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Conferenza stampa Semplici: «Le parole stanno a zero, ora servono i fatti. Su Nainggolan…»

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Conferenza stampa Semplici: appuntamento alla vigilia di Crotone Cagliari. Le dichiarazioni del tecnico verso il match dello Scida

Dopo il cambio in panchina, il Cagliari vuole assolutamente voltare pagine e iniziare un nuovo percorso che possa portalo alla salvezza. I rossoblù saranno impegnati nella difficile trasferta dello Scida contro il Crotone.

Leonardo Semplici, nel sabato di vigilia, ha presentato il match in conferenza stampa. Appuntamento fissato alle 13.00 presso la sala stampa di Asseminello. Cagliari News 24 ha seguito LIVE le sue parole.


MIGLIORAMENTI – «La squadra l’ho trovata con il morale un po’ basso e quindi ho lavorato più sull’aspetto psicologico che tattico e fisico. Ho portato due-tre principi, il tempo è poco quindi non ho voluto stravolgere troppo le cose e la metodologia di lavoro. Voglio far uscire fuori le qualità dei giocatori che tutti conosciamo ma che in questo periodo sono un po’ scomparse»

PAVOLETTI SIMEONE – «Non c’è preclusione, possono giocare insieme. Sicuramente bisognerà valutare giorno per giorno l’adattabilità in questo tipo di gioco. Io sono abbastanza aperto, negli anni ho sempre giocato con le due punte o con il trequartista e le due punte. Ho ruotato molto in questi 15 anni di carriera, cerco di creare la possibilità di sfruttare le caratteristiche di ognuno»

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NAINGGOLAN – «Il suo arrivo è importante per la squadra, Radja non è riuscito ad esprimere la sua qualità nei 90′ ma in questo momento sta assumendo la condizione per giocare bene per tutto l’arco della partita»

PAVOLETTI – «Non lo scopriamo certo oggi, è un giocatore importantissimo. Ha avuto un infortunio e una ricaduta e ha dovuto lavorare tanto per tornare al pari degli altri. Mi auguro di poter sfruttare le sue abilità visto che è molto prezioso per la squadra. Cerco di considerare tutti titolari, è chiaro che c’è chi giocherà 13-15 partite e chi meno ma per me partono tutti alla pari e cercherò di sfruttare al massimo quella che è la rosa a disposizione»

JOAO PEDRO – «Io lo vedo attaccante, poi a seconda dei momenti so che lui ha fatto bene in altri ruoli ma io lo vedo come attaccante centrale. Voglio che stia vicino alla porta e fare quello che gli riesce meglio ossia il gol. Dobbiamo essere noi con una condizione di gara equilibrata per far sì che possa andare più facilmente in gol»

ANCORA NAINGGOLAN – «Nainggolan giocherà più arretrato, valuteremo quale di preciso. Radja deve determinare, deve essere messo in condizione di esprimere le sue qualità. Lui e tutto il gruppo hanno capito la difficoltà in cui ci troviamo, sanno che dobbiamo cambiare passo e fare qualcosa di diverso»

CROTONE – «È una squadra che gioca da un paio d’anni con lo stesso allenatore che esprime lo stesso calcio. È una buona squadra, ha dei giocatori di qualità sarà una partita difficile. La loro organizzazione dovrà essere ribattuta con la nostra voglia di fare risultato, le parole sono al termine tocca fare fatti. Proveremo a farli da domani»

ASAMOAH DUNCAN E CALABRESI – «Sono tutti giocatori che hanno giocato poco. Un po’ di più Duncan, ho cercato di parlare con tutti per capire le loro problematiche soprattutto fisiche e mentali per provare a rendere il loro compito più facile possibile. Duncan è quello più vicino ad una condizione del 70-80%, valuteremo se farà parte della partita domani. Asamoah lo conosciamo tutti, può svolgere più ruoli a livello tattico, è un giocatore d’esperienza che può aiutare tutti a crescere, magari non dall’inizio ma ci potrà aiutare. Calabresi per me è un difensore centrale, si può adattare anche a fare il quinto ma fisicamente rispetto agli altri è un po’ più indietro»

TAMPONI – «Siamo tutti negativi, sicuramente abbiamo avuto timore che ci fosse stato qualche possibile caso dopo il match contro il Torino e fortunatamente non è così. La squadra sta tutta bene e sarà tutta a disposizione».

CALCIO NEL PERIODO COVID «Finora non avevo mai vissuto il calcio nel periodo covid, già fare quattro tamponi alla settimana è una novità per me. Giocare senza pubblico specialmente per una squadra come il Cagliari è difficile, mi auguro che si possa tornare presto alla normalità. C’è la voglia di raggiungere l’obiettivo e dimostrare le mie e le competenze dello staff per tirare fuori la squadra da questa posizione»

GRUPPO – «Ho cercato di parlare con tutto il gruppo, sia con i reparti che singolarmente. In questo momento ho provato a far capire l’importanza del momento che stiamo vivendo dove in precedenza si aspettava sempre la scintilla che potesse cambiare il corso della situazione, ho detto loro che la scintilla deve partire da noi. Quando le cose non vanno bene bisogna tirare fuori qualcosa in più. Saranno 15 partite importantissime ma solo attraverso la prestazione della squadra potremo riuscire a determinare il risultato. Non c’è tanto da parlare ma bisognare fare i fatti».

CROSS – «Credo che giocando con gli esterni in questa maniera sia un tipo di gioco che possa permettere di fare più cross e andare all’ 1vs1. Abbiamo dei giocatori molto bravi sul colpo di testa, più palle riusciamo a mettere dentro l’area più abbiamo possibilità di fare gol. Abbiamo lavorato anche sulle palle inattive, abbiamo difensori bravi su questo. Cercheremo di esaltare le caratteristiche di ognuno».

POCO TEMPO«Da allenatore normale avrebbe una settimana di 20 giorni, così non è. Anche con lo staff siamo arrivati ed eravamo e siamo convinti di poter trasferire ai ragazzi poche cose ma che possono determinare un cambiamento nelle partite. Nonostante le partite ravvicinate cercheremo di trasferire ai calciatori quelle cose che possano migliorarli».

DEBUTTO – «Sto vivendo molto bene questa pressione, stare a casa facevo fatica. So la pressione perchè quando alleni una squadra importante come il Cagliari sai la responsabilità che hai, questa è una città storica. Giochiamo per noi stessi ma bisogna avere rispetto di questa maglia e di questa società, bisogna scendere in campo con questa responsabilità. Il Crotone lavora da tempo insieme ma io ho detto a fine allenamento che questo aspetto bisogna pareggiarlo se non superarlo con la voglia di fare risultato e determinazione».

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