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Cottarelli: «Super League? Un atto arrogante di chi vuole controllare il calcio. Vi dico chi è il giusto esempio»

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Carlo Cottarelli ha rilasciato un’intervista alle pagine della Stampa parlando di tanti temi calcistici tra cui la Super League. Ecco le sue parole

Sulle pagine della Stampa Carlo Cottarelli, ex direttore esecutivo del board dell’FMI, ha rilasciato un’intervista toccando vari temi. Ecco le sue parole.

SUPERLEGA: «Un atto arrogante da parte di club che pensavano di controllare il calcio a proprio piacimento. La reazione ha mostrato come a non volere questo progetto sia stato chi poi lo avrebbe dovuto acquistare. Se fosse nata cento anni fa vedremo sempre Genoa-Pro Vercelli».

GIOVANI: «Il tema generazionale c’è, i giovani hanno meno ricordi. Ma se ogni settimana offri Milan-Real Madrid dopo un po si stancano anche loro. Il tema è ridisegnare il sistema».

MODELLO: «Il modello da copiare è il Bayern Monaco, vince e ha i conti in ordine. Non a caso non ha una proprietà americana con fini di lucro. Il Bayern è controllato dai tifosi attraverso l’azionariato popolare. Il mecenate non riesce più, facciamo comandare i tifosi».

REAL E BARCELLONA: «Oltre i modelli conta chi gestisce, Perez ad esempio ha alimentato la corsa agli stipendi».

RIEQUILIBRIO: «L’operazione Super League mi sembra un riequilibrio tra club, Fifa e Uefa. Ma dubito che il modo per ottenerlo siaun comunicato stampa a mezzanotte in cui si annuncia che verrà cancellata la meritocrazia».

GOVERNI: «Non hanno concordato una linea, è stata una protesta spontanea. Era troppo evidente la distruzione di valori».

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