Il Cagliari di fine campionato. Faccciamo due conti - Cagliari News 24
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2013

Il Cagliari di fine campionato. Faccciamo due conti

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Ormai è il mantra più o meno velato dei tifosi del Cagliari quando si arriva oltre la metà del campionato “ecco il solito finale da Cagliari“. Insomma i tifosi rossoblù riconoscono nella propria squadra del cuore un leitmotif che produce sempre la stessa classifica a fine campionato.

Allora ci sembra giusto analizzare un po’ i numeri del Cagliari di Serie A, dall’ultima promozione a questa ennesima salvezza anticipata. Soprattuto vedere se anche quest’anno le premesse, a tre giornate dalla fine (e con una partita persa a tavolino, n.d.r.), ci sono per il “solito” piazzamento del Cagliari.

Stagione 2004-2005 dopo il tanto agognato ritorno in serie A, Daniele Arrigoni siede sulla panchina del Cagliari che senza troppi patemi si salva anche grazie alle magie di Zola ed i gol di Suazo ed Esposito. Alla fine i punti saranno 44 che valgono la dodicesima piazza.

Stagione successiva (2005-2006). Tanti saluti ad Arrigoni ed ennesima stagione con diversi allenatori. Da Tesser, subito esonerato, si ritorna ad Arrigoni per poi passare, prima, a Ballardini e poi a Sonetti. Quest’ultimo con il carattere che lo contraddistingue risolleva il Cagliari dalla zona calda. A fine campionato 39 punti e quattordicesima posizione.

Nel 2006-2007 sembrava dover iniziare un ciclo. Allenatore giovane (Marco Giampaolo) che insegna calcio ed intorno alla squadra si respira tranquillità. Alla fine la stagione sarà tutt’altro che tranquilla e dopo il primo esonero, la parentesi Colomba ed il suo ritorno, Giampolo salverà il Cagliari per un solo punto raggiungendo quota 40 e la diciassettesima piazza.

L’anno successivo (2007-2008) si ricomincia con Giampolo ma l’idillio dura poco. Esonerato prende il suo posto Sonetti. Nedone questa volta può far poco e viene chiamato a salvare la nave che affonda Ballardini (dopo il celebre rifiuto di Giampaolo all’ennesima chiamata). La stagione è quella del miracolo, salvezza in anticipo, un onorevole quattordicesimo posto e 42 punti.

Ecco l’anno più bello e florido (2008-2009), stranamente l’unico che abbia subito schizofrenie in panchine e con lo stesso allenatore dalla preparazione all’arrivederci, Massimiliano Allegri. Il Cagliari è una squadra splendida ed alla fine i punti sono addirittura 53 con la nona posizione.

Il 2009-2010 sembra l’anno in cui posso succedere grandi cose. Allegri sempre a guidare i rossoblù che mostrano forse il più bel gioco della serie A. Poi qualcosa si rompe, non si vince più, Allegri esonerato (Melis traghettatore) e solo la diciassettesima piazza con 44 punti per il Cagliari.

Nel 2010-2011 c’è il grande ritorno di Bisoli in casa Cagliari. Tanto affetto ed aspettative dopo le sue imprese da allenatore del Cesena. Ci vuole però poco tempo per capire che le cose non vanno come previste ed è allora la volta di Donadoni. Stagione che è tutto sommato tranquilla con 45 punti e quattordicesima posizione finale.

Il 2011-2012 vede l’arrivo dei uno dei tecnici meno amati della recente storia del Cagliari, Massimo Ficcadenti. Ennessimo anno di esonero e “recuperi” (Ballardini e poi il ritorno di Ficcadenti) ed il Cagliari che senza stupire e soffrendo poco arriva quindicesimo con 43 punti.

Ed arriviamo finalmente ad oggi. A tre giornate dalla fine (e con una partita persa a tavolino contro la Roma) il Cagliari si trova a 43 punti, decimo in classifica in coabitazione con il Parma prossimo avversario.
Parlando in pura teoria e semplicemente facendo somme i punti disponibili sarebbe 9 che, nel caso si giocasse anche Cagliari-Roma, diventerebbero addirittura 12. Sommandoli ai 43 si arriverrebe alla cifra record di 55 punti (meglio del Cagliari di Allegri). Ma senza fare questi voli pindarici e considerando un possibile ulteriore bottino di punti che oscilli dai 3 ai 6 (sempre con l’incognita Roma), la proiezione finale sarebbe quella di 46-49 punti portati a casa.
Che tradotto significa seconda migliore stagione negli ultimi nove anni di storia rossoblù. Un risultato insperato ed inimmaginabile viste le mille peripezie di quest’anno.

Pare quindi che se il discorso relativo al “solito Cagliari” potesse valere negli anni passati, con una squadra che regalava sempre prestazioni finali simili, quest’anno no. Quest’anno ci apprestiamo, con l’impegno di tutti, a vivere le ultime tre giornate con un splendido risultato da poter ancora raggiungere.

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