Editoriale

Milan e Napoli, forza e organizzazione per uscire dalle difficoltà

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Il giovedì monco di Serie A mette in copertina nuovamente Milan e Napoli, brillanti e convincenti ben oltre le difficoltà

Il surreale ritorno in campo della Serie A non ha stravolto le vecchie abitudini, riproponendoci Milan Napoli in grande spolvero al cospetto delle sofferenti Roma e Juve. Anzi, in realtà sarebbe più corretto affermare come la pausa natalizia sia servita da booster per le energie delle due grandi protagoniste di inizio campionato, un po’ appannate sul finire dell’autunno.

E così i rossoneri si ritrovano a un passo dai cugini dell’Inter, costretti a una frizzante partitella in famiglia sul prato del Dall’Ara. Ma questa è un’altra storia e su quanto siano state ridicole e imbarazzanti alcune situazioni evitiamo ulteriori commenti.

Meglio concentrarsi sul calcio giocato e sulla capacità della truppa di Stefano Pioli di rialzare la testa quando tutti la immaginano pronta a cadere. Le assenze dell’ultimo minuto di Calabria, Tomori e Romagnoli avrebbero probabilmente affondato chiunque. Non però chi ha organizzazione di gioco e principi tattici ben definiti. Ed è la forse la migliore delle qualità di questo Milan: cambiano interpreti e protagonisti, non il valore assoluto della squadra.

Un concetto che si può appiccicare anche sulla pelle del Napoli di Luciano Spalletti. Non esistono infortuni, Coppa d’Africa o contagi che tengano, il palleggio tecnicamente sopraffino degli azzurri ha irretito anche i bianconeri. Per carità, Chiesa e compagni non hanno rubato nulla e il pareggio conclusivo più che logico, ma è evidente come la prestazione debba soddisfare i partenopei e meno, molto meno, i sabaudi.

La Juve di Allegri, esattamente come la Roma di Mourinho e la Lazio di Sarri (frenata dall’Empoli e dalle ormai consuete porcherie difensive), continua a deludere e dare una sensazione di palpabile incompiutezza. Per gli unici tre tecnici scudettati presenti in campionato, ipotizzare la qualificazione alla Champions League è giornata dopo giornata sempre più complicato.

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