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Conferenza stampa Ranieri: «Voglio dei giocatori che sentano il senso di appartenenza alla maglia»

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Claudio Ranieri, allenatore del Cagliari, interviene in conferenza stampa all’Unipol Domus per presentarsi alla stampa

(Emanuele Olla inviato in sala stampa dell’Unipol Domus) – Claudio Ranieri, nuovo allenatore del Cagliari, interviene in conferenza stampa per presentarsi davanti alla stampa. CagliariNews24 segue in diretta le prime parole del nuovo tecnico rossoblù riportandole testualmente in tempo reale.

CAGLIARI ATTUALE – «Quante partite del Cagliari attuale ho visto? Avrò visto 5-6 match. Dovete darmi tempo»

AUTO-DEFINIZIONE – «Mi definisco allenatore-apprendista. C’è sempre da apprendere e chi si ferma è perduto. Vedo partite, viaggio e quello che ieri era buono oggi non lo è più. Il calcio è una materia così semplice che solo gli allenatori la fanno sembrare difficile»

Parola di nuovo al direttore sportivo Nereo Bonato – «La base su cui lavoriamo è quella di un gruppo che possa dare un percorso duraturo. Non teniamo nessuno per forza. Vogliamo gente motivata. Senso di appartenenza, motivazione, forza del gruppo. Come società sono sicuro che non c’è nessuna richiesta ufficiale. Nandez è un giocatore importante per noi. Non c’è nulla di concreto sull’interesse del Valencia»

GUERRIERI – «Voglio il massimo, voglio i guerrieri, devi darmi il 100% di te. Questa è una sfida particolare, che sento mia e che mi ribolle dentro altrimenti non sarei tornato»

FIDUCIA – «Andai al Parma e la salvai, andai alla Sampdoria e la salvai. Qui è diverso, non prometto nulla, è difficile ma ce la metteremo tutta, sono fiducioso. I giocatori sono il motore di una squadra e poi c’è il cervello che è la società e poi c’è l’allenatore che è il cuore. Inculcherò il senso di appartenenza e l’amore da avere per la squadra per cui sei pagato. Così anche quando hai perso nessuna critica ti può ferire perché sai di aver dato il massimo. Poi starà a me togliere dalla panchina chi non riesce a dare il massimo»

GIOCARE DA LORO – «Porto le mie conoscenze che riverserò nei giocatori. Darò tutto me stesso, tutto ciò che ho immagazzinato su tutti i campi in cui sono stato. Non ho parlato sul far entrare i tifosi. Ho detto al direttore che quando giocheremo la domenica voglio giocare qua vicino, dove c’è un buon campo, nelle città qua vicino perché loro vengono a vedere la partita»

RIPENSAMENTI – «Ho sempre pensato di tornare anche se ho egoisticamente pensato “ma chi e lo fa fare?”. Poi ho tolto questo sentimento»

ENTUSIASMO – «L’entusiasmo dei tifosi è una cosa buona. Bisogna chiaramente ripartire dalle difficoltà del momento,. Dove ci sono difficoltà mi ci butto. Con il Leicester ho vinto ma l’anno prima era una squadra che si è salvata all’ultimo. Ai miei tifosi dico di avere entusiasmo ma di amarci per quello che possiamo dare adesso. Non chiedeteci la luna»

LEGAME – «Chi mi dimostra che lega con il suo compagno (perché il calcio non è come il tennis, ovvero individuale) allora guardo, perché osservo questo, chi lega con i suoi compagni»

DILLIDING DILLIDONG – «Il Dilliding Dillidong non riesco più a dirlo da quando ho vinto con il Leicester»

SINCERITA’ – «Quello che sento lo devo dire. Se sono contento si vedrà, se sarò incavolato si vedrà. Sono trasparente e non so fingere»

GIOCATORI DEL PASSATO – «Porterei Matteoli dal passato nel Cagliari di oggi»

TESTA – «La classifica è veritiera e ti dice il valore attuale della squadra. Abbiamo due lepri davanti e io allenatore del Cagliari provo a prendere due lepri che sono lontane. Non posso guardarmi dietro, devo guardare davanti. Poi magari non lo centriamo, ma ci devo andare vicino. Se non ho l’ambizione di provarci allora non x’è obiettivo. Come ti alleni poi giochi. Puoi sbagliare la partita, puoi non avere la condizione mentale, ma se ti alleni a 100 all’ora allora giochi a 90 all’ora. Chiedo sempre di più perché solo così puoi ottenere qualcosa»

MODULO – «Non ho moduli di riferimento. Il riferimento me lo danno i giocatori. Su due piedi dico che abbiamo che due grandi attaccanti e me li voglio tenere. Gli altri si dovranno adattare a tutto questo. Se vanno d’amore e d’accordo e si aiutano l’uno con l’altro. Sono poche le squadre con due bocche di fuoco così importanti. Sta’ a loro confermarmi questa impressione»

SERIE B – «Il Cagliari non si è ambientato ancora in Serie B. Quando scendi di categoria tutti vogliono batterti e diventi la squadra da battere. Quando esce il calendario pensi “dov’è il Genoa” o “o dov’è il Cagliari”. Voglio capire se questi ragazzi sanno di essere in B. Il Crotone ha fatto Serie A, Serie B e Serie C. Quando affrontai il Cagliari in Serie C da avversario, loro non avevano capito di stare in C. Questo Cagliari non ha capito fino a poco tempo fa che stanno in Serie B. Il mio sforzo più grande sarà questo, che dobbiamo lottare su ogni pallone. Dovremo lottare ogni singolo centimetro. Mi aspetto questo dai giocatori»

LAVORO – «Posso promettere entusiasmo, lavoro e ancora lavoro. Non voglio arrendermi dopo una partita, abbiamo una responsabilità da portare avanti. Dobbiamo trovare i giocatori giusti per il futuro del domani, ma il futuro è domani. Sono venuto qui per tracciare un linea e con il direttore ci siamo capiti subiti e cerchiamo di trovare i giocatori giusti per noi»

NAINGGOLAN – «L’agente spinge per tornare, però è prematuro parlarne»

MERCATO – «Sapete benissimo che ogni giocatore rende in maniera diversa a seconda del tecnico. Io voglio conoscere bene la squadra che ho a disposizione, prima di poter scegliere e dire questo sì o questo no. Voglio giocatori che vogliono stare qua. Se c’è chi mi dice “non me la sento” allora lo accompagno. Ho bisogno di guerrieri, cerco questo tipo di giocatore. E’ ancora tutto prematuro, abbiamo un mese a disposizione, non dobbiamo sbagliare i colpi, questa è la cosa più importante»

APPARTENENZA – «Ai tifosi dico che possiamo giocare male ma per favore stateci dietro: fischiate e contestate quando la partita finisce ma nel durante soffiateci dietro. L’Atletico Bilbao ha solo giocatori baschi, io voglio un Cagliari con giocatori che sentano il senso di appartenenza a questa maglia»

FELICITA’ – «Sono entusiasta di sedere ancora una volta sulla panchina del Cagliari. Dentro di me ho provato un maremoto tra i ricordi del passato. A un certo punto ho levato la parte egoistica. Egoisticamente sapevo che Cagliari mi ha fatto diventare grande, arrivare dalla Serie C con mille dubbi a meno di 40 anni e poi fare una cavalcata inimmaginabile. Ho sentito la spinta dalla forza di quell’esperienza. Avevo paura di poter sporcare i ricordi. Nessuno sa come andrà a finire. Ho deciso di non essere egoista: mi ha scritto il figlio di Riva, mi hanno fatto capire quanto mi volevano. E’ crollato quel muro di paure che mi dicevano come si potesse sporcare il ricordo. E tutte queste cose mi hanno fatto dire sì. Devo trasformare l’entusiasmo in punti e sono nato per questo. Sono stato in squadre che erano in difficoltà e ho usato il lavoro come arma: ho la conoscenza e la voglia per trovare il meglio in ogni situazione anche in questo calcio evoluto. Non vedo l’ora di risentire la spinta del pubblico alle partite, l’entusiasmo ce lo devono dare i prima calciatori e poi i tifosi».

Parla il direttore sportivo Nereo Bonato – «Buon anno a tutti. Dopo la sconfitta contro il Palermo abbiamo deciso di anticipare sul progetto sportivo. Viste le difficoltà nelle prestazioni e nella classifica e abbiamo deciso di riprogettare. Siamo convinti che la rivalutazione del progetto dovesse passare dall’unità di gruppo e dall’entusiasmo. Cerchiamo un gruppo che dia continuità al lavoro e alla solidità nel futuro, cercavamo un allenatore che potesse incarnare questi valori e nessuno ha avuto dubbi sul nome di Claudio Ranieri. Dopo pochi secondi in cui abbiamo parlato con lui abbiamo subito capito che il mister aveva amore ed entusiasmo. Lui viene qui per aiutare a rilanciare il Cagliari. Un ringraziamento va fatto agli sforzi del Presidente Giulini e dello stesso Ranieri per questa nuova avventura. Sono strafelice di dare il benvenuto al mister»

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