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LIVE – La presentazione di Marco Borriello: «Spero di arrivare in doppia cifra»

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È il Marco Borriello day. Il nuovo attaccante del Cagliari, arrivato ieri sera all’aeroporto di Elmas, è stato presentato ufficialmente oggi alle 12 nella sala stampa nel centro sportivo di Asseminello. La punta classe 1982 approda in Sardegna da svincolato, dopo che nella passata stagione ha racimolato 4 gol con la maglia del Carpi e 4 con quella dell’Atalanta.

 

Segui con noi la diretta a partire dalle 12.

 

*PREMI F5 PER AGGIORNARE*

 

Insieme all’ultimo rinforzo rossoblù ci sarà anche il direttore sportivo Stefano Capozucca, che ha portato l’attaccante a Cagliari dopo le passate esperienze insieme al Genoa.

 

Il primo a prendere parola è proprio il ds rossoblù: «Oggi presentiamo Borriello. E’ arrivato dopo una lunga telenovela, come lo è stata per Isla. L’arrivo di Borriello è stata una scelta condivisa da tutti, non solo da me. Il mio ruolo è quello di proporre e questa è la quarta volta che riesco a portarlo in una mia squadra. E’ un giocatore di grande ambizione, nonostante non sia più un ragazzino. L’idea Borriello è nata subita. Partito Cerri, ci serviva un giocatore con caratteristiche simili. L’ho immediatamente proposto al mister che ha accettato».

 

Borriello ha poi spiegato i motivi della sua scelta e parlato degli obiettivi stagionali: «Rispetto agli altri anni ho avuto offerte maggiori visto il mio buon campionato dell’anno scorso. Ma vedendo da fuori come si stava costruendo il Cagliari, le chiamate del direttore, del presidente e dell’allenatore mi hanno convinto. Ho accettato molto volentieri, il Cagliari è una società storica e si viene qui per giocare per una regione. Darò l’anima per difendere il colore di questa maglia e restare in Serie A. Questa è stata la vera prima volta che sono stato vicino al Cagliari. Ho parlato settimana scorsa con Rastelli, mi ha fatto una buona impressione, è giovane e ambizioso. Dei miei compagni squadra conosco Storari, Padoin e altri li conosco per averci giocato contro. In questi giorni mi sono allenato molto, mi mancano i ritmi di Serie A, ma a livello atletico sono pronto per giocare subito. Non vivo di rimpianti per la mia carriera. Io ci ho messo sempre l’anima, si vede che doveva andare così. Se il Milan dopo aver segnato 15 gol ti vende e prende Ibra, o alla Roma cambiano società dopo averti preso sono cose che non sono dipese da me. A Cagliari sono arrivati giocatori importanti. Sicuramente l’obiettivo è quello di salvarci, ma sappiamo che il campionato italiano è difficilissimo e punteremo a giocare tutte le partite con il coltello tra i denti. La scelta di Cagliari non è stata difficile. Io credo molto nelle energie positive. Io ho scelto subito Cagliari perché mi hanno voluto subito dal primo momento. Il direttore è una figura importante per me, con lui al Genoa sono esploso. Sa consigliarmi e sono contento di ritrovarlo qua. L’obiettivo personale è quello di portare qui la mia esperienza. Nessuno mi ha promesso niente, se giocherà titolare è perché me lo conquisterò in allenamento. Voglio essere uno dei primi a mettere dei mattoni per costruire qualcosa di importante per questa squadra. Il giocatore che conosco più di tutti in attacco è Sau, credo sia quello che ha più qualità di tutti, gli altri devo conoscerli bene per sapere con chi mi troverò meglio. Giulini è un presidente giovane e ambizioso. Lui ci tiene a regalare dei sogni a questa gente, soprattutto dopo la retrocessione, e ci sta riuscendo. Indosserò il 22, il mio numero preferito, mi fa stare bene. Ringrazio pubblicamente Colombo per avermelo lasciato. La nazionale è un’ambizione di tutti i giocatori. Io quest’anno fino a che ne avrò le forze giocherò per conquistarmi un posto. La nazionale deve essere un sogno di tutti. Ritornare al sud fa piacere, il clima è importante per un calciatore della mia età. Svegiarsi al nord è pesante, giocare qua può allungarti la carriera. Alla prima giornata incontrerò subito il Genoa, una mia ex. Ho buoni ricordi del Ferraris, ma voglio rubare anche quest’anno sei punti. La scelta di giocare a Cagliari lontano da Milano ha pesato un pochino, ma voglio godermi gli ultimi anni della mia carriera, ma sono contento di essere qui e si sta bene anche a Cagliari. Nella mia carriera la base importante è stato il Milan, quando era la squadra più forte del mondo. Io nello spogliatoio vedevo campioni come Maldini, Nesta, Albertini, Seedorf e tanti altri. Io li studiavo e mi ha fatto crescere molto, quello sarà sempre il mio punto di riferimento. Poi ho avuto tanti allenatori che mi hanno insegnato qualcosa, ho imparato ad ambientarmi in città diverse. Mi sono sempre piaciuti i giocatori fisici che sapevano giocare a calcio come Weah o Batistuta, ho sempre cercato di essere un giocatore simile a loro. L’obiettivo è segnare il più possibile, almeno 10 gol servono per salvarsi. La concorrenza non mi preoccupa, ma so che mi devo guadagnare il posto da titolare».

  

La chiusura finale è di Capozucca su Melchiorri: «Ci tengo a sottolineare che Melchiorri è un giocatore che non vogliamo cedere, sta vivendo un brutto momento, sta recuperando da un infortunio. Leggo di voci che lo vogliono lontano da Cagliari, ma Melchiorri non è sul mercato»

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