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Il Cagliari di mister Nicola: ecco com’è nata la salvezza dei rossoblù

Il Cagliari ha ottenuto la salvezza matematica battendo il Venezia all’Unipol Domus ma il lavoro del tecnico Davide Nicola è stato lungo
“Specializzato in salvezze”, “Uno abituato a subentrare”, “Non ha mai fatto tutta un anno nella stessa squadra”. Ad inizio stagione l’opinione pubblica – e non – oscillava tra queste tre posizioni per quanto riguarda Davide Nicola. Stampa, tifosi ed esperti del settore si erano asserragliati dietro a questa narrativa a “difesa” del Cagliari. Reduci dalla paternalistica gestione di Claudio Ranieri, più o meno tutti vedevano di cattivo occhio l’ex allenatore dell’Empoli. Proprio quell’Empoli al quale pochi mesi prima si era riusciti a strappare tre punti fondamentali in chiave salvezza – con gol di Jakub Jankto.
L’allenatore piemontese fu capace di lasciare fuori dall’uscio tutte le critiche e di non essere risentito per la tanta diffidenza nell’aria. Una preparazione estiva calibrata, un calciomercato con pochi colpi da novanta e tanta fiducia verso i giovani. Da quel momento in poi una stagione coerente all’obiettivo (dichiarato) di mantenere la categoria. Qualche battuta d’arresto, pareggi esaltanti con Milan e Juventus ed un piano tattico sempre chiaro per quanto ben disposto alle – minime – variazioni. Nicola, conferenza dopo conferenza, è rimasto coerente tanto al suo credo quanto alla consapevolezza che la squadra fosse in linea con i propri obiettivi.
Gli errori ci sono stati da parte dei singoli, ma questo era inevitabile dati i tanti giovani da “svezzare”. Il trio arrivato a Cagliari dall’Atalanta su tutti, tre giocatori di prospettiva con nessuna stagione da titolare in Serie A. A Piccoli è stato concessa una infinita fiducia e, dopo qualche sbaglio di troppo (da lui stesso ammesso), è arrivata la tanto agognata doppia cifra. Ad Adopo è stato dato tempo per ambientarsi e conoscere i compagni di reparto, Makoumbou su tutti. A Zortea è stato chiesto qualcosa in più, data l’esaltante parentesi di Frosinone, ed ecco 6 gol e 2 assist.
I meriti vanno innegabilmente riconosciuti anche a proprietà e d.s., ma va sottolineata la bontà del lavoro del tecnico. 352, 3421, 4231 o 4312: i numeri lasciano il tempo che trovano, il lavoro di Nicola ha portato in dote una buona salvezza al Cagliari. E il meglio deve ancora venire…