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Cagliari, Rastelli: «Conosco la A, ripartiremo dal 4-3-1-2. Pisacane? Orgoglioso di lui»

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Missione Compiuta. Massimo Rastelli ha chiuso la sua prima stagione sulla panchina del Cagliari centrando l’obiettivo per il quale era stato chiamato l’estate scorsa dal presidente Giulini e dal direttore sportivo Stefano Capozucca. Il tecnico è riuscito a riportare i rossoblu in Serie A dopo un solo anno dalla retrocessione al termine di una stagione conclusa con la vittoria del campionato e numeri da record. Numeri che gli sono valsi con merito la conferma sul campo: Rastelli guiderà il Cagliari in Serie A nella prossima stagione e sembra già avere le idee chiare sul Cagliari che verrà. A margine della cerimonia di consegna del premio RAS/CONI, il tecnico rossoblu ha parlato ai microfoni de L’Unione Sarda delle strategie in vista della prossimo campionato, senza trascurare uno dei temi caldi del momento – l’ennesimo caso di partite truccate – che ha visto il suo nome e quello del suo fedelissimo Pisacane coinvolti in relazione ad alcuni episodi risalenti ai tempi dell’Avellino.

 

LA CERTEZZA E LE INCOGNITE  – Queste le parole di Rastelli: «La certezza è il 4-3-1-2, ci sono le basi e possiamo ancora migliorare. Poi, come già successo nell’ultimo campionato, in alcune partite si può passare alla difesa a 5. Mercato? Qualcuno andrà via, tra prestiti in scadenza e altri. Continueremo ad analizzare insieme al presidente Giulini e al direttore Capozucca. L’attacco è il reparto più completo: dovremo aspettare il recupero di Melchiorri e trovare un giocatore che abbia le caratteristiche di Cerri, che andrà via. Cerchiamo di inserire giocatori di qualità ed esprienza in mezzo al campo. Vogliamo puntellare la regia: c’è Di Gennaro, ma serve un altro giocatore con queste caratteristiche».

 

PISACANE, IL FEDELISSIMO – Non poteva mancare un pensiero sull’ennesimo vicenda di partite truccate che ha visto coinvolto in questi giorni il nome di Fabio Pisacane, fedelissimo del tecnico e voluto fortemente nella sua avventura in rossoblu: «Dà fastidio quando il tuo nome è associato a queste vicende. Sono stato sentito come persona informata sui fatti. Ho detto quello che sapevo, normale mi chiamassero. Ero allenatore dell’Avellino e ho deposto su questa vicenda. Pisacane? Mi rende orgoglioso sapere che questo passo (il rinnovo, ndr) sia stato fatto dlla società in un momento particolare. Un atto di fiducia verso l’uomo prima e il calciatore poi. L’ho voluto fortissimamente qui, lui è stato bravo a farsi apprezzare da tutti. Conosco la A, ho giocato in squadre che lottavano per la salvezza. E so che giocatori come lui servono tantissimo, per la determinazione con cui affrontano ogni momento».

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