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Cagliari-Inter, le pagelle: Rog non si ferma, JP non incide

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Le pagelle di Cagliari-Inter: Rog e Marin sovrastano la mediana nerazzurra, Cragno para tanto ma non basta, Joao Pedro non incide

CAGLIARI (4-2-3-1): Cragno 6.5; Faragò 6.5 (68′ Klavan 5.5), Walukiewicz 6.5, Carboni 6 (89′ Simeone sv), Lykogiannis 6; Marin 6.5, Rog 7; Zappa 6.5, Joao Pedro 5, Sottil 6.5 (68′ Nández 6); Pavoletti 5.5 (75′ Cerri 6).
A disposizione: Aresti, Vicario; Ceppitelli, Pinna, Pisacane; Caligara, Oliva; Tramoni.
Allenatore: Di Francesco 5.5.

INTER (3-5-2): Handanovic 6; Skriniar 6, De Vrij 6, Bastoni 6 (72′ Martinez 6); Darmian 5.5 (58′ Young 6), Barella 7, Brozovic 5.5, Eriksen 6 (58′ Sensi 6.5), Perisic 5 (45′ Hakimi 6.5 [83′ D’Ambrosio 6.5]); Lukaku 5.5, Sanchez 5.5.
A disposizione: Padelli, Radu; D’Ambrosio, Kolarov, Ranocchia; Gagliardini.
Allenatore: 
Conte 6

CAGLIARI-INTER: LA CRONACA DEL MATCH

Le pagelle motivate dei rossoblù

CRAGNO 6.5: Il primo tempo è da manuale del portiere: al decimo minuto doppio miracolo  prima su Lukaku e poi su Eriksen; nei cinque minuti successivi trova altri due interventi spettacolari; al 24′ è nuovamente protagonista con un riflesso pazzesco su Sánchez. Nel secondo tempo ha il tempo di compiere un nuovo miracolo al 59′, poi il tracollo: sul gol di Barella non può nulla, così come sulla disattenzione difensiva sulla rete di D’Ambrosio. Sul contropiede di Lukaku rimane indeciso tra l’anticipo e il rientro in porta e rimane a metà strada, lasciando al belga la strada spianata.

FARAGÒ 6.5: Inizia la gara in salita: qualche pallone impreciso e leggere disattenzioni in copertura. Il resto della sua prestazione è in miglioramento continuo: annulla completamente Perisic, che non lo salta mai, e poi tiene a bada Darmian (68′ KLAVAN 5.5: entra sul vantaggio rossoblù per aiutare in fase difensiva, ma ha le colpe del secondo gol interista: perde D’Ambrosio sul secondo palo che può schiacciare in rete).

WALUKIEWICZ 6.5: Di Francesco gli affida le chiavi della difesa rossoblù, e lui dimostra di meritarle appieno: chiude quello che può, esce spesso palla al piede e regala sicurezza a tutta la squadra impostando dal basso come un veterano. Come per Carboni qualche incertezza in marcatura, mai decisiva per i gol dell’Inter.

CARBONI 6: Lukaku è un avversario scomodissimo, specialmente per un ragazzo classe 2001. Ma Carboni gioca una buona partita, fatta di grandi chiusure (quella su Hakimi al secondo tempo è perfetta per scelta di tempo) ma anche sviste in marcatura (specialmente nei primi 45 minuti); si riscatta con un assist al bacio per Cerri, che lo spreca malamente, subito prima di lasciare il campo (89′ SIMEONE SV: Entra per pochissimi minuti, e non ha il tempo di lasciare il segno su una partita già fortemente compromessa al momento dell’ingresso).

LYKOGIANNIS 6: Al ritorno da titolare il greco si fa trovare pronto anche contro un avversario di spessore: sempre ordinato, poche sbavature in impostazione e attento negli uno contro uno. Nel secondo tempo accusa la stanchezza e Hakimi crea qualche occasione dalla sua fascia, ma in generale la prova del terzino rossoblù rimane nella sufficienza.

MARIN 6.5: Continua la crescita del regista ex Standard Liegi e Ajax: in mezzo al campo regala al Cagliari quantità e qualità. Prezioso in fase di costruzione per dare il giusto ritmo alla manovra sarda, si dimostra utilissimo in fase difensiva con grande sacrificio e corsa per bloccare le azioni nerazzurre.

ROG 7: Onnipresente è uno dei tanti aggettivi che gli si possono riferire oggi. In mediana è ovunque, vince in quasi ogni occasione il duello personale con Barella e Brozovic. Ha due polmoni d’acciaio che gli permettono di recuperare quantità enormi di palloni e poi di ripartire in avanti con strappi importanti. Si eclissa negli ultimi minuti di partita, complice l’abbassamento eccessivo del baricentro della sua squadra.

ZAPPA 6.5: Nella prima frazione lavora un po’ alla Nández in quel ruolo: sull’out di destra porta tanto dinamismo, arriva in qualche occasione sul fondo (la palla per Pavoletti è solo da spingere in porta) e soprattutto torna a dare una grossa mano in fase difensiva a Faragò. Con il passaggio alla difesa a cinque si sistema in posizione più arretrata e migliora ulteriormente la sua partita.

JOAO PEDRO 5: Sembra il fantasma del grande giocatore visto fino ad oggi: non entra mai nel vivo dell’attacco dei suoi, senza mai trovarsi in posizione pericolosa e soprattutto senza mai mettere in condizione i suoi di arrivare al tiro. Vaga per il campo in cerca di palloni giocabili, e nelle poche occasioni in cui li riceve non sa trasformarli in giocate degne di nota come ha dimostrato di saper fare.

SOTTIL 6.5: Entra in partita con il passare dei minuti: man mano che la partita scorre lui prende sempre più fiducia e diventa sempre più devastante nell’uno contro uno. Darmian lo soffre e anche parecchio, commettendo tanti falli e facendosi saltare in diversi frangenti. Il gol è stupendo, per potenza e coordinazione, oltre che caparbietà, e corona la sua ennesima buona gara. Si sbatte tanto anche in difesa e Di Francesco lo toglie per dare freschezza alla squadra: a posteriori, scelta sbagliata (68′ NÁNDEZ 6: Ritorna dopo la lunga assenza per Covid, e si vede. Subentra a circa 20 minuti dalla fine per aiutare a difendere il vantaggio, ma sfigura di fronte a Rog e Marin; l’arrembaggio dell’Inter travolge anche El León, che non riesce ad arginare la mediana avversaria).

PAVOLETTI 5.5: Partita anonima anche per il livornese: sbaglia un gol a porta vuota su un regalo di Zappa, poi poco o niente. Unico lampo degno di nota è la presa di posizione su De Vrij per far scorrere il pallone verso Sottil. Perde diversi duelli aerei, ma contro tre giganti come i centrali dell’Inter è comprensibile (75′ CERRI 6: Poteva essere anche un voto più alto, ma pesa troppo quel gol mangiato sul cross teso di Carboni sul 1-2. Dal momento del suo ingresso in campo sbaglia pochissimo, tenendo tutti i palloni che gli vengono scaraventati in avanti e facendo a sportellate con i tre difensori nerazzurri).

DI FRANCESCO 5.5: Al primo tempo i suoi soffrono tanto e Cragno li salva. Sottil porta in vantaggio i sardi, che prendono fiducia. Nel secondo tempo l’assalto dell’Inter si fa sempre più pericoloso, e Di Fra si fa prendere dalla paura: fuori Sottil, che in ripartenza poteva essere un’arma letale, e dentro un Nández ancora appannato dal Covid. La difesa a 5 schiaccia troppo la squadra, che subisce passivamente senza avere la forza di ripartire velocemente. Da segnalare l’ennesimo gol subito su calcio piazzato, ormai una costante.

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