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Panagiotis Tachtsidis: due anni dopo, il Cagliari

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L’arrivo di Panagiotis Tachtsidis al fotofinish ha chiuso il calciomercato del Cagliari. Un’ultima giornata di trattative lunga e intensa, che ha prima visto sfumare l’affare Mati Fernandez e poi raggiungere l’accordo con il Torino per l’approdo del centrocampista greco alla corte di Massimo Rastelli quando mancavano pochissimi minuti alla chiusura ufficiale del mercato.

 

Nonostante l’urgenza di colmare il tassello lasciato vuoto a centrocampo dalla cessione di Deiola allo Spezia, l’arrivo di Tachtsidis non rappresenta però un ripiego dato che il suo nome era infatti già stato accostato al Cagliari in questa sessione di mercato. Il regista greco arriva in Sardegna con due anni di ritardo, dato che era stato vicino a vestire il rossoblu già due anni fa, come ha sottolineato lui stesso nella corso della conferenza stampa di presentazione di questo pomeriggio.

 

Allora, infatti, Zdenek Zeman aveva suggerito l’acquisto di quello che era diventato il suo pupillo nell’ultima avventura sulla panchina della Roma, tanto da scalzare Daniele De Rossi dal centrocampo giallorosso. Alla fine l’operazione non si concretizzò e Tachtisidis si trasferì all’Hellas Verona, con cui in quella stagione fece male proprio ai rossoblu firmando la vittoria degli scaligeri sul Cagliari al Bentegodi con un gran gol dalla distanza.

 

Classe 1991, mediano d’impostazione ma all’occorrenza abile a destreggiarsi anche nei ruoli di interno e di trequartista, posizioni già ricoperte in passato, Tachtsidis cresce nelle fila dell’AEK Atene, con cui mette insieme 28 presenze e 2 reti nella Super League greca. L’arrivo in Italia risale alla stagione 2010/11, quando proprio Stefano Capozucca, allora direttore sportivo del Genoa lo porta in Liguria. Da allora comincia però la girandola di prestiti per acquisire esperienza col il nostro calcio: nella stessa stagione si trasferisce prima al Cesena, con cui non scende mai in campo né in campionato né in Coppa Italia, poi passa al Grosseto, in Serie B, con cui colleziona 9 presenze totali.

 

L’anno successivo è quello del primo trasferimento all’Hellas Verona, dove è tra i protagonisti della cavalcata fino alla semifinale playoff di Serie B persa con il Varese: 39 presenze  e 2 reti che nel 2012/13 gli valgono la chiamata della Roma in Serie A. Con i giallorossi mette insieme 21 presenze in campionato e 2 in Coppa Italia in un’annata difficile per il club capitolino, segnata dai dissidi tra Zdenek Zeman e alcuni dei giocatori più importanti – De Rossi e Pjanic su tutti – e culminata con l’esonero del boemo proprio all’indomani della figuraccia dell’Olimpico con il Cagliari.

 

Il 2013/14 è invece una stagione divisa tra le esperienze con Catania e Torino. Inizia il campionato ai piedi dell’Etna, dove colleziona 12 presenze prima del passaggio ai granata, con cui scende in campo altre 11 volte. Nel 2014/15 riabbraccia il Verona in Serie A: con gli scaligeri sono 34 le presenze in campionato condite da 3 reti. Il secondo passaggio in gialloblu è il preludio al ritorno in casa Genoa: con i rossoblu sono 25 le presenze tra campionato e Coppa condite da 2 gol contro Chievo e Roma. In questo inizio di stagione, un altro passaggio al Torino prima dell’approdo al Cagliari – che in estate si era già interessato a lui – proprio allo scadere del mercato.

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