Editoriale

L’arresto di Ferrero e lo zero di Sheva, l’autunno da incubo delle genovesi

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Genova si risveglia nel baratro dopo l’arresto di Ferrero e con un Grifone mai così ai minimi termini sotto la gestione Shevchenko

L’incubo blucerchiato si materializza in un lunedì mattina che al peggio lo si pensava dedicato a inchiodare D’Aversa sulla graticola: l’arresto di Massimo Ferrero sconvolge invece una città mai così vicina al baratro in questo infuocato autunno.

L’ormai ex Presidente della Sampdoria esce dalla scena calcistica per entrare nel tunnel dei procedimenti penali. Sia chiaro, non una novità per Er Viperetta tra crac, bancarotte fraudolente e patteggiamenti vari nel passato. Evidentemente però, il punto di non ritorno è arrivato. E per quanto il club doriano non sia toccato dalle indagini, è inevitabile porsi delle domande su quali conseguenze ci saranno a breve e lungo termine.

Dopo sette anni si è chiusa dunque l’avventura di Ferrero alla guida della Samp, “ereditata” di fatto gratuitamente (e incredibilmente) nel giugno del 2014 dalla famiglia Garrone. Dopo vari abboccamenti nel recente passato, su tutti quello con la cordata guidata da Gianluca Vialli, ecco che dunque un nuovo passaggio di proprietà sarà inevitabile. Con l’auspicio che il percorso sia breve e il meno accidentato possibile.

Ma se Atene piange, Sparta non ride. Ufficializzato meno di un mese il cambio di rotta, il Genoa si ritrova in un vortice di risultati negativi quasi imbarazzante. Eppure lo sbarco in pompa magna di 777 Partners al posto di Preziosi preannunciava investimenti e ambizioni al top della Serie A.

L’esonero del mite lavoratore Ballardini per far posto al più iconico e internazionale Shevchenko una mossa che rischia di rivelarsi azzardo pericolosissimo. Lo scrivevamo un mese fa, lo ribadiamo oggi dopo quattro partite e un punto incassato sotto la gestione dell’ucraino.

Vero che le avversarie incontrate non sono state esattamente comode e che gli infortuni zampillano copiosi, ma è altrettanto ineccepibile che zero gol fatti in 360 minuti non siano accettabili. Così come quel numeretto zero alla voce tiri in porta nella sfida contro la Juve è un record negativo oggettivamente imbattibile a qualsiasi livello di calcio. Il calciomercato di gennaio non può essere l’unica soluzione.

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