2013

Grande reazione, dettata da un orgoglio tutto Rossoblu

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Si è sempre detto: il Cagliari degli ultimi anni di fronte alle situazioni difficili e stressanti prima o poi si risveglia, e quando ciò accade nessun avversario ha più scampo. Anche questa volta la squadra cagliaritana ha saputo affrontare al meglio il periodo di circostanze avverse, sfoggiando corsa, coraggio e tanta voglia di affermarsi e allontanare il prima possibile lo spettro della non-reazione. Il Cagliari, dopo l’arresto del Presidente Massimo Cellino, ha attutito al meglio il colpo, esponendosi ancora di più, giocando con ancora più motivazione, per ottenere risultati importanti, che rappresentano l’unico modo per scacciare i pensieri bui e i rischi più grandi, almeno dal punto di vista calcistico.

La questione stadio era abbastanza insostenibile, ma sicuramente molti, dopo aver appreso la notizia dell’incarcerazione di Cellino, avevano ipotizzato un declino della squadra sarda. Invece gli uomini di Pulga e Lopez hanno messo in atto la più bella corsa alla salvezza e all’affermazione scaccia-crisi che poteva esserci: ben 15 punti raccolti in 7 gare e 15 gol si traducono in un girone di ritorno prolifero, in cui si è solidificata anche l’affermazione di Marco Sau, salito a 11 gol in Campionato, che stringe sempre più forte a sé il record di gol che un giocatore sardo abbia mai segnato nella massima serie. Una storia nella storia. Un gruppo sempre più unito, che sa dimostrare quanto il Cagliari sia motivo di orgoglio; le vittorie in questi momenti complicati valgono doppio moralmente e senza ombra di dubbio la coesione dei vari protagonisti va verso una vera e propria simbiosi, altrimenti non sarebbe così facile mettere in atto una reazione così coraggiosa e piena di orgoglio. Non ci sarà la Champions League nei traguardi prossimi del Cagliari, ma la rappresentanza di un’intera isola è comunque un motivo per essere fieri dei colori che si devono far brillare, oltre tutte le avversità, e ancora di più in un periodo così difficile anche nell’ambito più ampio della vita di tutti i giorni.

Il Cagliari sta dimostrando di non voler mollare la presa, di non voler subire i pugni sullo stomaco senza reagire propriamente, sta mettendo in atto il riscatto di un popolo che si è sentito doppiamente ingabbiato in un sistema che non dà scampo quando mette in moto il suo infernale meccanismo. I colori Rosso e Blu che fluttuano nel cielo di Sardegna e in tutti i luoghi in chi ha fieri portavoce, rappresentano l’orgoglio di una popolazione, ma anche la sensazione di fastidio per molti che invece li vorrebbero vedere bruciare nel rovente deserto di un Is Arenas agibile-non agibile: lo stadio quartese senza la cornice di tifosi che meritava, ha ugualmente sprigionato gioia, perché la felicità dei tifosi in qualche modo, è riuscita a raggiungere Quartu, dai paesi limitrofi, dalle province più lontane e dal resto del Mondo in cui tanti, tantissimi tifosi cagliaritani si sono uniti al grido di “Forza Casteddu!”, per una vittoria e per altre che verranno, che sono l’unico modo per sconfiggere il gigante cattivo che vuole abbattere a tutti i costi questa stupenda e unica realtà

Stanno provando a sgretolare il Sogno RossoBlu, il disappunto per tutte le vicende che coinvolgono la realtà cagliaritana è chiaro, intenso e comprensibile, ma si deve tener presente che il nostro Cagliari ha dalla sua parte il potere della vittoria costruita e raggiunta con orgoglio e risolutezza, una volontà di ferro, un’unione indissolubile, che riporteranno in alto, partita dopo partita, il vessillo RossoBlu, più che mai carico di un rosso passionale simbolo dell’amore di cui nutre tutti i tifosi e di un blu, il blu dell’orgoglio sempre più profondo, proprio come l’oceano di emozioni che il Cagliari regala ai suoi tifosi.

 

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