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Cagliari a confronto: la classifica un anno dopo

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Un anno fa il successo in rimonta contro il Sassuolo portava il Cagliari a +13 dalla zona retrocessione, oggi sono appena 2 i punti di vantaggio sulla terzultima

Uno a più 13 dalla retrocessione, l’altro a più 2. Uno a quota 23 punti, l’altro a 17. Se la differenza di punti tra il Cagliari 2016/17 e quello attuale non è abissale, quella relativa alla distanza dalla zona rossa sì. Un risultato chiaramente frutto dell’andamento a rilento delle ultime tre della classe nello scorso campionato (il Palermo terzultimo aveva 10 punti contro i 15 attuali del Crotone). Ma è anche vero che nella prima parte del girone d’andata la squadra sarda, neopromossa, riuscì a mettere in cascina abbastanza legna per superare l’inverno della crisi di fine girone. Da quella crisi i rossoblù uscirono grazie alla pirotecnica vittoria in rimonta contro il Sassuolo. Era il 22 dicembre 2016. Ad un anno esatto di distanza il Cagliari di Lopez ha perso senza mai tirare in porta contro la Fiorentina, certificando un periodo nero che ora non riguarda più soltanto i risultati. L’ultima vittoria risale al 19 novembre, 0-1 a domicilio all’Udinese. Da allora tre sconfitte – contro Inter, Roma e Fiorentina, e due pareggi contro Bologna e Sampdoria.

STOP – «Non guadiamo la classifica, i risultati arriveranno con le prestazioni», il mantra di Diego Lopez da quando è tornato a sedere sulla panchina isolana. Ma il processo di crescita dei sardi sembra aver subìto una brusca frenata. Quel «dobbiamo sempre guardare la porta avversaria» tanto ripetuto da Lopez non trova più riscontri concreti sul campo. Appena una conclusione nello specchio nelle ultime uscite contro Roma e Fiorentina, quasi impossibile riuscire a portar via punti con una media di conclusione tanto bassa. Adesso i sardi sono attesi dalla sfida dell’Atleti Azzurri di Bergamo, dove troveranno un’Atalanta nuovamente grande anche in campionato, reduce dal successo di San Siro contro il Milan che l’ha proiettata al settimo posto in classifica. Una gara proibitiva, considerati i gap tecnici ma soprattutto di condizione psico-fisica tra le due squadre. Una gara che però, al di là del risultato, dovrà necessariamente mettere in mostra un Cagliari in ripresa per riportare autostima e morale in vista del girone di ritorno.

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