Cagliari, svolta ‘americana’ per il club sardo: ecco tutte le possibili mosse future

Cagliari, ecco tutti i dettagli sul cambio dell’assetto societario del club sardo con l’ingresso di nuove figure dirigenziali. La notizia

Il Cagliari Calcio apre un nuovo capitolo societario, con il presente segnato da una forte iniezione di capitale e competenze d’oltreoceano. Ieri, l’assemblea dei soci ha ufficializzato un profondo rinnovamento nel management, in concomitanza con l’ingresso del fondo americano Praxis con una quota di minoranza significativa.

La nuova governance e l’ingresso di Praxis

L’assetto dirigenziale dei rossoblù, come riportato dal Corriere dello Sport, si è arricchito di figure chiave. Maurizio Fiori è stato nominato nuovo vicepresidente “sardo-americano”, un ponte tra la tradizione locale e la visione internazionale. Nel Consiglio di Amministrazione è entrato anche Prashant Gupta, socio di Fiori, mentre Stefano Melis, già direttore generale, assume la carica di Amministratore Delegato al fianco di Carlo Catte.

Il cuore dell’operazione è l’ingresso di Praxis con il 40% delle quote. Questa percentuale non è casuale: è sufficientemente ampia per garantire al fondo di contare davvero. Sebbene il presidente Tommaso Giulini mantenga la quota di controllo con il restante 60% e l’autorità di “volto politico”, il fondo americano può prevedere diritti di veto su decisioni strategiche (come aumenti di capitale, vendita dello stadio o nuove linee di credito).

Questa ripartizione assicura stabilità, mantenendo la percezione del progetto stadio ancorato al territorio, evitando l’idea di una “colonizzazione esterna”. L’obiettivo primario di questa partnership è, infatti, la costruzione del nuovo impianto sportivo.

Scenari futuri: partnership stabile o prologo a una cessione?

L’operazione solleva interrogativi intriganti sul futuro a lungo termine del club. Tutti i comunicati ufficiali definiscono Praxis come un partner di minoranza con un ruolo di “supporto” e senza intenti di subentrare nella gestione.

Tuttavia, nel mondo della finanza, l’ipotesi di un futuro cambio di proprietà non può essere esclusa. Per gli americani, gli incentivi sono duplici: da un lato, una partnership stabile mirata a far crescere il club, valorizzare la quota e incassare dividendi. Dall’altro, l’investimento potrebbe essere letto come la preparazione per un’uscita di Giulini in un momento più favorevole.

La teoria finanziaria suggerisce che un azionista possa diluire la propria quota oggi per ridurre il rischio di un investimento oneroso (lo stadio) e vendere in futuro, ad impianto avviato, a multipli più alti. È possibile che i nuovi soci abbiano patti riservati, come diritti di prelazione o co-vendita, che li collocherebbero in una posizione privilegiata qualora Giulini decidesse di cedere la maggioranza.

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