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Di Francesco: «Il noi deve prevalere su tutto»

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Le parole dell’allenatore rossoblù Eusebio Di Francesco alla vigilia del match Lazio-Cagliari all’Olimpico

Il calendario della Serie A non è stato tanto clemente e fortunato per il Cagliari che, all’inizio del girone di ritorno, dopo il Sassuolo, si trova a dover affrontare la Lazio lontana dalle mura amiche della Sardegna Arena. Quella di domani non sarà una partita semplice, i numeri parlano. I rossoblù, tuttavia, non dovranno farsi condizionare: ulteriormente rafforzati dagli innesti del mercato invernale, dovranno scendere sul prato verde dell’Olimpico con la consapevolezza di essere una squadra e con l’intento di non commettere sempre gli stessi errori che li portano a essere beffati agli ultimi secondi. I nomi ci sono, sarà fondamentale lo spirito ma soprattutto la voglia di lottare per una salvezza che deve essere assolutamente portata a casa con buone prestazioni e buoni risultati. Ecco le dichiarazioni che Eusebio Di Francesco ha rilasciato ai giornalisti durante la conferenza stampa pre Lazio-Cagliari, in programma domani alle 20:45.

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DIFESA A TRE – «Sia per la difesa che per il centrocampo stiamo facendo delle valutazioni tenendo soprattutto in considerazione la disponibilità dei vari giocatori».

GLI INDISPONIBILI – «Non abbiamo recuperato Deiola, Duncan, Sottil. Non ci saranno neanche KlavanCeppitelli».

QUALE SOLUZIONE ADOTTARE – «Non è detto che si debba avere per forza un play: attualmente abbiamo dei giocatori che hanno fatto questo ruolo in precedenza con caratteristiche differenti. Parliamo di un ruolo delicatissimo in cui bisogna fare le due fasi in una determinata maniera, si deve avere fisicità, continuità di corsa, di posizionamento. Le valutazioni sono in corso ma arrangiarsi sempre non va bene: io devo cercare di fare il bene della squadra e portarla al nostro obiettivo, la salvezza. Dobbiamo portare a casa punti, attraverso cosa non mi interessa».

PROGETTO RIMANDATO – «Diventare un allenatore diverso? Snaturarsi completamente non è una cosa corretta, bisogna essere autentici e sé stessi come persone e in questo caso come allenatore. L’autenticità alla lunga paga, ne sono convinto. Il mio tentativo di dare un DNA ben preciso alla squadra non è andato a buon fino visto il difficile contesto in cui ci siamo trovati, adesso l’obiettivo è mettere da parte il mio io e far prevalere il noi. Non ci sono alibi, ognuno ha le proprie responsabilità».

ADATTAMENTO – «In questo momento le chiacchiere non aiutano, lasciano il tempo che trovano. Ora abbiamo una direzione unica che non è né sistemi di gioco, né calciatori, né Di Francesco. Conta il Cagliari, conta uscire da questa situazione per poi magari rivedere anche un po’ di calcio di un certo livello. Non tutto quello che abbiamo fatto è da buttare: ovvio, la classifica non aiuta così come non aiuta l’idea di non aver fatto risultati anche quando lo meritavamo ma ora dobbiamo avere atteggiamenti giusti come contro il Sassuolo, rimboccarci le maniche e guardare avanti senza mollare. Resilienza: dalle difficoltà si viene fuori solo con testardaggine, togliendosi qualcosa di proprio. Io continuerò a farlo e lo farò per il bene comune. Voglio essere propositivo e positivo soprattutto nei confronti dei miei ragazzi».

ASAMOAH E RUGANI – «Rugani è un pochino più avanti rispetto ad Asamoah che ha fatto meno allenamenti con la squadra. Potrebbe essere titolare, partire dall’inizio. Per quanto riguarda Kwadwo mi aspettavo un po’ più di difficoltà visto che veniva da un periodo di inattività ma mi è piaciuto per come si è allenato questa settimana. Ha dato piena disponibilità e per quello sarà tra i convocati. Difficilmente partirà dall’inizio ma nel corso del match potrà entrare e mettere in campo la sua esperienza e le sue qualità».

COME SI AFFRONTA LA LAZIO – «La Lazio è una squadra importante con giocatori di qualità che si conoscono da ormai tanto tempo, con un allenatore che dà grande continuità e che ha proposto un buon progetto tecnico. Hanno grandissime alternative di qualità, è una squadra difficile da affrontare ma noi dobbiamo avere il piglio giusto e partire con la mentalità che possiamo fare bene, giocando di squadra contro una squadra forte. Ce la dobbiamo giocare, approfittare di ogni minimo errore degli avversari e cercare di dare loro meno possibilità».

LA SQUADRA – «Ho i giocatori migliori a disposizione, la nostra, la mia missione è sfruttare le caratteristiche di ognuno di loro. Lavoriamo, portiamo alla condizione migliore anche gli ultimi arrivati e basta con le chiacchiere».

ATTACCO – «Anche in questo caso dovrò fare delle valutazioni, voglio continuità. Potranno cambiare gli interpreti ma allo stesso tempo non voglio cambiare tanto l’identità che abbiamo costruito».

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