2015

Verso Cagliari-Ascoli, l’identikit della squadra di Mangia

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Oggi alle 20:30 scenderanno sul rettangolo verde del Sant’Elia Cagliari ed Ascoli. Compagini con obiettivi diversi ma reduci da due successi che potrebbero segnare una svolta: quello a La Spezia per i rossoblù, quello casalingo contro il Perugia per i bianconeri.
L’Ascoli nasce nel 1989, o più credibilmente nel 1901, risultando uno dei club più antichi d’Italia. Nella sua storia vanta 16 partecipazioni alla Serie A e 19 alla Serie B. Nel suo palmarés spicca la Mitropa Cup del 1986/87.

 

LO STADIO – L’Ascoli disputa le partite casalinghe allo stadio Cino e Lillo Del Duca. Inaugurato nel ’62, dopo la promozione in Serie A dell’Ascoli fu ampliato sino a raggiungere i 40000 posti a sedere, ma nel corso degli anni la capienza è stata ridotta, sino ai 20550 posti. Vista l’inagibilità della Tribuna Est, l’attuale capienza dell’impianto è di circa 19000 spettatori. Si tratta di uno stadio a pianta ovale, con la pista d’atletica tra spalti e terreno di gioco e la sola tribuna centrale coperta, caratteristiche che lo avvicinano molto al Sant’Elia originario.

 

LA STORIA – La data di nascita del club è tradizionalmente ritenuta il primo novembre 1898, ma è più credibile che sia avvenuta nel 1901. Il primo campionato federale risale al 1927, nel campionato di Terza Divisione. Nel decennio successivo fu raggiunta la Serie C. Nel 1945, alla ripresa del campionato dopo la Guerra mondiale, furono riunite tutte le squadre rionali della città nell’Associazione Sportiva Ascoli. Dopo più di dieci anni in categorie minori, la società venne ripescata in Serie C. La prima volta in Serie B risale al 1972/73, quando la squadra stupì posizionandosi al quarto posto da neopromossa. L’anno successivo conquistò la Serie A. Da allora, sino ai primi anni ’90, ci fu un saliscendi tra massima serie e cadetteria in cui il club collezionò 14 edizioni in A. E’ questo il periodo più importante della storia del club marchigiano, arrivarono infatti anche dei trofei: la Mitropa Cup, The Red Leaf Cup (competizione internazionale organizzata dalla Federazione calcistica del Canada, i bianconeri superarono in finale i Rangers), ed il Torneo di Capodanno (competizione organizzata tra i 16 club di Serie A nel 1980/81, con l’intento di proseguire l’attività agonistica durante l’impegno della Nazionale al Mundialito. L’Ascoli si impose in finale sulla Juventus). Nelle prime stagioni dei ’90 il club stazionò in Serie B e retrocesse in C1 nel 1994/95. Tornò in cadetteria nel 2002/03, dopo essersi classificato primo in C1 e aver vinto la Supercoppa di Lega di Serie C. Nel 2004/05 fu sconfitto in semifinale play-off dal Torino, ma la condanna sportiva del Genoa e le mancate iscrizioni di Perugia e Torino portarono comunque la promozione in Serie A. Alla salvezza del 2005/06 seguì il diciannovesimo posto nella stagione successiva, con conseguente retrocessione. Dopo sei campionati di B, nel 2012/13 è Lega Pro Prima Divisione. Nel 2014 l’Ascoli Picchio ha rilevato il titolo sportivo dell’Ascoli Calcio 1898, fallito per bancarotta, mantenendo la categoria. Nel 2014/15, è arrivata la sconfitta nel preliminare play-off contro la Reggiana, ma è stato ripescato in Serie B dopo la revoca della promozione in cadetteria del Teramo per illecito sportivo.

 

STAGIONE 2015/16 – L’Ascoli occupa attualmente la diciannovesima posizione in classifica con 13 punti, frutto di 4 vittorie, 1 pareggio e 8 sconfitte. Il club bianconero, ripescato lo scorso 31 agosto insieme all’Entella, ha goduto di una finestra di calciomercato suppletiva di 20 giorni. La squadra bianconera ha iniziato il torneo con Mario Petrone in panchina, esonerato nei primi giorni di novembre e sostituito da Devis Mangia. Sotto la guida del tecnico lombardo sono arrivate una pesante sconfitta (3-0 a Vicenza) ed una importante vittoria (1-0 al Del Duca contro il Perugia). Dopo il 4-3-2-1 della gara del Menti, Mangia ha utilizzato il 4-4-1-1 contro il Perugia. Difficile pronosticare il modulo che sceglierà per la gara del Sant’Elia, ma potrebbe dare continuità riproponendo il trequartista dietro un’unica punta. Tra i pali Lanni non è mai stato in discussione, ma la contusione alla mano rimediata nell’ultima gara lo ha costretto al forfait: giocherà Svedkauskas. Al centro della difesa, vista l’assenza di Milanovic, si prospetta una staffetta tra l’ex rossoblù Canini, Cinaglia e Mengoni; sulle fasce probabile l’utilizzo di Almici e dell’esperto capitano Antonini. Centrocampo privo di Addae (squalificato) e Altobelli (infortunato): troveranno quasi sicuramente posto Jankto e Grassi. Sulla trequarti dovrebbe agire Bellomo, dietro Perez o Cacia, ma scalpita Petagna, attaccante classe 1995 in gol nell’ultima gara della nazionale Under 20.

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