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Conferenza stampa Giulini: «Ci metto la faccia, togliamoci la paura e mettiamo le palle in campo»

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Tommaso Giulini, Presidente del Cagliari, interviene in conferenza stampa nel post partita contro la Lazio

(Emanuele Olla inviato in sala stampa all’Unipol Domus) – Tommaso Giulini, Presidente del Cagliari, interviene in conferenza stampa nel post partita contro la Lazio. Le sue dichiarazioni:

«Sono qui perché c’era tanta delusione nello spogliatoio a fine partita. Nessuno voleva parlare, non si aspettavano la sconfitta perché in settimana si è curato ogni dettaglio. Delusione pazzesca, si sono parlati a lungo nello spogliatoio. Oggi ci metto la faccia, nello spogliatoio c’è solo voglia di iniziare un percorso diverso e preparare la gara di Udine, già da lunedì»

RANIERI E SQUADRA – «Fiducia nell’allenatore e nella sua squadra, nessuno meglio di Ranieri può aiutarci ad uscire da questa situazione. Sarà l’allenatore fino all’ultima giornata non è assolutamente in discussione. Se retrocediamo lo faremo con Ranieri, siamo tutti convinti che insieme allo spogliatoio è l’unico uomo che ci può tirare fuori. Abbiamo un tecnico di esperienza e di valori per uscire da questa situazione, il Cagliari è la sua ultima squadra di club e lo sarà fino all’ultimo. Il problema della squadra è nella testa, chi meglio di lui per lavorare sulla testa. Gran parte della rosa, nuovi arrivati e chi è rimasto, per vari motivi stanno rendendo sotto le aspettative, non faccio nomi. Gran parte della rosa non sta rendendo, devono prendersi le responsabilità e seguire il mister entrando in campo senza paura. Oggi erano in campo con paura e timore, hanno sbagliato tocchi facili con errori stupidi. Il primo gol è frutto di poca lucidità e paura, dobbiamo vivere nel terrore e dobbiamo vivere per la salvezza. Il terrore quando guardi la classifica, quando ti alleni ma in campo deve sparire la paura, in campo vanno gli uomini. Dobbiamo entrare in campo convinti che ce la faremo. La squadra ha dietro qualcuno che sempre soffia e incoraggia, deve essere di sprono, c’è un popolo compatto per aiutare la squadra a salvarsi, dobbiamo entrare in campo con le palle»

CAGLIARI E MERCATO – «Abbiamo una rosa che può giocarsi le carte per l’obiettivo. Era indispensabile prendere due difensori in estate ma non stanno facendo bene (Wieteska e Hatzidiakos, ndr). Non abbiamo rimpianti, ho accontetato in tutte le richieste il mister. Voleva due giocatori che ha avuto alla Samp, due attaccanti che avevano fatto la Serie A, giovani che possono dare un futuro al Cagliari. Il mercato di gennaio c’era la sensazione di prendere un difensore di esperienza e lo abbiamo preso (Mina, ndr), già seguito in estate. Io più di così faccio fatica a pensare cosa poteva fare Bonato e la proprietà del Cagliari. Se la volontà è avere una proprietà straniera multimilionaria, questo non sono io; se qualcuno di serio arrivasse sarò ben felice di parlarci e aprire la porta. Ad oggi vado avanti con quello che posso permettermi di fare, affinché la società resti viva negli anni»

MENTALITA’ – «La società può aiutare la squadra restando tutti uniti, tutti gli addetti ai lavori non devono avere presunzione e devono aiutare la squadra. Solo l’unione è la via per aiutare la squadra. Riva ha unito la squadra e il popolo, il pubblico oggi ci incitava nonostante le quattro sconfitte di fila, dobbiamo essere riconoscenti. Se il problema è mettere un premio salvezza sono ben felice di accoglierlo, ma non penso sia un problema economico. Il problema è che la squadra pensava di essere più forte di quello che è, che la salvezza arrivasse per grazia divina o perché c’è Ranieri in panchina. Se in campo non metti la cattiveria, la spregiudicatezza finisci di avere la paura in campo. La paura teniamocela in settimana, questa regione non si merita di retrocedere. Dobbiamo vivere per salvarci, oggi sono più le possibilità di retrocedere che quelle di salvarsi»

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