Editoriale

Torino, questa salvezza non può bastare: ora serve la rifondazione

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In una drammatica sfida contro la Lazio, il Torino ha conquistato la salvezza ma il popolo granata meriterebbe ben altre soddisfazioni

Torino, ecco la salvezza. Con le unghie, con i denti, con il cuore e con qualsiasi altra immagine retorica desideriate rispolverare. La serata dell’Olimpico regala un’altra stagione di Serie A alla formazione granata e condanna all’immediato ritorno in Serie B il Benevento.

Purissima sofferenza in stile Toro contro una Lazio che ha provato fino allo scadere a scalfire lo zero a zero. Ma l’imprecisione di Immobile e di Muriqi, qualche legno ben convinto di sé e la serata impeccabile di Sirigu hanno mantenuto inchiodato il risultato.

Partita vera, forse pure troppo, con quel finale infuocato sul campo e altrettanto polemico fuori dal campo. Protagonista indiscusso Urbano Cairo che prima ha battibeccato in tribuna e poi avrebbe rivolto accuse infamanti a Immobile negli spogliatoi, come denunciato via social dal bomber biancoceleste.

Insomma, non il finale più brillante che si potesse immaginare. Anche perché il numero uno del Torino dovrebbe pensare più che altro a ridare dignità alla sua creatura e soddisfazioni ai suoi tifosi. Le scene di contestazione vissute appena pochi giorni fa testimoniano la passione, in quel caso certamente fuori dalle righe, del popolo granata che mal sopporta il suo Presidente e vorrebbe riconciliarsi del tutto con una squadra che nelle ultime due stagioni è stata a dir poco angosciante.

Le due salvezze soffertissime agganciate da Davide Nicola e Moreno Longo non testimoniano nulla più che la bravura di due tecnici capaci di incarnare lo spirito Toro. Cosa raramente dimostrata invece la squadra che mai come ora ha bisogna di ritrovare anima e identità.

Belotti è un lottatore, ma non un trascinatore, la vecchia guardia a partire da Sirigu, Nkoulou e Izzo non più un caposaldo ma spesso al centro delle speculazioni di mercato. Già, quel mercato che dalla partenza di Petrachi in avanti non ha ancora ritrovato il bandolo della matassa. Dopo due stagioni al limite del dramma, la parola chiave in casa granata deve essere “rifondazione”. A tutti i livelli.

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