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Cragno: «A Cagliari mi trovo benissimo, in Nazionale atmosfera incredibile»

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Chiusa una stagione straordinaria che gli è valsa il rinnovo sino al 2024, Alessio Cragno si racconta in una video-intervista pubblicata sul proprio canale Instagram

Continuità, parate salva-risultato e tanti apprezzamenti. La stagione di Alessio Cragno è stata da incorniciare, con le statistiche che lo hanno eretto a uno dei migliori portieri europei (il migliore, per WhoScored). Non solo statistiche, però: le prestazioni del numero 28 del Cagliari hanno portato la conferma azzurra, anche se Cragno dovrà attendere ancora per l’esordio.

LA TOP 10 DELLE PARATE 2018/19 DI CRAGNO – VIDEO

CRAGNO – In una video-intervista pubblicata sul suo profilo Instagram, Cragno ha parlato della grande annata appena conclusa: «Io nella top 5 dei campionati europei? E’ un ruolo importante, fa piacere perchè comunque significa che il tuo lavoro è stato apprezzato. Poi non so se realmente sono a quei valori, ma è un onore essere insieme a giocatori come Ronaldo e Mbappè. Penso che il fattore che mi fa più felice sia stata la continuità delle prestazioni, non guardo alla singola parata: il fatto di non commettere tanti errori è una cosa positiva per un portiere. Si dice sempre che il portiere più bravo non è quello che fa più parate ma quello che sbaglia meno».

CAGLIARI – Uno sguardo poi alla stagione del Cagliari ed al rapporto con la città: «Penso che siamo stati anche un po’ sfortunati, dopo la sosta invernale abbiamo avuto tanti infortuni che ci hanno messo in difficoltà numerica anche in allenamento. Quando hanno iniziato a rientrare tutti ci siamo ripresi. A Cagliari mi trovo bene, non ci si può lamentare: c’è un bel clima tutto l’anno ed ho un legame particolare e speciale con la città e l’isola. Mi sposo con Silvia, che è di qui, ed aspetto una bambina che nascerà a Cagliari: sono felicissimo, anche un po’ curioso».

PORTIERI – «Ci sono tanti portieri in  da cui prendere ispirazione: Szczesny, Allison, Handanovic, ma anche Sirigu…Sono tutti portieri che hanno fatto e stanno facendo una carriera ai massimi livelli. Come li studio? Li si può studiare sino ad un certo punto, ognuno ha caratteristiche diverse. Lavoro specifico in vista della partita? Cerchi di conoscere al meglio gli attaccanti, un po’ come i difensori. Studi le giocate abituali, in modo da sapere come solitamente si comporta l’avversario quando te lo trovi di fronte. Giocatori difficili da affrontare? Higuain e Icardi, per esempio: giocatori che per 80′ non vedi perchè magari sono in giornata no, poi gli basta un guizzo, un rimpallo e fanno gol».

NAZIONALE – Dallo scorso novembre Cragno è nel giro della Nazionale maggiore di Mancini, anche se sta ancora aspettando l’esordio. «L’atmosfera lì è qualcosa di incredibile, ti ritrovi a far parte della squadra che hai sempre sognato ed è una bellissima sensazione. L’impatto è stato abbastanza facile sia per merito di chi c’era, anche grazie al gruppo dei big che ti fanno sentire a tuo agio e ti fanno partecipare subito alla vita di squadra. Poi quasi la metà dei ragazzi li conoscevo dall’Under 17 in poi. Dei portieri conoscevo già Donnarumma e Perin, Sirigu no ma è un ragazzo d’oro. Ricordi del Mondiale 2006? Devo essere l’unico a non aver visto la finale: stavo andando in vacanza e l’aereo ha fatto ritardo, quando sono arrivato tutti festeggiavano ed ho festeggiato anche io. Ma penso che la partita più emozionante sia la semifinale contro la Germania. Buffon? Non ho mai avuto la possibilità di allenarmi insieme a lui, ci ho giocato contro e custodisco gelosamente due maglie».

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