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Il Cagliari Calcio incontra il Club Italia

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Giornate di grande importanza dal punto di vista tecnico e di crescita personale per il Settore giovanile del Cagliari

Una giornata di grande prestigio e rilevanza dal punto di vista tecnico e della crescita personale per i partecipanti. L’ha vissuta l’intero Settore Giovanile del Cagliari Calcio incontrando il Club Italia, l’organismo che riunisce le Squadre Nazionali della FIGC, in un doppio evento che ha coinvolto i tecnici, le atlete e gli atleti per sviluppare confronti interattivi e importanti occasioni di apprendimento su molteplici temi posti al centro della tavola rotonda.

Ospite di primissimo piano Maurizio Viscidi – già allenatore a livello professionistico e giovanile oltre che con un passato nello staff della Nazionale maggiore e da docente alla scuola federale per allenatori di Coverciano – oggi Coordinatore Tecnico delle Nazionali Giovanili azzurre. Mattinata alla Unipol Domus dedicata all’incontro con i tecnici del Cagliari e dell’Olbia, a fare gli onori di casa Bernardo Mereu e Pierluigi Carta, Responsabile e Direttore Sportivo del Settore Giovanile rossoblù. Nel pomeriggio tutti al Teatro Massimo di Cagliari, dove i protagonisti sono stati gli atleti che dalla platea hanno potuto rivolgere alcune domande al palco, con Viscidi accompagnato dal Direttore Generale rossoblù Mario Passetti, il Direttore Sportivo Stefano Capozucca, il presidente dell’Olbia Alessandro Marino, Carta e la responsabile del Settore femminile Anna Piras, con Mereu a moderare il dibattito sul percorso e i criteri di scelta per le Nazionali giovanili, il binomio tra talento e impegno, l’importanza dei principi etici e morali, il ruolo dell’allenatore nel settore giovanile e le dinamiche relazionali con la squadra.

Il lavoro presentato da Viscidi e il relativo dibattito hanno toccato argomenti decisivi per lo sviluppo del calcio del futuro, un calcio che sia propositivo. Dall’esigenza di aumentare allenamenti, confidenza con il pallone, mini-partite e gioco reale a tutto campo fino all’approfondimento di concetti quali proposta, profondità, dominio a livello collettivo. Spazio, ovviamente, alla “Matrice Viscidi”, modello creato su assi cartesiani per determinare la cosiddetta “partita perfetta” in base a variabili quali pericolosità e possesso palla. Un calcio “non di schemi ma di principi”, quello promosso da Viscidi e dal suo lavoro all’interno della FIGC, secondo concetti quali riconoscimento degli spazi, costruzione, ampiezza, rifinitura, profondità. Non più i classici ruoli, bensì “spazi” e “funzioni”, come quella del costruttore, dell’invasore, del finalizzatore, per “un calcio che non sia monofasico e settoriale, ma un calcio dove undici attaccano e undici difendono”.

Priorità anche per gli aspetti tecnici e metodologici, con la differenza tra “semplice” e “complesso”, dai quali derivano l’organizzazione degli allenamenti dove ricercare la massima efficacia senza tralasciare fasi cruciali, come «necessario ritorno ai duelli e a far sì che i giocatori determinino, perché stiamo allevando calciatori che scaricano la responsabilità. I duelli – spiega Viscidi – servono sia per la fase offensiva, nel dribbling, che per quella difensiva, nei contrasti. E migliorano enormemente la personalità dei ragazzi. L’allenatore – conclude – deve essere capace di passare dalla teoria alla pratica, dal problema tecnico-tattico alla proposta di esercitazioni, si impara con l’esperienza diretta. Bisogna parlare poco e semplificare il calcio. Perché il vero maestro del gioco non è l’allenatore o l’istruttore, ma il gioco stesso».

«La presenza di Maurizio Viscidi nel mondo Cagliari ci onora e rende merito al grande lavoro che questa società ha intrapreso e sviluppato sin dall’avvento della nuova proprietà», analizza Mario Passetti, DG rossoblù. «Il Settore Giovanile è fatto da dirigenti e tecnici qualificati che ogni giorno operano sul campo, alla ricerca del talento e coltivandolo, per costruire non solo i calciatori del futuro ma anche gli uomini. Tutti i nostri progetti, non solo quelli prettamente sportivi, si poggiano su valori quali inclusione, rispetto, tolleranza, che devono risiedere in tutti noi, e quindi in colui che un giorno sarà un calciatore di alto livello come in quel bambino-ragazzo che conoscerà un percorso differente. Per questo, oggi più che mai, va sottolineato il lavoro della Cagliari Football Academy, un progetto avanguardistico che abbiamo creato ex novo, e che ha cementato una forte relazione con il territorio e le sue realtà, attraverso condivisione di idee e metodologie e sviluppando quei concetti che anche oggi sono stati al centro dei lavori».

«Il sistema calcio della Sardegna a livello giovanile è cresciuto e si è consolidato sull’asse Cagliari-Olbia, che poggia su un progetto lungimirante di collaborazione, scambio e condivisione di metodologie e sviluppo», spiega il presidente dell’Olbia Alessandro Marino. «Come Olbia, in questi anni di Serie C, siamo riusciti a colmare il gap con i club della Penisola arrivando a comporre squadre che si dimostrano competitive in tutti i campionati nazionali di categoria. La decisione condivisa da Olbia e Cagliari di iscrivere, per la prima volta in Sardegna, due squadre all’Under 14 Pro dimostra che la volontà è quella di continuare negli step di crescita allargando sempre di più la base della piramide e dando così l’opportunità ai giovani calciatori del Nord e del Sud Sardegna di affacciarsi all’attività agonistica nazionale con un anno di anticipo».

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