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Il Cagliari fatica ma vede la Serie A: un cammino in linea con i precedenti

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Il Cagliari fallisce il primo match-ball casalingo verso la promozione in Serie A pareggiando nella sfida del Sant’Elia con il Lanciano. I rossoblu rinviano dunque l’appuntamento con il ritorno nella massima serie, ma già sabato prossimo avranno l’opportunità di centrare l’obiettivo nella seconda gara consecutiva tra le mura amiche contro un Livorno che quest’oggi si gioca gran parte delle residue speranze salvezza nello scontro diretto con la Salernitana. Con un successo sui toscani e la contemporanea frenata delle inseguitrici TrapaniPescara Bari, il Cagliari potrebbe infatti ottenere la promozione matematica mentre, in caso di vittoria dei siciliani, basterebbe poi un punto nello scontro del San Nicola con i galletti per tornare nella massima serie in compagnia del Crotone

 

IN LINEA COI PRECEDENTI – Certo, date le premesse, con una squadra costruita per vincere il campionato e di qualità nettamente superiore alle rivali, e un girone d’andata chiuso da campione d’inverno al termine di un andamento stratosferico soprattutto tra le mura amiche, ci si aspettava un finale di campionato decisamente più esaltante e con meno patemi. La crisi primaverile dei rossoblu ha però complicato le cose, e lo stesso Rastelli nel postpartita di ieri ha confermato le difficoltà della squadra, arrivata in affanno al momento decisivo della stagione. Fatale al Cagliari è stata la flessione nelle ultime 11 giornate – dopo la fortunata vittoria in rimonta sul Pescara – nelle quali i rossoblu hanno raccolto 3 vittorie, 3 pareggi e ben 5 sconfitte, perdendo la vetta della classifica in favore del Crotone e vedendosi al contempo ridursi il vantaggio sulle inseguitrici di giornata in giornata. Un percorso che se da un lato non può far contenti i tifosi rossoblu, che si aspettavano un ben altro cammino a questo punto della stagione, dall’altro non deve preoccupare più di tanto se paragonato agli ultimi due campionati che hanno certificato il ritorno del Cagliari in Serie A. 

 

2003/04 – L’ultima promozione del Cagliari risale alla stagione 2003/04, caratterizzata dal blocco delle retrocessioni in seguito al caso Catania e alla partecipazione di ben 24 squadre. In quell’occasione, i rossoblu centrarono la promozione grazie al secondo posto alle spalle del Palermo con 83 punti, gli stessi dei rosanero che però poterono vantare una migliore differenza reti. Un risultato ottenuto in virtù di 23 vittorie, 14 pareggi e 9 sconfitte (curiosamente lo stesso numero di successi e stop ottenuti fin qui dai rossoblu di Rastelli, con 4 partite ancora da giocare), centrando il record assoluto di vittorie totali e in trasferta (8) eguagliato nella stagione attuale. Allora il Cagliari – che poteva vantare un attacco da 80 gol e nomi del calibro di ZolaSuazoEsposito Langella – faticò in avvio stagione sotto la guida di Giampiero Ventura, esonerato alla 16^ giornata dopo il pareggio casalingo per 1-1 con il Como, lasciando la squadra all’8° posto in classifica con un bottino di 6 vittorie, 5 pareggi e 5 sconfitte. Sotto la guida di Edy Reja il Cagliari cambiò marcia, centrando 17 vittorie, 9 pareggi e 4 sconfitte in 30 partite. Anche in quell’occasione, tuttavia, i rossoblu subirono una flessione in primavera: dopo la vittoria casalinga per 5-1 sull’Atalanta, in marzo arrivarono 5 pareggi consecutivi (MessinaTernanaTorinoLivornoVicenza) e la sconfitta in casa del Napoli, per poi riprendersi tra aprile e maggio con 7 vittorie consecutive prima del nuovo stop in casa del Genoa. La matematica arrivò così alla terz’ultima giornata, grazie al successo casalingo per 3-1 sulla Salernitana, prima delle passerelle finali con Avellino Fiorentina

 

1997/1998 – Nell’anno della promozione firmata Giampiero Ventura, il Cagliari fu capace di ritornare in Serie A dopo una sola stagione di purgatorio – quella decretata dal drammatico spareggio di Napoli. Allora il campionato di Serie B si giocava a 20 squadre e i rossoblu riuscirono a conquistare la promozione grazie al 3° posto alle spalle di Salernitana Venezia con un bottino di 15 vittorie, 18 pareggi e appena 5 sconfitte in 38 partite. Anche allora Muzzi e compagni soffrirono una flessione in primavera: in due mesi tra l’inizio di marzo e l’inizio di maggio arrivarono infatti 1 vittoria (2-1 sul Ravenna), 7 pareggi e 1 sconfitta (nello scontro diretto dell’Arechi con la Salernitana), prima delle due vittorie consecutive con Lucchese Padova alla quint’ultima e quart’ultima giornata. Alla terz’ultima arrivò il pareggio interno nell’altro scontro diretto con il Venezia, mentre alla penultima i rossoblu subirono una pesante sconfitta (4-1) ad Ancona. La promozione arrivò soltanto all’ultima giornata grazie al pareggio per 2-2 ottenuto contro il Chievo Verona al Sant’Elia

 

 

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