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Cagliari, Srna si presenta: «Ho voglia di giocare a calcio, questo club può crescere»

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Darijo Srna nel pomeriggio ha incontrato la stampa alla Sardegna Arena: tanti i temi toccati, dal caso doping ai margini di crescita del Cagliari

Poche parole quelle rilasciate stamani da Darijo Srna all’aeroporto di Elmas. L’esperto terzino croato, primo acquisto ufficiale del Cagliari 2018/2019, ha conservato il fiato per la conferenza stampa di presentazione in programma alla Sardegna Arena, a pochi passi dai tifosi che proprio nell’impianto esercitano in questi giorni il loro diritto di prelazione per gli abbonamenti stagionali. Alle 16 l’ex giocatore dello Shakhtar Donetsk si piazza davanti ai microfoni dei giornalisti per raccontare la scelta di confrontarsi per la prima volta con la Serie A dopo tanti anni ad altissimo livello e un’ultima stagione travagliata.

Le prime parole di Srna da giocatore del Cagliari: «Sono felice di essere qui. Il presidente dello Shakhtar mi ha chiesto di proseguire la mia avventura con loro o continuare con un altro club. Voglio ringraziarlo per questi 15 anni. La ragione per cui sono qui è semplice: ho voglia di giocare calcio, in un buon club, in un buon paese e in un buon campionato. Tutto ciò di cui ho bisogno io e la mia famiglia è qui a Cagliari. L’età è solo un dato anagrafico: Maldini, Cafu, Zanetti hanno giocato a 36, 37, 38 anni. Il campo fa parlare chi ha 22 o chi ha 36 anni, alla fine conta solo quello».

OBIETTIVI – «Quando sono arrivato nello Shakhtar loro avevano vinto solo un campionato. Dopo 15 anni l’ho lasciato con 27 trofei. Questo club, con i suoi tifosi, la sua squadra, il suo presidente e il suo allenatore Maran, non può giocare solo per la salvezza. Voglio aiutare questa squadra a raggiungere ottimi risultati».

NAZIONALE – «Non posso dire nulla sulla Nazionale italiana perché non è ai Mondiali. Sulla Croazia invece dico che sono orgoglioso, ho fatto parte di questa famiglia per più di 15 anni. Ogni volta che siamo andati ai Mondiali o agli Europei siamo sempre andati vicini ma non abbiamo mai raggiunto l’obiettivo. Questa volta invece credo che possiamo fare un buon risultato».

CAGLIARI E LA SERIE A – «Sono stato qui due settimane fa, la prima impressione per me è molto importante. Le persone sono gentili, solari e amano il calcio. Il presidente è una persona fantastica, giovane e ambizioso. Ha un’ottima squadra intorno a sé. Naturalmente mettendo tutti questi elementi insieme ho deciso di venire qui. La Serie A è un campionato molto duro, ho molti amici che giocano qui. Ho giocato spesso contro l’Italia e contro squadre italiane. So che è un campionato tattico. Credo fortemente che questa squadra possa fare un passo avanti, non indietro. Conosco molti giocatori della Serie A. Naturalmente ho parlato con Duje Cop. Mi ha parlato molto bene della città del club e dei tifosi. Ho parlato anche con Bruno Alves. Mi ha spiegato che ha avuto un anno fantastico qui. Stanic, che ha giocato a Parma, è mio amico e mi ha raccontato di Zola».

IL CASO DOPING – «La situazione è semplice: ho dimostrato a tutto al mondo insieme ai miei avvocati che sono innocente. È un episodio che fa parte della mia vita, ma fa parte del passato. Ho fatto dei record sia con la Croazia sia con lo Shakhtar perché sono abituato a lottare. Se non credessi in me stesso ora non sarei qui. Il 22 giugno posso iniziare ad allenarmi, il 22 agosto posso giocare. In questo periodo mi sono allenato sempre, naturalmente anche durante la pausa invernale quando in Ucraina non si gioca. Ho lavorato con il mio allenatore personale con un programma speciale e sono pronto ad allenarmi con la squadra».

IL GRAN RIFIUTO E POI IL RITIRO DELLA MAGLIA 33 – «Il rifiuto al Barcellona? Sono un professionista, non amo utilizzare notizie di mercato per promuovere me stesso. Anche qui c’è il numero 11 ritirato per mister Riva. Non potevo ricevere una stima più grande di questa dallo Shakhtar che ha ritirato la 33. È giusto che sappiate che una parte del mio cuore è rimasto lì. Ho già giocato la mia ultima partita con la maglia dello Shakhtar. Però da oggi sono un giocatore del Cagliari. Prometto a tutti i tifosi che farò del mio meglio dentro e fuori dal campo come ho fatto negli ultimi 15 anni con lo Shakhtar».

NUMERO DI MAGLIA E INDIZIO BARELLA – «A Cagliari avrei voluto la 18, ma il presidente mi ha comunicato che sarà occupato per i prossimi anni. Quindi ho scelto il 33. Sono un calciatore e i calciatori fanno parlare il campo. Grazie a tutti per l’accoglienza e forza Casteddu».

dichiarazioni raccolte dal nostro inviato Roberto Carta

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