2014

Cagliari-Sampdoria, promossi e bocciati. Tabù Sant’Elia, ma che grinta questi giovani

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Primo punticino prezioso per il Cagliari al Sant’Elia: si tratta del primo risultato utile per i rossoblù davanti al proprio pubblico. Sia chiaro, non si tratta di una critica ma semplicemente di un dato di fatto. Il Cagliari ci ha messo sette giornate per fare qualche punto in quello che dovrebbe essere il fortino di una squadra che ha come obiettivo la salvezza. Forse è po’ pochino, ma il risultato è arrivato contro la terza forza del nostro campionato: la Sampdoria di Mihajlovic. Una partita da due volti quella vista nel caldo pomeriggio cagliaritano, ma andiamo con ordine.

BOCCIATI – I bocciati e i promossi di oggi si dividono equamente tra primo e secondo tempo. Ad essere bocciato, in grossa parte, è stato l’atteggiamento del Cagliari nel primo tempo. La squadra di Zeman non è quasi mai riuscita a creare occasioni ghiotte per impensierire Viviano, prima, e, successivamente, Romero. Altro gol subito con uno schema su punizione (situazione simile al gol di Quagliarella contro il Toro), ed ecco che per il Cagliari si prospetta la solita domenica da sconfitta in casa. Cragno si è mostrato da un lato troppo timido in uscita su Gabbiadini e d’altra parte ha l’attenuante del sole in faccia che potrebbe avergli creato qualche problema. Il Cagliari mette ulteriormente la strada in discesa ai doriani lasciando Obiang indisturbato per trovare la posizione migliore per trafiggere ancora una volta Cragno. Niente da fare, il Cagliari non c’è. Solo lanci lunghi per un Cagliari totalmente in confusione.

PROMOSSI – Nella ripresa il Cagliari volta faccia, anche se la Samp fa tremare la porta e i tifosi con il palo colpito da Gabbiadini. A spaccare la partita e Donsah, 18 anni, che entra al 10′ minuto della ripresa e ci impiega esattamente due minuti a lanciare Ibarbo verso la porta, costringendo Cacciatore a commettere un fallo che decreta il rigore e la sua espulsione dal campo. Altra lieve notizia: il Cagliari ha un rigorista. Avelar piazza il pallone sotto l’incrocio dove Romero può solo intuire la traiettoria. Ottimo il secondo tempo del terzino brasiliano che spinge tanto sull’out di sinistra insieme a Caio Rangel (altra nota positiva della gara). E’ sempre Avelar a servire Sau che trasforma in gol l’unico pallone utile che gli capita: stop con palla che si alza quel tanto giusto da mandare l’intera difesa fuori tempo e col destro insacca nell’angolino basso. Esecuzione perfetta.

Questa partita dimostra ancora una volta che il Cagliari di Zeman ha ancora tanto da lavorare per trovare un’identità di squadra. Nonostante tutto è riuscito a mettere in sesto una partita che sembrava ormai persa, contro una squadra che in questo periodo vola in alto e non solo in classifica, portando sul campo un gioco che ha messo KO tante squadre. Il Cagliari non è una di queste e Zeman può tranquillamente sedersi a tavola con Mihajlovic, dato che per il serbo questo pareggio ha il sapore di una sconfitta.  

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