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Nainggolan: «Volevo tornare a Cagliari ma non me lo hanno permesso»

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Radja Nainggolan ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Radiolina, esprimendosi riguardo Cagliari e la sua nuova avventura

Pochi istanti fa Radja Nainggolan, ex centrocampista del Cagliari, è stato intervistato ai microfoni di Radiolina, esprimendosi riguardo la sua nuova avventura all’Anversa e riguardo la possibilità di tornare in Sardegna che non gli è stata data. Ecco le parole del giocatore belga.

SULLA SUA NUOVA AVVENTURA – «Qui hanno sangue belga, che per me adesso è molto importante per riassaporare l’appartenenza che ho avuto a metà nella mia vita. Mi hanno accolto bene, sono molto contento anche se c’è stato un piccolo dibattito con i tifosi. Vengo dalla squadra sono cresciuto, che è la rivale, ma per me l’importante è tornare dove sono nato. E’ stata una scelta di cuore. Volevo restare a Cagliari ma non mi hanno dato la possibilità di farlo.»

SULL’ADDIO AL CAGLIARI – «E’ stato un dispiacere enorme lasciare Cagliari perchè sarei voluto tornare e ho dato la mia disponibilità, anche se i tifosi dicono altro. Quest’anno ho dato una parola, che ho mantenuto, per tornare ma è il Cagliari che non l’ha mantenuta. Io l’ho fatto, loro no. La mia roba da calcio era rimasta tutta là, appunto perche sapevo di tornare. Ho ricevuto un messaggio che mi ha fatto arrabbiare del direttore che mi ha detto di essere stato contento della mia professionalità. Ma il rapporto per me non è abbastanza forte perchè pensavo che mi avrebbero voluto un po’ di più. Non parlo di soldi: svevo un contratto pesante all’Inter e io ho detto che sarei tornato per una certa cifra. Poi il Presidente mi ha detto che era troppo e l’offerta, minore, che mi aveva fatto io l’avevo ugualmente accettata. Poi però questa è stata divisa in due ed è diventato impossibile. Mi sento con Joao Pedro, fortissimo, Ceppitelli oggi. Con i giocatori dell’Inter, dello scorso Cagliari. Ho sempre avuto buoni rapporti con tutti. Ma Nainggolan tornerà in città.»

SUL RITORNO AL CAGLIARI DI DUE ANNI FA – «Per me tornare a Cagliari sembrava una bella favola. Avevo voglia, nonostante le altre offerte appena ho avuto la possibilità di tornare ho accettato. Pensavo si chiudessse come volevo io, ma in questo mondo funziona così. Tante chiacchiere e pochi fatti. Della città mi manca la passeggiata. Conoscevo tutti, mi fervavo a chiacchierare, a bere un caffè. Mi manca la semplicità, la felicità e la serenità.»

SU KEITA E STROOTMAN – «Keita è un giocatore molto esplosivo, forte fisicamente e che si intende di calcio. E’ un po’ matto, ha tanta voglia di far bene e ha bisogna di tanta fiducia. Penso che a Cagliari può fare benissimo perchè ha grandi qualità. Strootmann ha tanta esperienza, sa i tempi di gioco come pochi altri. Può ancora dire la sua se sta bene fisicamente. Ho messo una buona parola anche a Dalbert. Ho parlato bene anche della società, anche se sono deluso per alcune cose.»

SUL SUO GOL PIU’ BELLO – «Per me sono tutti importanti i giocatori della vecchia guardia, di quando sono arrivato per la prima volta. Invece i talenti enormi che ho conosciuto qua sono Pinilla e Ibarbo: due giocatori incredibili che dovevano stare bene con la testa. Mentre la mia rete più bella senza dubbio quella contro la Spal: meglio di così non si poteva tirare.»

 

 

 

 

 

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