2013

Il sogno azzurro di Sau: «Mi sento pronto»

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In pochi potrebbero aver pensato ad inizio stagione che Marco Sau sarebbe stato inserito nella pre-lista del commissario tecnico della Nazionale per la Confederations Cup, eppure Cesare Prandelli lo ha fatto. L’exploit dell’attaccante del Cagliari del resto è stato evidente: 12 gol senza calciare un rigore e pur saltando diverse partite, ma nemmeno lui avrebbe pensato a questo salto di qualità.

«All’inizio della stagione avrei messo la firma per raggiungere questi traguardi. Mi azzardo a dire che per come è andata avrei potuto fare qualcosa di più. La mia non è presunzione, sto soltanto analizzando ciò che è successo. Purtroppo ho avuto qualche intoppo fisico e un leggero calo di forma e non sono più riuscito a segnare. Mi sarebbe piaciuto chiudere il campionato con una rete alla Lazio, ma l’importante è che il Cagliari abbia vinto e messo la ciliegina sulla torta di un’annata che verrà ricordata. Quando mi è stato comunicato che ero stato convocato in azzurro non ci ho creduto. E’ difficile descrivere quello che ho provato, sono sensazioni che non possono essere raccontate con le parole», ha dichiarato, come riportato da La Nuova Sardegna, il calciatore 26enne, che conserva però anche qualche rammarico: «Non aver centrato il decimo posto, ma siamo comunque soddisfatti e non abbiamo niente da rimproverarci. E’ stato un anno con tanti problemi, legati alla vicenda stadio. La nostra risposta è arrivata sul campo, abbiamo dimostrato di essere un gruppo granitico, legato alla maglia. Mi dispiace moltissimo che i nostri tifosi non ci abbiamo potuto seguire con assiduità e gioire insieme a noi. Hanno dato dimostrazione di grande maturità».

Sau, che ha già varcato i cancelli di Coverciano, è entrato poi nel merito della convocazione azzurra e della nuova esperienza: «Lo spirito col quale affronto questa avventura è quello di mettercela tutta. Sono tranquillo e non mi farò condizionare da nulla. Lo so che non è facile, ma ho realizzato un sogno e spero che duri più a lungo possibile. Sicuramente questa esperienza mi arricchirà, e mi farà crescere. Starò insieme a dei campioni, giocatori abituati all’altissimo livello. Li conoscerò meglio. Cercherò di rubare qualcuno dei loro segreti e farlo mio. E’ solo un onore far parte del gruppo azzurro allargato, poi so benissimo che dipende da me. Di sicuro questa convocazione fa crescere gli stimoli, mi dà una carica tale che negli allenamenti darò il massimo e anche di più. Sapere di godere della stima di Cesare Prandelli è motivo di orgoglio. Sono concentrato sull’impegno azzurro. Da bambino ho sempre sognato un giorno di indossare quella maglietta, il momento è arrivato e ancora non mi sembra vero». 

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