Pensieri Rossoblù: "12-04-1970" - Cagliari News 24
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2013

Pensieri Rossoblù: “12-04-1970”

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Non lo capirete mai. Non lo dico per cattiveria o con spocchia, ma proprio non lo potete capire. Perché…?

Perché Cagliari, la Sardegna ed i Sardi non c’erano, non esistevano, troppo lontani e troppo diversi per essere considerati ed accettati. Perché forse la storia non è cambiata così tanto, magari ha solo un bel fiocco ed una bella cornice.
Perché “quella è l’Africa”, lo pensavano tutti e lo diceva pure chi dell’Africa è poi diventato il re.
Non lo potete capire perché la squadra era sì forte, molto forte, ma il calcio in questo caso è solo un dettaglio. Perché la storia che si racconta non è quella di un’impresa sportiva, ma quella polverosa, stanca e lucente di un riscatto sociale.

Perché a Napoli Maradona è “megl ‘e Pelè”, mentre a Cagliari Gigi Riva è diventato sardo. Perché chi tanto ha sofferto è difficile che ti accolga a braccia aperte, però poi non ti lascia più andare ed allora si lotta tutti assieme. Perché se avete visto il Cagliari giocare in Coppa Uefa in Belgio e Matteoli correre verso i suoi tifosi dopo un gol, forse un minimo avrete idea di cosa si tratta. Perché se sentite l’accento di quei sardi lontani forse capirete di cosa sto parlando. Forse. Perché io che l’ho vissuto e lo vivo solo tramite i racconti di chi c’era, lo vedo e lo sento con i sensi che, mi dispiace, voi non avete. Perché in Sardegna lo sguardo delle persone è diverso. Perché io lo scudetto lo voglio vincere, quest’anno, l’anno prossimo e voglio battere il Barcellona ma quello forse sì, sarebbe solo sport. Perché se dovesse succedere nuovamente non sarebbe la stessa cosa.

Perché se oggi, mentre scrivo queste righe, mi emoziono è perché, per una volta, questa è una storia con il lieto fine, una di quelle in cui sono stati i buoni a vincere. Perché è successo per davvero.

Perché siamo orgogliosi, non del fatto che oggi 43 anni fa la squadra della nostra città ha vinto un bellissimo scudetto. Siamo e dobbiamo essere orgogliosi di essere sardi e voi, ci dispiace, non lo siete. Festeggiamo tutti assieme, senza troppo rumore, che noi lo sappiamo fare. Noi lo capiamo benissimo quanto amore si può esprimere e quanto baccano si può fare con il silenzio. Noi lo sappiamo quante cose ti racconta e ti spiega il silenzio della Sardegna. Il silenzio di un popolo che 43 anni fa si è fatto vedere, senza che voi in realtà possiate capire che cosa sia successo.

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