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Melchiorri, dalla malattia ai gol in Serie A: «Le difficoltà mi hanno reso più forte»

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La storia di Federico Melchiorri è ben nota ormai, il giocatore marchigiano ha conquistato da subito un posto speciale nel cuore dei tifosi grazie a gole e giocate ma anche al suo passato fatto di difficoltà e tanta determinazione. In una lunga intervista concessa al Corriere dello Sport, il numero 9 del Cagliari ripercorre le fasi della sua favola raccontando la malattia, i tempi in cui sembrava finita l’avventura calcistica e poi la rinascita culminata con i primi gol in Serie A, in maglia rossoblù.

 

LA TEMPRA – La diagnosi di un cavernoma che lo ha costretto a una delicata operazione al cervello, la ripartenza dai campi di provincia e la riconquista dei palcoscenici più importanti; tutto ha un senso per il Melchiorri di oggi, che si guarda indietro con filosofia: «Da ragazzo ero sicuro di me, mi sentivo talentuoso, ma ero anche, senza accorgermene, viziato. Mi sembrava tutto facile, tutto gratis. Senza la malattia mi sarei perso. Tutto quello che ho l’ho conquistato, con il sudore e col sangue. Non potrò perderlo mai più».

 

LA SERIE A – A complicare le cose ci si è messo anche l’infortunio dello scorso aprile, un crac del ginocchio proprio quando la massima serie era dietro l’angolo. Nulla che potesse scalfire la grinta di Melchiorri, che si è messo a lavorare sodo e un paio di settimane fa sedeva in panchina nella gara contro la Sampdoria. Poi il cenno di mister Rastelli e l’ingresso – finalmente – in campo: «E’ lo spirito del calcio. Entro in campo, il dolore scompare: adrenalina, emozione, calore». Il seguito lo conosciamo tutti: il gol-vittoria, l’esultanza e due giorni fa l’impresa di San Siro. Nuove pagine della favola, nuovi traguardi da raggiungere con la determinazione di un campione vero.

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