Pisano: «Non mi sentivo più a casa, non dimenticherò mai gli insegnamenti di Cossu e Conti» - Cagliari News 24
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2015

Pisano: «Non mi sentivo più a casa, non dimenticherò mai gli insegnamenti di Cossu e Conti»

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Dal rossoblù del Cagliari al bianco del Bolton. Dopo quasi vent’anni con quella maglia cucita addosso, Francesco Pisano è ripartito dalla Championship: «Mi ha fatto un certo effetto dover indossare una maglia diversa da quella del Cagliari dopo 18 anni, considerando anche il settore giovanile». Ai microfoni di Radiolina, nel corso della trasmissione Il Cagliari in diretta, è tornato a parlare l’ex terzino rossoblù: «Quella col Bolton è una nuova sfida, anche se non ho potuto continuare con il mio sogno di giocare con la maglia del Cagliari. Ancora non ho giocato perché sto completando la preparazione, qua è completamente diverso il modo di allenarsi. Mi è servito quest’ultimo mese per integrarmi con il gruppo».

 

RINNOVO – Bombetta ha lasciato la Sardegna dopo aver terminato il contratto che lo legava al Cagliari: «E’ stata una situazione particolare. Ci sono stati dei problemi lo scorso novembre per il rinnovo e poi sono stato vicino a giguno per firmare, ma ci sono state altre vicende che non mi hanno permesso di continuare. Quando non sei ben voluto a casa tua non ti senti più come una volta e ho deciso di intraprendere una nuova avventura anche se mi sarebbe piaciuto rimanere.A novembre ero vicino a firmare un contratto senza conoscere le cifre. Poi mi sono state dette delle parole che mi hanno fatto male e mentalmente non mi sono più sentito come una volta. Ho cercato di tirarmi su, mi sono sempre allenato bene. A giugno ho riparlato con il presidente. Ho cercato di chiarire la situazione di quello che era successo a novembre. Sembrava tutto andare per il verso giusta ma non se n’è fatto più nulla. La fiducia è mancata per tutto l’ultimo anno, non solo nella fase finale».

 

COSSU & CONTI – Il legame con gli ex senatori del Cagliari è davvero forte: «Il numero al Bolton? Non l’ho scelto, me l’hanno dato loro. Avrei voluto il 57 per Andrea e Daniele, ma mi hanno dato il 24. L’ambiente è ottimo, si lavora tanto. E’ un modo di vedere il calcio diverso rispetto all’Italia, c’è meno pressione, ma non posso dire che il campionato inglese sia meglio di quello italiano, anche se in Premier oggi ci sono tanti campioni» Pisano il rossoblù tatuato sulla pelle, letteralmente: «Il tatuaggio? L’ho fatto dopo l’infortunio a Catania, era un momento in cui non stavo bene e mi ha aiutato molto farlo. E’ lo scudetto con i numeri dei miei compagni, amici e maestri: Conti, Lopez, Cossu e Agostini, oltra al mio. Li ho sempre seguiti fin da quando ero piccolo. Sono quei giocatori che ti fa piacere ascoltare, perché qualsiasi cosa dicano è per il bene della squadra. Mi sono avvicinato a loro, hanno visto che ero un bravo ragazzo e alla fine siamo diventati amici. Non mi piace tanto parlare, anche quando finiscono le partite. Prendendo esempio anche dai più grandi. Non ho visto Diego Lopez, Daniele Conti e Andrea Cossu andare a parlare spesso, soltanto quando c’era da metterci la faccia. Anche io sono così. Posso solo parlare bene dei miei capitani, vivrò sempre di quello che mi hanno insegnato loro, anche qui a Bolton».

 

ZEMAN – Dall’esordio contro il boemo all’ultima stagione in rossoblù con lui allenatore, in mezzo l’unico gol contro la sua Roma. Zeman era nel destino di Pisano: «L’esordio in Serie A l’ho fatto contro il Lecce di Zeman, mentre il primo gol contro la Roma del boemo, ma è stato un caso.La sera prima di quella partita Andrea è venuto in camera e mi ha detto che se avessi segnato e non fossi andato da lui si sarebbe arrabbiato. Ho fatto l’1-4 e sono andato subito a ringraziarlo. E’ stata un’emozione unica».

 

FINE CARRIERA – Ancora non è tempo per appendere le scarpette al chiodo, ma Pisano ha già fatto progetti per il futuro: «Quando terminerò la mia carriera dedicherò più tempo alla scuola calcio che ho aperto. Adesso vorrei giocare ancora qualche anno, quindi non posso dedicarmi al 100%, ma è una cosa a cui tengo».

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