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Barella, buona la prima in azzurro

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Prestazione positiva di Nicolò Barella, all’esordio con la maglia della Nazionale maggiore e in campo per 78’ nell’amichevole Italia-Ucraina

Numero 23, come il suo idolo LeBron James. Solita posizione in campo, mezzala sinistra. E verrebbe da dire solito azzurro, visto che prima di giocare con la Nazionale maggiore ha fatto tutta la trafila delle giovanili a partire dall’Under 15. A 21 anni, Nicolò Barella ha finalmente esordito con la maglia dell’Italia, in amichevole a Marassi contro l’Ucraina. Nonostante l’1-1 (gol di Bernardeschi e Malinovsky) di Genova, il rossoblù può sorridere per la prestazione individuale.

ALTI LIVELLI – Più sale il livello e più Barella sale di giri. Il centrocampista del Cagliari è sembrato trovarsi a proprio agio nel centrocampo azzurro. Anzi, in alcuni momenti è parso quasi meglio di quello che i tifosi sardi ammirano ogni domenica. Con il tridente leggero, senza un vero centravanti, è lui il giocatore indicato da Mancini per attaccare lo spazio in area di rigore. Jorginho e Verratti – i suoi compagni di reparto – sono dei veri registi, a loro è affidata la fase di impostazione, mentre lui ha più caratteristiche da box to box. Il cagliaritano non si è fatto intimorire, tirando più volte in porta e impensierendo il portiere ucraino Pyatok.

L’IMPORTANZA DI BARELLA – Era solo la prima partita, ma la sensazione è che il centrocampo VerrattiJorginhoBarella possa essere il reparto del futuro (quasi presente) dell’Italia. Non a caso Mancini ha richiamato più volte a colloquio il rossoblù per correggere alcuni movimenti, soprattutto in fase di non possesso. A dimostrazione che il c.t. lo tiene seriamente in considerazione.

PRESTAZIONE – In campo è rimasto per 78’, lasciando il posto nel finale al romanista Pellegrini. Il suo voto in pagella per questo esordio è inevitabilmente alto, nonostante la mancata vittoria. È ovunque, anche in fase di ripiego e davanti si è reso spesso pericoloso. Non c’è stata la paura, il timore e l’emozione. Forse perché è abituato a rappresentare quei colori da quando ha 15 anni, forse perché aspettava questo momento da un anno. Si è fatto trovare pronto. Ora per Mancini sarà difficile tenerlo fuori.

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