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Jeda: «Cagliari la parentesi più bella della mia carriera»

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Jeda ripercorre la sua carriera mettendo in risalto gli anni di Cagliari: «Lì ci tornerei anche a nuoto»

Due anni e mezzo con la maglia del Cagliari: pochi se rapportati all’intera carriera, ma intensi. I più belli, parola del diretto interessato. Jedaias Capucho Neves, noto a tutti semplicemente come Jeda, è arrivato in sardegna nel gennaio 2008 ed ha contribuito alla salvezza miracolosa di quella stagione. Si è poi affermato in Serie A nel Cagliari di Allegri, mettendo a segno 19 gol in due stagioni. Intervistato da gianlucadimarzio.com l’attaccante brasiliano, ora in forza alla Vimercatese Oreno (Eccellenza), ha ripercorso la sua carriera evidenziando l’esperienza in rossoblù: «E’ stata la parentesi più bella», ha ammesso senza troppi fronzoli.

IL RAPPORTO CON ALLEGRI – L’esordio di Allegri sulla panchina del Cagliari ed in Serie A non fu entusiasmante. Ma nonostante le cinque sconfitte nelle prime cinque giornate Cellino decise di confermare il tecnico. Da lì iniziò la bella stagione dei sardi, che per lunghi tratti del campionato impressionarono per coraggio e gioco spumeggiante: «Avevamo bisogno solo di una vittoria, perché giocavamo bene. Non capivamo neanche noi perché non avevamo fatto punti in quelle partite, ma poi i risultati sono arrivati. Quando ho rivisto Allegri all’addio al calcio di Conti è stato un momento molto bello, c’è un legame profondo. Ci siamo sempre abbracciati con grande affetto, quella stagione gli ha fatto fare il salto di qualità».

UNO SGUARDO AL FUTURO – Per adesso continua a giocare e divertirsi, ma Jeda uno sguardo al futuro ha già iniziato a darlo: «Ho il patentino Uefa B per allenare, ma voglio valutare bene. La gestione del gruppo è ormai diventata fondamentale, ce ne sono anche troppi di allenatori ormai, però mi piacerebbe farlo. Allenare il Cagliari? Magari… lì ci tornerei anche a nuoto».

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