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Oristanio: «All’Olimpico senza paura. Cagliari città? Vi dico cosa mi piace»

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Gaetano Oristanio, centrocampista del Cagliari, si è raccontato ai microfoni di Radiolina: le sue dichiarazioni

Ai microfoni di Radiolina è intervenuto il centrocampista del Cagliari Gaetano Oristanio che ha così parlato dei primi mesi nella sua nuova esperienza rossoblù. Ecco le sue dichiarazioni:

ORISTANO – «Conoscevo la città, il mio cognome è stato spesso confuso. Non ci sono mai stato ed è ora di andarci»

SARDEGNA – «Il sole fa star bene tutti, fa piacere che ci sia ancora caldo (24°, ndr)»

CAGLIARI – «Mi trovo molto bene, gruppo bello e forte, mi sto ambientando bene e mi stanno aiutando tanto i compagni. Ho fatto due anni in Olanda dopo il periodo giovanile all’Inter, mi sono trovato bene e sono cresciuto potendo sbagliare. Sono pronto per questa sfida a Cagliari»

ERRORI – «Quando esci dalla Primavera non è facile giocare con i grandi, è un passo importante. Il passaggio alla prima squadra è difficile, chi si adatta prima si trova meglio nelle situazioni future»

OLANDA – «Ci sono dinamiche diverse rispetto ad un gruppo di giovani, l’importante è adattarsi per trovare i benefici, poi uscire dall’Italia vivendo una nuova cultura non è mai facile. O cresci o non cresci. La lingua non è facile, devi impararla, la comunicazione in campo e fuori fanno la differenza»

AVVERSARI – «Senza la palla ero timido, con la palla cambiava tutto e mi divertivo di più»

INTER – «Ringrazio mio padre, mi ha cresciuto come persona e come calciatore, gli devo tutto per quanto fatto per me, ringrazio tutta la mia famiglia che mi è stata vicina, soprattutto nel passaggio a Milano, all’inizio non è stato facile avevo 13 anni. Ringrazio l’Inter che mi ha fornito dei tutor e mi hanno aiutato tanto sotto tutti i punti di vista»

CITTA’ DI CAGLIARI – «Sono partito senza idee, sono arrivato e ho visto un popolo spettacolare. A inizio stagione abbiamo avuto momenti non facili, ringrazio i tifosi che ci sono stati sempre vicini, nel momento del bisogno c’erano e noi volevamo dimostrare che ci siamo»

CAGLIARI FROSINONE – «Non sappiamo ancora cosa sia successo, il lavoro ripaga sempre. Stiamo lavorando bene e penso che le cose non arrivino per caso. Eravamo convinti di rimontare e l’abbiamo fatto, non ci sono parole è il brivido e la voglia del momento. Primo gol in Serie A? Non era importante esultare, importava portare la palla a centrocampo per continuare la rimonta. Penso già a fare il secondo e portare un’altra vittoria a casa, ci aspetta la Lazio e vogliamo portare via dei punti»

LAZIO – «Il nostro desiderio ora è fare punti fuori casa, dobbiamo andare e lottare con la convinzione che siamo un gruppo forte. Le mosse vincenti non le dico (ride, ndr), dobbiamo dare il 100% su ogni pallone, deve diventare una banalità. Giocare all’Olimpico è emozionante, ma pensiamo a portare punti a casa»

RANIERI – «Il mister ci insegna di non mollare mai, si può trovare sempre la soluzione, l’importante è lavorare con serietà»

CARATTERISTICHE – «L’importante è farsi trovare pronti, a prescindere che si giochi titolari o no. Bisogna capire la partita ed essere reattivi mentalmente e fisicamente»

ATTACCANTI – «Non vedo concorrenze o sfide, il gruppo è bello e ci aiutiamo a vicenda»

CAGLIARI INTER – «Ho provato a tenere da parte le emozioni ma non era facile, era la prima partita in casa ma non è una scusante, ho sbagliato la gara»

BARELLA – «Non ero all’Inter quando sono venuto a Cagliari, lui tornava dalla Nazionale e non ci ho parlato»

HOBBY – «Musica ascolto tutto, mi piace la musica spagnola e i vecchi classici italiani come De Gregori. Mi piace il ritmo spagnolo e mi da energie positive. Mi piace passeggiare al mare, è molto rilassante e mi trovo bene nella città, ti aiuta a staccare dal campo. Sono cresciuto in un posto di mare e di montagna, sono legato alla natura»

FAMIGLIA – «Ogni tanto vengono a seguirmi, sono venuti a Salerno e anche a Torino, sono venuti anche a Cagliari circa 20/30 persone per la gara contro l’Inter»

RIFERIMENTI – «Con mio padre non parliamo più di calcio, parliamo di altre cose, discutiamo in famiglia con cugini e zii sul mondo del calcio alla vecchia maniera. Mio padre è il mio riferimento»

PAURE – «A volte nei momenti difficili mi ponevo il pensiero di mollare, la mia famiglia mi ha fatto trovare supporto e serenità facendo filare tutto liscio»

IDOLI – «In squadra il punto di riferimento è Ranieri. Fuori dal Cagliari non ho punti di riferimento, resto in contatto con chi mi ha aiutato ma non ho particolari riferimenti»

SPORT – «Seguo il tennis, sono uno sportivo e mi piacciono tutti gli sport, basket e anche la pallavolo. Ogni tanto anche la Formula1. Sinner ha una mentalità da campione»

PIATTO«I cavatilli di mia nonna Angela. Maialetto? Molto buono, anche la fregola. Non ho ancora deciso quale sia il mio preferito»

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