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Dentro Juventus-Cagliari: l’analisi tattica del match – FOTO

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La sconfitta in casa della Juventus ha restituito un Cagliari preparato e consapevole dei propri mezzi. L’analisi tattica del match, accompagnata dalle immagini, mostra la mano di Maran

Un Cagliari quadrato, preparato e consapevole dei propri mezzi. E’ questa l’immagine resa dalla gara giocata sabato in casa della Juventus. Dal match dell’Allianz Stadium sono arrivate indicazioni positive sotto tutti i punti di vista: da quella mentale a quello prettamente calcistico. Ma in che modo i rossoblù sono riusciti a tenere testa per gran parte del match ai campioni d’Italia? Proviamo a rispondere entrando dentro Juventus-Cagliari.

L’analisi tattica di Juventus-Cagliari

IL GOL DELLA JUVENTUS – Pronti, via: il Cagliari va sotto. Palla persa ingenuamente e Juventus cinica contro una difesa non posizionata. Pisacane sbaglia un disimpegno in uscita con la squadra schierata per imbastire un nuovo possesso, Cancelo raccoglie e appoggia a Bentancur, che serve Dybala. La difesa rossoblù è impreparata ad affrontare l’attacco bianconero: Pisacane è largo a sinistra dopo aver ricevuto da Cragno, Padoin si è alzato e Ceppitelli copre la zona centrale davanti all’area. Dybala riceve tra i due centrali, come evidenziato nella seconda immagine troppo distanti per poter offrire un’adeguata copertura, e dopo una doppia finta batte Cragno.

La fase di non possesso

IL ROMBO – Fin dalla prima battute della gara si nota l’impostazione del Cagliari nella fase di non possesso. La pressione è attuata armonicamente: l’interno (nel caso della foto Barella) si alza sul portatore, il terzino alle sue spalle (Padoin) accorcia immediatamente e Bradaric copre le linee di passaggio alle spalle del difensore. Il trequartista accompagna chiudendo la zona centrale. In entrambe le immagini – in particolar modo nella seconda  – si può apprezzare il 4-3-1-2 in fase difensiva.

PRESSING ALTO – Barella si alza sulla linea degli attaccanti e va su Cancelo insieme a Pavoletti, Padoin copre la porzione di campo alle spalle del 18 rossoblù (come abbiamo visto poc’anzi). Joao Pedro staziona in area, mentre Castro è pronto a chiudere la linea di passaggio al centro. A destra vediamo che Ionita, appena il pressing aumenta d’intensità, accorcia su Matuidi, l’unico bianconero sino ad allora libero di ricevere. Il Cagliari recupererà palla con Pavoletti e Ionita andrà a supportare l’attacco di Barella sulla sinistra.

Il pressing e soprattutto l’organizzazione tattica del Cagliari hanno funzionato per lunghi tratti del match, la Juventus ha faticato a trovare l’imbucata ed ha dovuto ricorrere ad un giro palla rivelatosi spesso sterile. Le rare occasioni in cui la formazione isolana si è fatta trovare impreparata sono state conseguenza di errori individuali o di un’eccessiva aggressività nel pressing, come nelle prossime tre immagini.

1. Qui il Cagliari, dopo un lancio di Cragno, si alza con i due attaccanti più Castro e Ionita, con Barella che lascia la zona di competenza e si sposta verso la palla:

2. La Juventus recupera con Benatia, che rilancia verso il centrocampo: Barella scappa all’indietro, Pisacane accorcia sull’accorrente Bentancur lasciando un buco alle sue spalle.


3. Il classe ’97 uruguaiano ha la meglio sui due rossoblù e si invola in una situazione di superiorità numerica (che poi si risolverà con un nulla di fatto per un errore nella conduzione della sfera):

IL PALO DI RONALDO – Al di là degli episodi nati da errori individuali, merita particolare attenzione l’azione che ha liberato Cristiano Ronaldo in occasione del palo colpito a fine primo tempo. La Juve cerca di aprire la difesa isolana ma la velocità moderata del giro palla permette ai sardi di muoversi orizzontalmente e chiudere i varchi.

1. Su un cambio di gioco per Bonucci la squadra sarda alza il pressing, ma il difensore bianconero è bravo ad eludere la pressione di Barella giocando di prima per Bentancur. Stop orientato del 30 bianconero, che lascia sul posto Padoin (che aveva accorciato con i giusti tempi) e serve Douglas Costa a sinistra:

2. . Il brasiliano riceve libero da marcature, l’accorrente Pisacane tenta di chiudere in extremis ma viene preso in contro tempo e saltato. Ceppitelli scala per coprire il vuoto lasciato da Pisacane e lo stesso fa Srna, che perde di vista CR7 e dà priorità alla chiusura preventiva dell’inserimento nello spazio di Matuidi:

3. Costa rientra verso il centro e vede largo a destra Cristiano Ronaldo, libero da marcature (dopo l’accentramento di Srna, Barella avrebbe dovuto garantire la copertura sull’esterno). Una volta ricevuta palla, il portoghese entra in area ed ha tempo e spazio per calciare.

La fase di possesso

La presenza di Barella e Ionita nella stessa porzione di campo è stata una costante di Juventus-Cagliari. Nel sistema di Maran le mezzali svolgono un ruolo fondamentale in entrambe le fasi, ed il Cagliari 2018/19 ci ha ormai abituato allo scambio di posizione dei due interni. Ma in questo caso la mezzala opposta alla zona dell’azione tendeva, in fase di possesso, a raggiungere la parte di campo nevralgica. Così facendo il Cagliari ha aumentato densità e dunque linee di passaggio e facilità di palleggio, lasciando però sovraesposto il lato debole in caso di perdita del possesso: motivo per cui la Juventus ha spesso tentato il cambio di gioco sull’out opposto.

Il gol di Joao Pedro

Siamo a pochi secondi prima del momentaneo pareggio di Joao Pedro. Il Cagliari attacca con otto effettivi nella metà campo bianconera, di cui cinque nella zona della palla: Bradaric ha ampia scelta di passaggio tra Srna, Barella, Ionita e Castro, con Matuidi che suo malgrado si ritrova al centro di un rondo. Si ripresenta la stessa situazione analizzata poche righe fa, con un’ampia superiorità numerica dei rossoblù nella zona della palla.

IL GOL –  Bradaric serve Barella: il cross del 18 è allontanato e la sfera arriva a Srna. Nuovo traversone verso l’area: la palla si impenna dopo una deviazione di De Sciglio, Cancelo – preoccupato dalla presenza di Pavoletti – lascia alle sue spalle Joao Pedro e si concentra su traiettoria della sfera e 30 rossoblù (che verrà preso in carico da Bonucci qualche istante dopo). Il brasiliano ha tempo e spazio per controllare e battere Szczesny.

L’autogol di Bradaric

Douglas Costa riceve a sinistra da Cristiano Ronaldo, salta Srna e va al cross basso. Bradaric è ben posizionato al centro dell’area, ma la sua scivolata beffa Cragno e porta la Juventus di nuovo in vantaggio appena 2′ dopo il gol di Joao Pedro. A freddo è chiaro etichettare l’intervento come evitabile: l’unico bianconero che aveva attaccato l’area è Pjanic, che però era nettamente in ritardo.

4-4-2 e contenimento: l’atteggiamento conservativo del secondo tempo

Nella seconda parte di gara il Cagliari passa dall’atteggiamento reattivo della prima frazione ad uno proattivo. I rossoblù si preoccupano di imbrigliare la manovra bianconera con il loro 4-4-2, ben visibile in entrambe le fasi: Castro al centro della linea mediana di fianco a Bradaric, Barella e Ionita sugli esterni.

Se il risultato è più che soddisfacente in fase difensiva, vista anche la specularità degli schieramenti in campo, non si può dire altrettanto di quella offensiva: i sardi non riescono a rendersi pericolosi dalle parti di Szczesny. Un compromesso voluto, almeno nei primi tre quarti del secondo tempo. I rossoblù si affidano principalmente al lancio verso Pavoletti per sfruttare le seconde palle e salire di baricentro, tanto che la Juventus arriva ad accorciare le distanze tra le linee di difesa e centrocampo sulle palle alte verso l’attaccante livornese.

Ultima parte di gara: il ritorno al 4-3-1-2

Ottantesimo minuto: ancora sotto di una rete e senza aver avuto episodi favorevoli per riaprire la gara, Maran decide di cambiare. Dentro Sau per uno stanco Padoin e ritorno al 4-3-1-2, con Faragò terzino sinistro, Joao Pedro dietro le punte e Castro interno di centrocampo. Da subito i rossoblù appaiono più propositivi: el Pata si alza regolarmente, Barella accompagna nuovamente l’azione a tutto campo ed i terzini tornano a proporsi con costanza. Il tutto non è frutto soltanto del cambio di modulo, o almeno non di quello del Cagliari: nel frattempo la Juventus era passata alla difesa a 5. Più densità in area sui cross avversari ma anche meno uomini e preoccupazioni difensive per i rossoblù. Il nuovo atteggiamento propositivo della squadra di Maran, per un soffio, non porta al 2-2.

L’OCCASIONE DEL 2-2 – Il baricentro più alto aumenta la pericolosità dei rossoblù. Negli ultimi minuti di gara, da un recupero di Barella nella trequarti bianconera, nasce l’occasione rossoblù più ghiotta della ripresa. La Juventus, in transizione, si fa però trovare pronta ad una nuova difesa e grazie alla densità nella propria area si salva sul tiro di Pavoletti, deviato da Benatia.

Il gol che chiude il match

Sull’angolo seguente il Cagliari affolla l’area bianconera con sei uomini, mentre Barella e Srna restano al limite in caso di ribattuta, pronti ad alimentare l’azione o a chiudere un’eventuale ripartenza avversaria. A difesa della porta di Cragno resta il solo Faragò. Il cross di Cigarini è allontanato dalla difesa e la Juventus guadagna immediatamente metri.

CONTROPIEDE LETALE – La sfera arriva a Srna, che nel tentativo di liberarsene la perde dando il là al contropiede juventino. Ronaldo porta palla in campo aperto e si forma un 2 contro 1 che si rivelerà letale: palla a Cuadrado e gol vittoria per i bianconeri. Nella seconda immagine Srna tenta invano un disperato recupero.

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