Hanno Detto
Adopo: «Ci stiamo preparando bene, anche nel ritiro abbiamo cercato di trovare soluzioni ed essere uniti»

Michel Ndary Adopo, centrocampista del Cagliari, ha rilasciato un’intervista ricca di spunti interessanti. Le dichiarazioni
Michel Ndary Adopo, centrocampista del Cagliari, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Radiolina a “Il Cagliari in Diretta“. Sono stati molteplici i temi trattati nel format condotto da Valentina Caruso, Fabiano Gaggini e Alberto Masu. Ve li riportiamo di seguito:
RAMADAN – «Molto bene grazie. E’ la prima volta in radio. Sto facendo il ramadan, oggi ho finito 46 secondi fa, ho bevuto un po’. Il mio nome è Nondari Michel, ma in Italia è più semplice Michel».
PRESENZE – «Abbiamo un bel gruppo, vogliamo sempre migliorare, quindi cerchiamo di fare bene ogni partita. Ho trovato una città bella, c’è sempre il sole, per me è importante. I tifosi sono bravi, sono sempre lì a sostenere anche quando noi non facciamo bene».
CAMPIONATO – «Per me è una stagione particolare perché era la prima stagione dove gioco con più continuità. Sono molto felice e devo lavorare di più per arrivare più in alto possibile».
DESAILLY – «Io l’ho visto giocare su YouTube, ma a me piaceva più Pogba, è elegante. Abbiamo giocato anche nella stessa squadra in Francia».
FAMIGLIA – «Abbiamo fatto un po’ il giro di tutto. Io sono nato in Francia, mia mamma è senegalese, mio padre ivoriano. Dopo la scuola andavo spesso in Africa perché i miei genitori mi volevano trasmettere il valore della gente. Sono sempre gentili, vogliono sempre scherzare e ballare: questo è importante».
GENITORI – «Al cellulare litigano perché mio padre vuole Costa D’Avorio e mia madre dice il Senegal. Mia mamma ci tiene tanto, io sono lontano da casa ed è un po’ triste. Ci chiamiamo spesso e viene a trovarmi con le mie sorelle».
PASSATO – «Io ho già giocato con la Francia negli Under, ma i miei amici mi dicono che sono più ivoriano che senegalese. A me, però, piacciono tutti e due i paesi».
CAGLIARI – «E’ importante, per quello dobbiamo cercare di fare bene. Abbiamo vissuto un periodo un po’ difficile, ma ora stiamo risalendo e cerchiamo di continuare e fare di più».
PROSSIMA PARTITA – «Ci stiamo preparando bene, anche nel ritiro abbiamo cercato di trovare soluzioni ed essere uniti per questi tipi di partita. Sarà dura, dobbiamo fare punti, c’è la salvezza da raggiungere».
13 ANNI – «Mi sono rotto il legamento crociato destro, era difficile perché ero giovane. Dopo l’operazione dovevo aspettare tanto tempo, avevo le stampelle ed era difficile camminare. Quando ho ritrovato il campo non sapevo più fare niente. Io volevo smettere, quando vedevo i miei compagni di squadra dicevo che non ero più al livello. Ho ragionato un po’ e mi ha aiutato la mia famiglia, ho riniziato a giocare ed è andata meglio».
PROVINO TORINO – «Io facevo l’amichevole, c’era un procuratore che mi ha visto lì. Due settimane dopo mi hanno mandato una lettere in prova e così ho firmato. La mia mamma mi ha detto di concentrarmi sulla scuola e smettere con il calcio, poi sono andato lì a Torino».
SARDEGNA – «C’è il sole e la gente che è gentile, sempre con il sorriso. Non ti guardano male perché in altri posti in cui sono andato non è stato lo stesso ed è un bene».
METEO – «Io che vengo da Parigi o Bergamo, quando fa freddo fa freddo e se vedi il sole tutti i giorni non puoi essere triste».
PANCHINA – «Il mister chiede di essere sul pezzo, di essere concentrato dal primo minuto per trovare spazio nella testa ed essere pronto quando arriva il momento di entrare. Sappiamo che ci sono 5 cambi, che tutti entrano. Non serve essere incazzato, ma concentrato, servono tutti adesso».
RANIERI – «Non abbiamo parlato troppo, penso che loro sono contentissimi di ritrovare il mister. Lui ha fatto bene, ma sono concentrati e anche se lui con loro ha un rapporto, noi dobbiamo cercare di trovare punti».
CAGLIARI PRIMAVERA – «Si abbiamo fatto due partite, è una cosa eccezionale. Dal punto di vista sentimentale è importante, non succede tante volte, ma devono fare il massimo per portarla a casa».
CONSIGLI AI RAGAZZI – «Dare il massimo e non pensare di essere mai arrivato. Devono sempre essere umili e lavorare e andrà tutto bene».
VIOLA – «Viola è sempre forte, io sono di reparto col mio amico Makoumbou, lui è un giocatore vero. Noi parliamo francese, è semplice, ci capiamo meglio; lui è forte».
PICCOLI E ZORTEA – «Sono sempre stato vicino a Piccoli, con Zortea abbiamo già giocato insieme. Lui non mi ha mai ringraziato per l’assist».
RETE – «Come non è arrivato, non so come sarà il momento del gol, ma ho previsto qualche balletto. Lo sto preparando con la mia ragazza».
MUSICA – «Io ascolto tutte le musiche tranne quella italiana che non mi piace. Ascolto molto latino, afro e rap west, anche qualche salsa».
ZORTEA – «Lui ascolta musica bella. E’ bravo, ma sono musiche che io non conosco quindi dobbiamo chiedergli “cosa ascolti”».
STILE – «Nel Cagliari il più stiloso è Makoumbou e anche Marin. Il peggiore è Zortea, usa il colore arancio con blu, ma anche Palomino. Abbiamo provato a indirizzarlo ma gli entra da un orecchio e gli esce dall’altro».
MAKOUMBOU – «Quando vai in una squadra e io sono un francese e parli con uno francese, lui mi voleva aiutare, siamo usciti. La sua ragazza conosceva la mia e così si creano i rapporti».
COPPIA A CENTROCAMPO – «Con tutti i centrocampisti abbiamo la fortuna di avere il mister e lo staff che dicono bene le cose che dobbiamo fare, sulla tattica, quello è importante».
NBA – «Non lo so perché guardo anche Bnoma che è francese, giovane promettente che fa bene. Spero per lui anche se sarà difficile. Io non ero così infiammato, per me LeBron mi piacerebbe di più».
ATLETI – «E’ come citare Cristiano Ronaldo. Loro sono atleti che hanno dato il massimo fuori e dentro il campo. Mangiano bene, fanno tutto bene. Già dall’inizio essere il più professionale possibile per durare nel tempo».
DIFFICOLTA’ – «Noi siamo sempre pronti, a volte riusciamo a vincere 1-0 e poi nel secondo tempo per un errore che succede magari prendiamo un gol. Lì dobbiamo essere più uniti, dopo 3 minuti che pensavamo al gol di prima ne prendiamo un altro e questo non va bene».
CASO VAZQUEZ – «Secondo me si perché è un atteggiamento che non deve succedere nel calcio e nemmeno nella vita. Per me uno che si comporta male deve essere punito in maniera esemplare».
MISSIONE ROMA – «Non è impossibile, è dura ma fattibile al 100%. Noi con tutte, ma con le grandi siamo più esaltati».
COLLEGA – «Fa male perché un giocatore che conosciamo un po’ tutti, sai che devi rispettare un minimo la persona e quello fa veramente male che la gente si può comportare così».
NICOLA – «E’ importantissimo perché io lo conoscevo già prima che aveva allenato il Torino. Grazie a lui sto qua a giocare con continuità e devo ringraziarlo facendo bene e anche meglio».
CONSIGLI MISTER – «Mi ha sempre detto di dare il massimo, di essere aggressivo, di lavorare sui miei difetti e giocare semplice».
