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I match del Cagliari che sono passati alla storia e che tutti ricordano

Dallo scudetto del 1970 al colpo di Pavoletti a Bari nel 2023, fino alla notte di San Siro e le rimonte firmate Ranieri. Ecco un viaggio tra i match che hanno scolpito l’identità del Cagliari. Perché certe partite non finiscono al novantesimo, restano addosso per sempre e non si scordano mai.
Ci sono partite che restano nel cuore dei tifosi e gol che vengono ricordati per generazioni. Alcuni match hanno portato il Cagliari verso dei traguardi importanti, altri hanno letteralmente reso possibile ciò che sembrava solo un’utopia. Se sei curioso si scoprire tutti i dettagli su questo club, è arrivato il momento di aprire il vaso di Pandora e vedere quali sono stati gli attimi più iconici.
Tifare ieri e tifare oggi: la passione che cambia forma
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Il giorno del tricolore: Cagliari-Bari 2-0 del 12 aprile 1970
Fu il pomeriggio in cui tutta l’isola si fermo. All’Amsicora, il Cagliari batté il Bari 2-0 e conquistò matematicamente lo scudetto 1969-70 con due giornate d’anticipo. Segnarono Gigi Riva e Bobo Gori, una grande coppia d’attacco e due simboli di un’impresa unica in Italia in quegli anni.
L’immagine dell’invasione di campo è ancora nella memoria collettiva. È la nascita di un’identità sportiva che va oltre il risultato. A distanza di decenni, i fan più informati amano ancora raccontare questa storia con orgoglio.
Il 2-2 a Torino con la Juventus il 15 marzo 1970
Due volte sotto, due volte a rincorrere, alla fine un pareggio che valse oro. Allo Stadio Comunale di Torino, il Cagliari arrivò a un 2-2 con la Juve e tenne la rotta verso il tricolore. In una Serie A tiratissima, quel punto pesò come un successo.
Fu la partita che cementò la fiducia e che fece a capire al club e anche ai tifosi che il traguardo era ancora a portata di mano. Le ricostruzioni storiche e le testimonianze dei protagonisti collocano quel 2-2 tra le svolte della stagione.
Il sogno europeo e la ferita: Cagliari-Atlético Madrid 2-1 nel 1970
Da campione d’Italia, il Cagliari si misurò con l’Europa. All’andata con l’Atlético Madrid i rossoblù vincono per 2-1 con reti di Riva e Gori, dimostrarono di poter stare al tavolo delle grandi.
Al ritorno, però, a Madrid finì 3-0 per i colchoneros e il cammino si chiuse agli ottavi. Fu un doppio confronto che mise in risalto la qualità tecnica e il carattere in casa, ma anche le difficoltà e le assenze pesanti lontano dall’isola.
San Siro ammutolito: Inter-Cagliari 1-4 (28 settembre 2014), la tripletta di Ekdal
Ci sono notti in cui tutto gira, anche contro pronostico. A Milano, stagione 2014-15, il Cagliari di Zeman travolse l’Inter 4-1. Aprì Sau, Osvaldo pareggiò, poi in dodici minuti Albin Ekdal firmò una tripletta che restò negli annali.
Fu una vittoria dirompente per qualità e coraggio, con l’inerzia cambiata anche dall’espulsione di Nagatomo. Nessuno che vide quella partita riuscì più a dimenticare le grandi gesta di Ekdal che, contro ogni previsione, portò il team alla vittoria.
La rimonta che diventa manifesto: Cagliari-Frosinone 4-3 (29 ottobre 2023)
Sotto di 0-3 al 72′. Poi Oristanio e Makoumbou accesero la scintilla, Pavoletti pareggiò e al 98′ completò il ribaltone. Fu la prima vittoria in campionato della stagione 2023-24 e, soprattutto, il manifesto della squadra di Ranieri: mai staccare la spina.
Quel giorno all’Unipol Domus si rimise in moto una salvezza costruita anche con i dettagli emotivi. Il Cagliari dimostrò ancora una volta di meritare di scalare la classifica e di essere un club sorprendente e dalle mille risorse.
La memoria è come una bussola che guida verso il futuro
La storia serve a capirsi. Il Cagliari che batté l’Inter a San Siro nel 2014, che sorprese la Juventus nel 2020 e che risalì in A al 94′ nel 2023 racconta una squadra capace di attraversare cicli diversi senza perdere la propria identità fatta di orgoglio, di idee e di resistenza.
Anche nelle stagioni più dure, questi match tornano fuori nei discorsi dei tifosi. Sono bussole. Ricordano che certe volte basta una giocata, un cross al secondo palo, un taglio sul primo, una diagonale difensiva riuscita, per cambiare l’inerzia di una gara e, qualche volta, di un’epoca.