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2013

Pensieri Rossoblù: “Spensierato…”

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Se i pensieri post-partita fossero direttamente proporzionali a quanto accaduto in campo, adesso mi dovrei interrompere qui.
Proviamo quindi a pensare oltre ed estrapolare qualche idea per il futuro, quello prossimo e quello poco più lontano relativo al campionato venturo.

Senza dilungarsi sulla questione stadio, ci sarà modo e tempo e si è già detto giustamente molto, è ovvio che quello che sarà del Cagliari dipende dall’imminente decisione del TAR e dalle conseguenze di questa decisione. Si costruirà o smantellerà sperando, nel caso di esito negativo, che il problema non venga utilizzato come occasione per far cassa e smembrare un’intera squadra.

Detto questo, in attesa di quel che sarà, incrociamo le dita e guardiamo a cosa accade in campo, partendo proprio da oggi.

Senza allarmismi, semplicemente osservando, le cose dovranno essere ben diverse da quanto visto ultimamente, arrivate al culmine con la partita di stasera a Verona.
Il Cagliari non ha un gioco, ormai è palese. Non appena la rabbia, l’agonismo e la coesione sono venute meno alla luce di una classifica migliore e quindi senza più l’assillo del risultato, sembra quasi di essere tornati alle gestioni Bisoli o Ficcadenti (mi sia concessa la provocazione). La differenza, da sottolineare, è sicuramente che non vi è mancanza di attaccanti in campo, così come gli innesti a gara in corso sono spesso di carattere offensivo (Eriksson, Ribeiro ed Ibarbo questa sera). Ahimè però non basta mettere in campo 11 giocatori offensivi per creare ed eventualmente segnare (il mercoledì di coppa e la disfatta blaugrana, con le dovute proporzioni, ci ha insegnato proprio questo). Normale che senza stimoli particolari l’intensità venga meno, ma così vengono altresì fuori lacune e mancanze che alla lunga possono creare problemi. Una macchina potente che non va come potrebbe crea frustrazioni e tensioni, è fisiologico.

Il tempo in casa rossoblù c’è stato per creare gioco, Pulga e Lopez dirigono allenamenti ad Assemini ormai da Ottobre, e le parole che più ho impresse sono ormai sempre quelle: “Abbiamo solo messo in ordine”. Poteva bastare dopo l’Uragano Phycca (in America son sicuro lo avrebbero chiamato così) ma dopo più di 7 mesi, in previsione di un nuovo campionato, no. Speriamo che l’emozione e l’attaccamento emotivo ai due condottieri non sia causa di valutazioni imprecise. Non lo nascondo, un Cagliari vincente e che giochi a calcio con in panchina Diego Lopez mi crea “intime emozioni”, ma non è necessario che sia così. Non possiamo permetterci di sprecare una rosa che, senza stancarmi di ripeterlo, può regalare molte soddisfazioni.

I nodi, oltre al gioco, da risolvere sono un paio con in primis Andrea Cossu. La squadra dipende ancora molto dalla sua presenza ma ormai per quanto la classe non si discuta è indubbio che l’età e calci presi negli anni facciano sì che sia sempre  più soggetto ad infortuni. Sarebbe opportuno trovarne un sostituto giovane con il quale alternarsi (l’esperimento Ceppellini sembra miseramente fallito) e da far crescere.
Oltretutto il Cagliari sembra schiavo di un sistema di gioco per il quale spesso non ha gli interpreti adatti, adattando di volta in volta giocatori fuori ruolo (Ribeiro, Nainggolan, Cabrera che in teoria è mezz’ala), a giocare come trequartista.
L’opinione del sottoscritto, che ovviamente lascia il tempo che trova, è quella di provare soprattutto e con insistenza il 4-3-3 tanto di moda ultimamente. Ora come ora la squadra, come si è visto, non è pronta e ci vorrà del tempo per assimilarlo. Ma con un giocatore come Ibarbo, che non ha nulla da invidiare al più elogiato Cuadrado (che gioca nel 4-3-3), uno come Sau che può fare sia il centrale che il terzo al sinistra, una punta centrale come Pinilla (ed azzardo di più, Thiago Ribeiro nel suo ruolo naturale) ed un centrocampo di incontristi con i piedi educati mi sembra che i compiti per le vacanze dovrebbero essere proprio questi.

Il pensiero rossoblù positivo? Murru in campo inamovibile, l’augurio è che diventi il nostro Lahm, Loi in panchina e tanti altri ragazzi pronti a subentrare e renderci orgogliosi. Forza Casteddu!!!

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