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Barella: «L’Italia è un sogno che si avvera»

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Il centrocampista del Cagliari però non dimentica la sua Sardegna: «Io e Sirigu rappresentiamo l’isola in Azzurro. A Zola ruberei la tecnica»

Nicolò Barella non nasconde l’emozione per l’esordio con la maglia dell’Italia: «L’esordio in Nazionale – racconta il classe ’97 al microfono di Rai Sport è un sogno che si avvera. Ringrazio i compagni che mi hanno permesso di entrare in campo tranquillo, senza ansia. A giugno l’Under 21 giocherà l’Europeo. Mi piacerebbe esserci, ma se il ct Mancini continuerà a chiamarmi sarò felicissimo di vestire la maglia della Nazionale A. In quest’Italia ci sono tanti giovani, giocatori forti e grandi campioni. Ci vuole un po’ di tempo, non siamo un club. Ci alleniamo poco insieme, pian piano si vedranno miglioramenti. Mancini è un grandissimo allenatore, non ha bisogno di presentazioni. Parla più alla squadra che ai singoli. Il suo obiettivo è farci divertire e giocare bene. Emozione? Sono umano, mi emoziono anch’io. Quando entro in campo però cancello tutte le emozioni e penso a giocare. Domenica con la Polonia proveremo a vincere come facciamo sempre».

Poi un passo indietro. Il centrocampista del Cagliari, cresciuto nella scuola calcio di Gigi Riva, è stato più volte elogiato da Rombo di Tuono. «Sono contento di essere arrivato in Nazionale come ha fatto lui. Le parole di Riva mi rendono orgoglioso». Il cuore è diviso tra calcio e basket, alla fine però ha prevalso il primo. «Mio padre è stato un calciatore dilettante, mi ha trasmesso la passione. Il basket? Paradossalmente seguo più le partite di basket che quelle di calcio. Il mio cane si chiama LeBron, ieri poi ho vestito la maglia numero 23».

Tanti lo paragonano a Nainggolan. «Radja uno dei centrocampisti più forti d’Europa. Entriamo in campo con la stessa determinazione, lui però è molto più esplosivo. Si può sempre migliorare. Forse a volte sono troppo irruento, ma sto provando a contenermi». Introverso e spigoloso, Barella ha tanto della sua Sardegna. «La porto con me. Sono felice perché io e Sirigu rappresentiamo la Sardegna in azzurroSono testardo, voglio sempre raggiungere gli obiettivi che mi pongo. Magari all’inizio sembro un po’ chiuso, ma sono un ragazzo scherzoso». A lanciarlo nel calcio professionistico è stato un suo conterraneo, Gianfranco Zola. «Gli ruberei tutto – sorride – in particolare la tecnica. Il mister mi ha fatto esordire in Coppa Italia. Lo ringrazio per avermi dato la possibilità di giocare nel calcio dei grandi». Magic Box che ora è il vice di Sarri al Chelsea, in Premier League. «Penso sia uno dei campionati più belli d’Europa, forse il più bello».

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