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2014

Cagliari-Juve, promossi e bocciati. Non è tutta colpa di Adan

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E’ stato bello finché è durata. Il Cagliari, per più di un’ora, ha tenuto testa alla Juve più forte della sua storia. Il gol Marchisio ha rotto l’incantesimo dei tifosi rossoblù e ha riportato la squadra di Digo Lopez coi piedi per terra. Tutta colpa di Adan? Troppo facile e ingeneroso nei confronti del canterano madridista. Perché fino al quel tiro dalla distanza anche lui, Adan, non ha fatto certo rimpiangere Avramov. Proviamo a tracciare un bilancio dopo aver sbollentato gli animi.

PROMOSSI – «In una partita come questa le motivazioni arrivano da sole», e così senza dubbio è stato. Diego Lopez in conferenza stampa sapeva bene di avere un gruppo carico e pronto a mettere in difficoltà la Juve. Il Cagliari ha disputato il più bel primo tempo di tutta la stagione: aggressività, personalità, verticalizzazioni rapide, inserimenti dei centrocampisti coi tempi giusti. Pirlo è stato neutralizzato da un meccanismo in cui Andrea Cossu è stato il vero marcatore dell’ex campione del mondo. Non gli ha dato modo di poter impostare l’azione e la Juve, di questo, ne ha risentito parecchio. In avanti, a compensare un Sau non al top della condizione, Pinilla ha capitalizzato l’unica occasione che gli è capitata sui piedi. Bene Ekdal e Dessena fondamentali negli inserimenti quando il Cagliari ripartiva in velocità.

BOCCIATI – La favola di questo Cagliari-Juventus la interrompe Claudio Marchisio, che trova la prima rete di questa stagione con gran tiro dalla distanza. Marchisio ha avuto il tempo di posizionarsi il pallone, prendere la mira e calciare senza che nessun rossoblù gli mettesse pressione. Complice di questo gol una linea di centrocampo troppo bassa, se non sovrapposta a quella di difesa, e la poca reattività del portiere spagnolo che non è riuscito ad arrivare tempestivamente sul pallone. Sulla seconda rete di Llorente, Davide Astori tiene tutti in gioco permettendo a Lichtsteiner (autore di una partita superlativa), di servire all’attaccante basco il pallone che ha chiuso definitivamente la gara. Un errore che ha tagliato definitivamente le gambe ai rossoblù e che ha ridimensionato la prestazione di Astori, osservato speciale di Moyes, che fin lì è stato davvero uno dei migliori della difesa di Lopez. Adan ci mette del suo sull’ultima rete bianconera ma ciò è semplicemente il risultato di un Cagliari che è andato a sfumare col passare dei minuti e che ha permesso alla Juventus di imporsi in mezzo al campo. Puntare il dito contro l’ex galacticos come principale responsabile della disfatta rossoblù è una tremenda ingiustizia che rischia di mettere in seria difficoltà il nuovo portiere cagliaritano. La trasferta di Bergamo potrebbe essere la partita giusta per trovare il riscatto. Partita nella quale non ci sarà Pinilla, espulso per qualche parola di troppo all’arbitro Guida, mandando Lopez su tutte le furie.
Tra i bocciati stavolta ci mettiamo anche quel gruppetto di teppisti che ha generato momenti di tensione nel post partita. L’ambiente rossoblù è già colmo di problematiche e non ha certo bisogno di episodi di questo tipo, che non fanno altro che rimarcare una situazione già abbastanza delicata. 

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