

MARIN – «Sta crescendo tanto in condizione e tatticamente, a prescindere dal ruolo. Ovviamente il cambio di modulo è pensato anche per metterlo più a suo agio, dato che negli ultimi anni è sempre stato abituato a giocare a due, ma per me può fare benissimo anche da play in un centrocampo a tre».

SCONTRO DI FRANCESCO-MIHAJLOVIC – «Ho avuto modo di conoscerlo anche fuori dal campo. Mi sono emozionato tanto per il periodo che ha passato e sono contento che l’abbia superato. Lo saluterò con grande affetto, diventerò nemici per 90 minuti e alla fine della partita torneremo amici».

TABÙ BOLOGNA – «A prescindere dai 10 anni senza vittoria a Bologna noi andremo lì con una grande fame di vittoria. Sarà una partita difficilissima».

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