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Nainggolan: «Era giusto tornare a Cagliari»

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Radja Nainggolan ha parlato in diretta su Instagram con Damiano Er Faina: «Giusto ritornare a Cagliari per fare un campionato diverso»

Domenica pomeriggio in diretta su Instagram con Damiano Er Faina per Radja Nainggolan. Il centrocampista del Cagliari tra il presente in rossoblù e il suo passato alla Roma e all’Inter. Ecco le sue parole.

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LA PRIMA PARTENZA DA CAGLIARI – Nainggolan racconta il primo addio a Cagliari nel gennaio del 2014: «È stato difficile andare via da Cagliari la prima volta. Cellino non voleva lasciarmi andare via. Sono arrivate diverse offerte, ma avevo l’accordo da giugno con i giallorossi poi sono arrivato a gennaio. Non sono andato al club capitolino per i soldi ma perché per me era una buona occasione. Mi hanno detto che ho creato problemi nello spogliatoio ma non è vero ho sempre legato bene con tutti. L’unica cosa è che ho il mio carattere e sono diretto». 

SCELTE«Non ho mai messo in discussione alcuna scelta. Mi sono sempre sentito un giocatore importante e se resto fuori non sono mai contento. Però in una grande squadra ci sono tanti grandi giocatori e alla fine ciò che conta è il risultato».

JUVE«Io non odio nessuno. Io non sono mai andato alla Juve non perché la odio, ma per come sono io personalmente. Se vincessi uno scudetto giocando 5 partite all’anno non lo sentirei mio. Per paura di non giocare, non me la sono sentita di andare e ho preferito fare un altro percorso. Preferisco giocare contro i più forti che giocare con loro. Se domani arrivasse un’offerta della Juve? Direi di no. Ho sempre voluto un figlio maschio. Se lo avrò e giocherà alla Juve o alla Lazio per me non sarà un problema».

IL PASSAGGIO ALL’INTER«Sono andato via da Roma per rispetto di me stesso. È successo un casino perché una persona ha fatto delle cosa a mia insaputa. Per come sono fatto io, non potrei manco salutare una persona del genere. Visto che volevano mandarmi via, ho scelto io dove andare. La destinazione Inter è stata una mia scelta: non volevo lasciare l’Italia e c’era Spalletti con cui avevo fatto bene anche a Roma. I tifosi nerazzurri mi sono sempre stati vicini, ma con tutto il rispetto per loro i primi mesi ero più triste di aver lasciato la Roma che felice per essere all’Inter. Ho avuto diversi infortuni, non ho avuto con continuità, anche se le statistiche non sono male. Non ero me stesso, forse per colpa mia».

RITORNO A CAGLIARI «Sono tornato a Cagliari perché sono stato scaricato. Sono andato in Cina sapendo di non poter giocare le amichevole. Pensavo avessero cambiato idea e che avrei avuto una possibilità. Invece succede il contrario di quello che pensavo. Ho girato intorno per capire dove potessi andare. Giulini anche l’anno prima mi aveva chiamato perché voleva portarmi a Cagliari. Io gli rispondevo “sì, ma non so quando”, si parlava di fine carriera. Quando l’Inter mi ha messo alla porta, mi ha convinto. Era l’anno del Centenario e il Cagliari è una società conoscevo e che mi è rimasta nel cuore. C’erano altre possibilità, la Fiorentina e la Sampdoria con Di Francesco. Ma era giusto tornare a Cagliari, sono arrivati giocatori forti e si poteva fare un campionato diverso. Ho scelto Cagliari per ritrovare serenità, poi il futuro si vedrà».

CAGLIARI-LAZIONainggolan ha parlato anche del calo della squadra: «Cos’è successo? La partita con la Lazio. Se è finita? Dimmelo tu. Quando giochi contro queste squadre con tanta qualità, dopo che subisci il pareggio inizia a cagarti sotto. Anche il recupero è andato oltre quello che doveva essere. Purtroppo per noi è stata una botta forte. Nel calcio quando i risultati sono positivi è più facile trovarne altri. Per noi quella partita è stata una brutta botta. Ci ha ammazzato per come l’abbiamo persa. Prima di rendertene conto passa un po’ di tempo. Sapevo che ci sarebbe stato il periodo negativo. Prima o poi la buona sorte sarebbe finita, era logica. L’errore nostro è stato aggrapparci al volere fare le cose di prima anche senza essere più una squadra solida. Eravamo sfiduciati perché i risultati non arrivavano. Le ultime gare stavamo giocando meglio, ma continuavamo a non vincere».

RIPRESA«Guardando la classifica, siamo sempre lì, se torniamo a giocare. Siamo a due partite dall’Europa. Se sono favorevole alla ripresa? Sì, ma prima di tutto viene la salute. Con le porte chiuse giocare in casa o fuori sarà quasi la stessa cosa. Favorita per lo scudetto? La Juve, senza nulla togliere alla Lazio. Sta facendo un miracolo ad essere lì e se lo deve giocare. Nel calcio mai dire mai. L’Inter ha cambiato tanti giocatori, sta lì, ma manca sempre quel qualcosa per vincere. Icardi e Lukaku sono due giocatori completamente diversi. Icardi ha dimostrato di saper fare gol. Lukaku magari fa un po’ meno gol, ma è un armadio. In allenamento una volta sono riuscito a buttarlo giù spalla-spalla».

NAZIONALE«Ho rosicato per la mancata convocazione al Mondiale. Ho fatto due amichevoli con questo c.t. e poi mi ha fatto fuori. Mi aveva detto che non poteva darmi lo stesso ruolo che avevo alla Roma. Secondo lui non potevo giocare titolare nel Belgio e in panchina avrei creato problemi, quando in realtà non ho mai fatto nulla. Ha parlato n faccia come avevo chiesto, ma ha messo in piedi una scusa poco credibile. Tornerei? Oggi no, anche se mi manca. Rappresentare il Belgio è sempre stato importante per me. Non credo però che rientro nei piani della Nazionale».

ROMA – Nainggolan strizza l’occhio ad un possibile ritorno nella Capitale: «Tornerei alla Roma l’anno prossimo se ci fossero i presupposti. Ho vissuto anni bellissimi, è una piazza che mi vuole bene. Cosa mi manca di più? Tutto. Vediamo, la porta è sempre aperta. Quando quest’anno sono tornato con il Cagliari ho ricevuto tanto affetto dai tifosi».

POST CARRIERA«Ho sempre detto di voler uscire dal mondo del calcio per com’è. Quest’anno che sono tornato a Cagliari però sto vivendo di nuovo il mio passato e mi piacerebbe lavorare con i ragazzi piccoli. Allenatore? Potrei anche farlo, non lo so. Ho un carattere difficile. Se allenerei Juve o Lazio? Non lo so».

GOL PIÙ BELLO – Nessun dubbio per Nainggolan sul gol più bello: «Quello di quest’anno contro la Spal per livello e velocità di esecuzione, ma ne ho fatto tanti belli».

ALLENATORE MIGLIORE«Spalletti è stato il migliore che ho avuto. Allegri l’ho avuto pochi mesi perché poi è andato via. È stato il primo allenatore che ho avuto in Serie A e non l’ho vissuto bene. Faceva giocare bene il Cagliari. Anche Conte, nonostante l’ho vissuto solo un mese, ha una mentalità assurda. Mi ha detto le cose chiare in faccia, come piace a me. I suoi allenamenti sono pesanti».

GIOCATORE PIÙ FORTE «Totti è la risposta scontata. Ho avuto tanti compagni forti. Pjanic ha fatto vedere le cose migliori da mezzala. Dzeko è stata la miglior prima punta con cui ho giocato, anche meglio di Lukaku e Icardi, fa assist e gol. Ronaldo il fenomeno me lo ricordo quando giocava al Real Madrid ed era pesantino, ma andava forte ugualmente. Ho visto i suoi filmati su YouTube ed era devastante. Lo fermi solo con le cattive. Se devo scegliere tra Messi e Cristiano Ronaldo scelgo Messi. Sono due fenomeni. E ci metto pure Ronaldinho. CR7 è una macchina da guerra allenata, Messi è talento puro. Il Cristiano Ronaldo di Manchester era un altro giocatore rispetto a quello degli ultimi anni, ora fa la prima punta. Il giocatore più fastidioso? Mi ricordo dell’Inter del Tripelte, era il mio esordio in Serie A, Thiago Motta mi rimbalzò quattro metri. Anche Seedorf era fastidioso da affrontare. Il portiere più forte con cui ho giocato? Alisson. Anche Szczesny era fortissimo. Handanovic è un portiere incredibile, non esteticamente bello, ma è efficace».

DA EX – «Quando giocavo da ex contro il Cagliari era difficile per me far male a una squadra a cui voglio bene. Sono sensibile su queste cose, ci tengo. Poi però devi giocare. Quando c’è un contrasto duro da fare chiedi subito scusa».

MOGLIENainggolan chiude su come sta sua moglie Claudia: «Sta abbastanza bene, ora è più difficile con il Coronavirus. Deve stare molta attenta perché ha le difese immunitarie molto basse».

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